di Ivano Alteri – Dovevate esserci l’altra sera ad Anagni. Si è visto il Lavoro in Movimento. All’iniziativa con Stefano Gavioli, organizzata da Unoetre in collaborazione con L’Altra Mantova e L’Inchiesta, erano presenti numerosi lavoratori della Videocon di Anagni, direttori, giornalisti e redattori dei giornali organizzatori, sindacalisti e semplici partecipanti. E ovviamente c’era Stefano Gavioli. L’immagine che ne abbiamo ricavato sembrava comporsi, contestualmente, di “individualità” e “collettività”, due termini e due concetti apparentemente antagonisti, ma che per l’occasione hanno mostrato tutta la loro complementarità.
C’era una grande individualità, infatti, nell’iniziativa di Stefano Gavioli, che, “passato dal divano alla bicicletta”, come lui dice, è partito in solitaria da Mantova alla volta di Bruxelles, per presentare al Parlamento Europeo la sua petizione a favore dei cinquantenni rimasti disoccupati, e diventati invisibili. D’altra parte, tra i presenti, molti erano quelli che sabato scorso avevano partecipato a Roma alla manifestazione della Cgil, collettivamente, insieme ad un altro milione di persone.
Azione individuale ed azione collettiva, appunto, non in contraddizione tra loro, ma l’una completamento dell’altra. Questo è il Lavoro in Movimento, di fronte al quale qualsiasi potere forte rimpicciolisce, e le “ragioni” della forza scemano fino a cedere alla forza della ragione. Il Lavoro in Movimento in questo modo ha fatto la storia, spazzando via conservatorismi e fascismi, facendo trionfare le ragioni di giustizia e libertà, dando conforto e sostegno ai deboli, segnalando al potere il superamento del limite e il suo ripristino. E, parafrasando Camus, dicendo ognuno a se stesso: mi “muovo”, quindi siamo.
Non un “io collettivo”, dunque, ma un “collettivo di io”, che non vuole rinunciare all’azione corale, perché la sa potente, efficace e costruttrice di storia; ma neanche a quella individuale, perché la sa costruttrice di uomini e donne liberi. Come hanno pensato quel milione di persone in piazza e Stefano Gavioli.
Frosinone 29 ottobre 2013
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