di Denise Compagnone da ilmessaggero.it – La sfida del collegamento veloce con la capitale? Stavolta non sono promesse politiche, non è campagna elettorale. Stavolta lo proporranno, e concretamente, proprio alla politica, i pendolari dell’associazione Roma-Cassino express. Che, stufi delle promesse della politica (appunto), hanno deciso di mettersi loro a lavoro – gli stessi tecnici e ingegneri che ogni giorno sono tra i 4.000 pendolari della linea FL6 Cassino-Roma – per stilare un progetto che sia anche economicamente sostenibile. Un progetto che – assicurano – porterebbe Frosinone a soli 30 minuti da Roma, Cassino a soli 60 minuti e regalerebbe agli utenti dell’area metropolitana della capitale un incremento dei posti a sedere del 20% nelle fasce pendolari. In che modo potrebbe essere realizzato? Utilizzando l’interscambio tra normali binari e linea Tav già esistente a Sgurgola. Perché finora non è stato mai fatto? Perché c’è un ostacolo tecnico importante: l’impossibilità per i treni che oggi percorrono la linea standard, per questioni di alimentazione, di percorrere anche i binari della Tav, che pure attraversa l’intera provincia. “Trenitalia non ha alcun interesse a spingere sotto questo versante – ha spiegato Pietro Fargnoli – servirebbe una forte spinta politica”. Anche perché un sistema simile, in Italia esiste già, vedi il collegamento Orte-Roma. Dunque è sui treni che dovrebbe concentrarsi l’investimento della Regione, che detiene le competenze sul trasporto locale: nell’acquistare carrozze specifiche che possano percorrere la tratta Cassino-Sgurgola sui binari tradizionali e poi passare sulla tav e bypassare l’ingorgo nella provincia romana, specie a Ciampino, dove converge anche la linea dei Castelli romani. “Abbiamo calcolato – spiega Fargnoli – che basterebbero dai tre ai sei treni. Non necessariamente devono essere acquistati nuovi, visto che Trenitalia stessa ha dismesso, per sostituirle, 50 carrozze di questo genere”. Di che somme parliamo? “Parlare di cifre è prematuro, però credo che rispetto alla spesa attuale per la linea ci vada a registrare un incremento dei costi che va dal 5 al 10% massimo”. E che dice la Regione di fronte a queste proposte? “Il consigliere Mauro Buschini ha portato l’assessore Michele Civita ad Anagni e non ci ha neppure invitato. Poteva essere una buona occasione ma… Nei tavoli tecnici che abbiamo alla Pisana invece ci viene sempre risposto che si tratta di spese enormi. Ecco perché ci siamo decisi a calcolare noi quanto potrebbe costare. E attenzione: questi tempi di percorrenza rappresenterebbero una svolta concreta non solo per la vita di noi pendolari, ma anche una concreta occasione di rilancio di interi comparti dell’economia dell’intera provincia che, ad oggi, non vede alcuna via di uscita dalla crisi. Sta alla politica decidere se puntare o no su un progetto come il nostro, sta ai consiglieri regionali decidere se entrare nel merito del problema o limitarsi ad annunci propagandistici”.
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