di Antonella Necci – È di oggi la notizia che l’orsa Daniza, di 18 anni, poiché ha reagito malamente nei confronti di un malcapitato cercatore di funghi nei boschi del Trentino, debba essere abbattuta insieme ai suoi due cuccioli. Certo la reazione in difesa dei propri cuccioli è quella di qualsiasi madre, umana o animale, in difesa dei propri figli.
Il problema riguarda semplicemente le dimensioni della madre in questione. Il cercatore di funghi si sarebbe potuto incontrare anche con altri animali, magari all’apparenza meno temibili, ma non per questo meno pericolosi. La mano dell’uomo, dopo aver contribuito pesantemente alla distruzione di questi esemplari, in un momento di carità cristiana ha deciso, venti anni fa di ripopolare boschi e foreste con i pochi orsi all’epoca esistenti, monitorando i loro spostamenti tramite microchips. Considerando che un orso può compiere anche 50 km al giorno durante i suoi spostamenti, non é stato semplice salvaguardare gli esemplari in questione.
L’animale più malvagio del mondo è sempre in agguato, pronto a colpire in modo sconsiderato, senza sentire le ragioni dettate dal buon senso.
Quello stesso buon senso che ci dovrebbe permettere di convivere, nei nostri spazi, con tutti, animali e persone.
Così è accaduto che in passato l’orso Bruno, una volta superati i confini italiani, sia stato abbattuto dagli abili tiratori tedeschi nella Selva Nera. Motivo: attaccava, per fame, pecore degli allevatori tedeschi.
Stessa fine la rischiano anche i lupi, le volpi, e tutti quegli animali sempre più rari poiché appartenenti a specie che sopravvivono cacciando le loro prede.
A quanto pare nel caso di Daniza si vanno a rispolverare addirittura problemi creati agli albergatori trentini che vedono decrescere le prenotazioni nei propri alberghi a causa di questi “pericoli” causati da animali che, guarda caso, vivono nei boschi. Strano, eh? E dove dovrebbero vivere secondo loro?
Certo quello che sto per dire ora apparirà azzardato, ma a me tutto questo trambusto fa tornare in mente quello che é accaduto giusto una quindicina di giorni fa nel territorio di Anagni. In quel caso la situazione è stata paradossalmente inversa. Animalisti da salotto che si ergevano a difesa dei cinghiali, che con il loro incedere distruttore razziavano campi di piantagioni pregiate mangiando radici di girasoli, grano e granturco. Anche in questo caso parliamo di specie protetta, ma di sicuro più prolifera rispetto agli orsi e di sicuro più difficile nella convivenza con gli umani.
Bene allora io vorrei che si riflettesse su questa mia conclusione : se per i cinghiali si è parlato di cattura, con probabile ricollocazione degli esemplari catturati nelle riserve naturali, a maggior ragione ritengo che si debba “ricollocare” l’orsa Daniza in una riserva naturale diversa. Magari l’unico problema potrebbe essere il luogo poco ospitale dove si trova. Chissà? Cambiare boschi le potrebbe permettere di vivere più in pace insieme ai suoi cuccioli. E chissà che Daniza non ci abbia già pensato autonomamente, visto che al momento e nonostante le trappole poste per la sua cattura, risulta dispersa. Buon per lei.
17 agosto 2014
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