di Ignazio Mazzoli – Martedì pomeriggio alle ore 16 circa, una delegazione di lavoratori della ex-Videocon si è recata presso l’ufficio della Senatrice Maria Spilabotte in Piazza Caduti di Via Fani, 66 per sottoporre la loro drammatica situazione di disoccupati insieme a quella di tanti altri operai e dipendenti di numerose aziende dell’area Anagni-Frosinone e per avanzarle delle proposte.
Gino Rossi, Massimo Brillanti, Luigi Carlini, Augusto Cori e Marco Viteterna, che erano impegnati nella presentazione delle produzioni industriali dismesse che si svolgeva in largo Don Carlo Cervini su via Aldo Moro a Frosinone, hanno voluto avanzare una richiesta perché attraverso il Senato fosse sollecitata verso il Ministero dello sviluppo Economico.
I lavoratori della Videocon che con la loro lotta hanno dato un grande contributo all’approvazione dell’Accordo di Programma Anagni-Frosinone nell’agosto 2013 stanno oggi verificando, con quelli delle aziende in crisi di quel territorio, la non praticabilità di quell’importante documento che definisce impegni per 92 milioni di euro. E’ una occasione troppo importante perché resti inutilizzata, vanificando così i possibili interventi.
La delegazione ha chiesto alla Senatrice Spilabotte di farsi promotrice di una revisione e di un adeguamento della normativa contenuta nell’accordo di programma.
«La prima cosa che si nota – hanno detto gli operai – è il disimpegno del Ministero dello Sviluppo Economico che sembra aver smarrito il ruolo trainante che ebbe nell’estate del 2013. Fino ad oggi sono inserite solo due aziende chimiche della farmaceutica, Sanofi Aventis e ACS Dobfar, dimenticando completamente le decantate scelte strategiche del turismo e della green energia, ma non solo, manca ogni interesse verso il settore della meccanica che ha una forte incidenza sia come indotto dell’auto sia per l’avio, qui c’è l’Agusta»
Il limite l’Accordo di Programma lo ha rivelato. Le sue maglie di selezione sono troppo strette: accolgono contratti di sviluppo che valgono almeno trenta milioni; le piccole e medie imprese sono così tagliate fuori e purtroppo non riescono a fare rete e qui ci vorrebbe un intervento delle Istituzioni.
Ecco le prime due richieste:
– rimodulare questi parametri abbassando questo limite di almeno 30 milioni per essere accolti. I nuovi valori sono da discutere con imprese e sindacati, ma anche con amministratori locali;
– in secondo luogo definire un normativa che renda appetibile e convincente fare rete per le piccole e medie imprese tanto da avere la forza di proporre contratti credibili per somme altrettanto credibili superando le angustie abbastanza egoistiche di alcune associazioni imprenditoriali.
Terzo è stata anche avanzata l’ipotesi che il Governo tramite il suo Ministero per l’Economia possa autorizzare, subito, una “No tax area” in tutto il territorie dell’Accordo di Programma per favorire, almeno in una fase di avvio, gli investimenti.
Bene, già oggi, a meno di 72 ore di distanza leggiamo: «sono a chiedere un incontro urgente coinvolgendo i sindacati, le parti sociali e le associazioni rappresentative delle imprese della provincia di Frosinone, al fine di rivedere alcuni aspetti di attuazione dell’accordo stesso». Sono parole della lettera che la Senatrice Spilabotte ha inviato alla Ministra Guidi e che così prosegue – «Il bando all’uopo emanato, prevede che un investimento, a mio avviso, abbia una partecipazione economica troppo alta, mentre sarebbe auspicabile abbassare il budget di investimento per consentire anche alle piccole e medie imprese della provincia di partecipare, per contribuire al rilancio industriale produttivo e occupazionale del territorio, garantendo che possano essere utilizzate effettivamente tutte le risorse messe oggi a disposizione.»
Un primo atto di un impegno preso ed eseguito che deve tradursi in provvedimenti normativi adeguati. I lavoratori confermano intanto di continuare la loro lotta.
La Redazione di unoetre.it è lieta di aver dato un lungo e continuo impegno di informazione e di iniziative per far conoscere la lotta dei lavoratori di tutte le aziende in crisi che vogliono tentare di avviare questa nuova fase per tentare di applicare l’Accordo di Programma nell’area Anagni-Frosinone
19 dicembre 2014
pubblicato anche sul quotidiano L’Inchiesta
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