di Rosalia Mattone – E’ notizia di questi giorni che l’ufficio politico provinciale del partito democratico ha deciso di commissariare alcuni circoli della provincia, tra cui quello di Ceccano. Al commissariamento del Comune segue quindi a stretto giro il commissariamento di quello che alle scorse europee si è rivelato il primo partito cittadino. Tra gli intenti della direzione provinciale c’è sicuramente quello di nominare una figura che accompagni il partito in un percorso che passando per un nuovo tesseramento arrivi allo svolgimento di un congresso e quindi alla nomina degli organismi dirigenti locali.
Le conclusioni da trarre osservando il quadro politico nel suo insieme non sono certo incoraggianti. Un’amministrazione commissariata, l’arrivo imminente di un osservatore “super partes” in sezione ed un paese che sembra da tempo abbandonato con innumerevoli questioni aperte, restituiscono un prodotto politico fallimentare, almeno per quanto riguarda i risultati raggiunti.
Non stupisce a questo punto la decisione del PD provinciale che oggi commissaria un circolo di fatto fermo, chiuso, senza organismi dirigenti ed in balia di scelte personali e personalistiche, quando non accostato a situazioni a dir poco imbarazzanti.
Queste sono anche le ragioni che ci hanno spinto, nei mesi scorsi, alla costituzione del Forum Democratico, uno spazio dove poter discutere e confrontarsi, provando a fare buona pratica politica, finalmente liberi dall’ingombrante fardello del tatticismo delle poltrone e delle nomine.
Raccogliamo positivamente l’invito a riprendere un cammino per il partito locale, sia chiaro però sempre con l’atteggiamento di chi quel percorso lo vuole condiviso e trasparente, ragion per cui in occasione del congresso annullato dello scorso novembre, muovemmo ricorsi contro un tesseramento anomalo ed opaco.
Adesso siamo all’inizio di un nuovo tragitto, può partire un corso differente, che risponda maggiormente alle richieste di cambiamento e rinnovamento, che sappia meglio interpretare le nuove spinte civiche, che abbia il coraggio di confrontarsi apertamente con l’esterno, e che non si esaurisca nell’eterna lotta d’incarichi e prebende.
Esistono naturalmente delle condizioni necessarie a che questo partito possa finalmente voltare pagina, più importante di cambiare i singoli, dobbiamo cominciare a cambiare i metodi.
La speranza di poter addolcire la pillola e sistemare la pratica distribuendo organismi dirigenti e compiti nel partito è la prassi che decisamente ci sentiamo di rifiutare.
L’esperienza del congresso provinciale, strenuamente affrontato con righello e bilancino, deve spingersi a qualche riflessione.
Rendere chiari, leggibili e trasparenti i passaggi di avvicinamento al congresso crediamo possa essere un buon modo per cominciare una nuova fase per il PD locale e non solo.
E’ arrivato il momento di mostrare quale partito vogliamo, ed anche l’occasione per cominciare a costruirlo.
L’invito è quindi rivolto a chi questo partito vuole vederlo diverso nel metodo e nel merito, a chi vuole un partito aperto e dialogante, a chi nel PartitoDemocratico legittimamente s’ispira alle diverse aree che lo compongono, ma resta comunque ben distante dalle cordate che lo lacerano.
La riproduzione di quest’articolo è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l’autore
unoetre.it by giornale on line is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.
Sostieni il nostro lavoro
unoetre.it è un giornale on line con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per fare una donazione tramite il sito, cliccare qui sotto. Il tuo contributo ci perverrà sicuro attraverso PayPal. Grazie
Grazie per aver letto questo post, se ti fa piacere iscriviti alla newsletter di UNOeTRE.it!