“Diamoci la mano” contro discriminazioni e violenze di genere

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violenzanonèdestinodi Giuseppina Bonaviri – Parte, con una Marcia di solidarietà (ore 10.00 Palazzo dell’Amministrazione provinciale), l’8 marzo una importante iniziativa del Tavolo di progettazione provinciale per un Patto di solidarietà sociale: la Campagna di sensibilizzazione “Diamoci la mano” contro discriminazioni e violenze di genere che vede la partecipazione di molti comuni e scuole della provincia. L’ iniziativa, che si articolerà in Ciociaria per tutto l’anno 2014, vuole offrire una via di fuga dagli stereotipi intransigenti e deformanti ed uno sguardo positivo rivolto alla difesa delle differenze. Quelle differenze che sono parte integrante dell’essere: normali, naturali e tutte rispettabili e apprezzabili. La battaglia è contro quei luoghi comuni e quegli atteggiamenti di esclusione che minano i cardini della società civile.

Le discriminazioni, di ogni ordine e tipo, sono un male diffuso e corrosivo, un nodo sociale che deve essere sciolto e risolto con consapevolezza. Uno degli obiettivi principali della Campagna, che ci auguriamo sia veicolata sui principali media – stampa, tv e tramite la distribuzione di materiale informativo – è di continuare a promuovere la “cultura del rispetto”: il rispetto della persona, dei diritti e delle differenze. La paura del diverso, oggi, rischia di diventare un automatismo che, producendo atteggiamenti difensivi , sfocia in espressioni penalizzanti e selettive. Una raccomandazione della Commissione Europea già nel 2012 invitava tutti i Paesi dell’Europa ad armonizzare i loro ordinamenti e sanzionava i reati di omotransfobia perché una società democraticamente adulta deve essere tollerante, armoniosa, attenta ai temi dei diritti e della dignità delle persone tutte. Non può rimanere incurante al tema dell’inclusione dei diritti come delle donne vittime di abusi, della uguaglianza di genere, delle pari opportunità, del coming out, delle persone LGBT, del migrant e per completezza anche al rischio dell’appiattimento dei nostri territori più piccoli previsto silentemente nella riorganizzazione del federalismo tra centro e periferie, criticità attuale dei tempi che cambiano.

Lo scopo principale della giornata è quello di far riflettere su un tanto tema delicato e di portare, all’attenzione dell’opinione pubblica, quanto finora sommerso. Promuovere un piano annuale, in sintonia con i comuni e le scuole nell’ambito delle rispettive competenze, nella cultura del cambiamento e dell’inclusione sarà il secondo livello di intervento. La prevenzione ed il contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione va supportata con iniziative di studio e di approfondimento come l’avvio di corsi nelle scuole all’educazione sentimentale e alle relazioni, di confronto e riflessioni, con il coinvolgimento della società civile, di alunni e genitori, docenti e paritariamente di tutti gli amministratori, fuori dalle stretture gestionali.

Nasce l’esigenza di un protocollo di intesa volto a tematizzare le criticità del contrasto, della violenza e della legalità all’interno di una Rete integrata reale quale network tra istituzioni, società civile ed istituti scolastici per cogliere al meglio sinergie di azioni e scambi di esperienza. La Campagna intende lanciare un concorso di idee rivolto agli studenti di ogni ordine e grado e al mondo della cultura affinché si possa dare vita ad una banca dati che consapevolizzi sulle necessità di adozione di buone pratiche e dove il singolo cittadino possa attingere liberamente creando quel substrato necessario al riscatto e alla legittimazione di una svolta paritaria. Si intende affermare quel cambiamento capace di superare gli stereotipi che ostacolano la democrazia paritaria. Il contrasto alle azioni di violenza sulle donne come del bullismo necessita di un percorso di approfondimento del fenomeno tale che i fattori culturali e sociali in cui la violenza trova espressione siano estirpati alle radici. In considerazione dell’alto valore civile ed educativo dell’iniziativa ci auguriamo la più ampia collaborazione anche nell’organizzazione futura della iniziativa affinché siano assicurati, alla collettività, servizi gratuiti ed essenziali tramite una pianificazione condivisa e una visione innovativa di macroarea.

Si intende puntare sulla forza virale del messaggio, della libera circolazione in rete: i pregiudizi lascino il posto ad un pensiero più razionale e proiettato all’inclusione, con una maggiore attenzione ai diritti umani. Resta ancora molto cammino da fare per raggiungere l’obiettivo che era stato fissato e bramato dai nostri costituenti: pari dignità, giustizia e diritti per tutti i cittadini, inclusione sociale tale che lo svantaggio sociale possa considerarsi eccellenza.

Noi ci crediamo e andremo avanti credendo che un paese equilibrato avrà un futuro migliore.

Tante diversità, si, ma uguali diritti per tutti.

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ByGiuseppina Bonaviri

Giuseppina Bonaviri: Mi racconto. Mi chiamo Giuseppina Bonaviri, ho 54 anni e vivo a Frosinone.La mia storia inizia quando, mio padre Giuseppe, siciliano, uomo e poeta straordinario candidato nella terna del Nobel per la letteratura italiana per circa un ventennio, narratore della metà del "900 italiano più tradotto al mondo, innamorato di mia madre Raffaella, napoletana, decide di sposarla seguendola in Ciociaria.

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