Nessuna tregua per Acea e Ato5 da Ceccano

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ByIgnazio Mazzoli

25 Settembre 2014 , , , ,

Ceccano contro Acea Ato5 AngelinoLoffredi 350di Ignazio Mazzoli – Ceccano due. Non demorde la cittadinanza di Ceccano nel rivendicare i propri diritti contro le vessazioni di Acea Ato5. Nella sala della Biblioteca “Filippo De Sanctis”, si sono incontrati ancora una volta molti ceccanesi per dare seguito all’incontro svolto nel cuore dell’estate il 13 agosto alla villa comunale. «Infatti, si vuole confermare – ha detto Angelino Loffredi aprendo la riunione – l’impegno a voler mantenere viva l’attenzione attorno alla gestione AceaAto5, un’attività che sempre di più evidenzia forti criticità e una gestione discutibile che sollecita un grande malessere e un esteso disagio popolare.». Numerosi cittadini hanno riempito la saletta per discutere e ascoltare gli orientamenti della Federconsumatori frusinate rappresentata da Anna Nicoletti presidente provinciale e dalle avvocate della consulta legale Carla Cavalsassi, Sonia Merini, Simona Petruzzi, Elisabetta Sau, e Angela Sestili.
I temi dell’incontro? Quelli di sempre. Si parla di limpidezza e potabilità dell’acqua, d’interventi sempre ritardati in occasione di rotture lungo le reti cittadine, d’investimenti che l’azienda annuncia ma che non realizza, di depuratori di cui non si conosce il funzionamento e di mancati recuperi da parte dei comuni dei ratei di mutui che gli stessi hanno continuato a pagare durante questi anni al posto di Acea.
La questione delle questioni che resta prevalente oggi è quella delle bollette. Si protesta, infatti, circa il deposito cauzionale di 38 euro da pagare in due rate e si protesta ancora di più attorno al famigerato conguaglio delle tariffe dal 2006, e proprioSembra una pozzanghera, ma è acqua che fuoriesce da un conduttura non riparata perché dal 2006, è oggi caduto in prescrizione (art 2948 cod. civile). E’ davvero una nota molto dolente e incomprensibile a molti, che giustamente vedono il carico di questi costi come una vessazione.
Parola che si è ripetuta spesso durante l’incontro in particolare quando la Presidente della Federconsumatori Anna Nicoletti ha denunciato pubblicamente come sia stata aggredita verbalmente durante un incontro che Acea Ato 5 le aveva richiesto. Stacconi, Greco di Acea, Rosa dell’Aduc anziché dell’esosità delle bollette inviate in pieno agosto agli utenti, pretendevano soltanto che la Nicoletti cancellasse dal comunicato emesso dalla sua organizzazione proprio la parola “vessazione”. E’ chiaro che a loro nulla interessava degli utenti.
Da questo punto di vista interessanti sono state due notizie. La prima dall’avvocata Sonia Merini che ha ricordato come la STA, la Segreteria Tecnica della Provincia avesse richiesto nel 2008 somme analoghe che erano state contestate e respinte dal COVIRI (organo nato per garantire l’efficienza degli impianti per la gestione dei servizi idrici e la salvaguardia delle risorse idriche nel territorio nazionale). Siamo di fronte ad una recidiva.
La seconda dell’avvocata Angela Sestili che nel riconfermare come le richieste di conguaglio siano illegittime perché cadute in prescrizione ha illustrato la linea “di buon senso” della Federconsumatori. Contestare le bollette e pagare le somme epurate dai costi impropri eccedenti il reale consumo con metodologie messe a punto dall’associazione. “Buon senso” perché? Esistono alle altre due alternative: non pagare e contestare, pagare e contestare chiedendo poi il rimborso.

Non sono mancati i rappresentanti delle forze politiche impegnate oggi e nel passato che hanno amministrato Manuela Maliziole all assemblea vs Acea Ato5il comune di Ceccano. Anche Manuela Maliziola ormai ex sindaca, dopo l’autoscioglimento del Consiglio Comunale seguito al voto europeo, ed ha preso la parola per condividere questa lotta giusta e legittima.
«La nostra ambizione – ha ricordato Loffredi – è quella di rimuovere un modo rassegnato e disfattista di affrontare i temi che abbiamo sotto gli occhi».
Ci sia concessa una considerazione e se si vuole un piccolo contributo. In queste iniziative notiamo una dimenticanza, forse favorita dall’abitudine di aver fuso insieme in un’unica parola AceaAto5. Eh no! Questa fusione ci porta a un errore: dimenticare un avversario da chiamare in causa e che protetto dall’attacco solo alle bollette di Acea, nasconde le sue responsabilità che anche in quest’ultima vicenda sono grandi, molto grandi.
Infatti, signori utenti noi dovremmo pagare attraverso queste esose bollette somme che Ato5, ente di nomina delle istituzioni comunali e dei partiti, avrebbe dovuto accantonare e non ha fatto. Eh già! I settantacinque milioni e rotti che dovrebbero uscire dalle nostre tasche sicuramente li abbiamo già pagati e non sono stati accantonati. Ecco perché il COVIRI ritenne di dover dare ragione a chi nel 2008 contestava quelle richieste che oggi il Dell’Orsa commissario ad acta per il bilancio di Ato 5 autorizza che siano immesse in bolletta. La domanda ancora resta quella di sempre: che ci sta a fare la Consulta dei Sindaci? Perché i primi cittadini di questa provincia non difendono gli interessi delle loro città a cominciare dai propri bilanci. Che aspettano a chiedere indietro le somme che hanno pagato per i mutui che sono stati assunti da Acea?
«Vogliamo fare in modo che la tensione o l’attenzione … rimangano costanti e che i cittadini non si muovano in modo isolato ma al contrario lo facciano insieme con altri e in modo organizzato. Solo procedendo insieme otterremo risultati». Concludeva Angelino Loffredi

25 settembre 2014

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ByIgnazio Mazzoli

Nato nel 1943. Fondatore e direttore di UNOeTRE.it. Risiede a Veroli in provincia di Frosinone. Lazio. Italia.

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