di Giulia Bragalone* – Dylan Dog N° 333 – I raminghi dell’autunno. “Ricordati che gli uomini non sopportano l’ordine, ma sono terrorizzati dal caos…noi siamo l’autunno la stagione del cambiamento. […] Ritieniti fortunata. Perché per alcuni…c’è soltanto un lunghissimo inverno.”
In questa perturbante & irresistibile storia, il maestro, l’indagatore dell’incubo “Dylan Dog”, ci trasporterà in atmosfere macabre & scabrose, mostrandoci che “la verità sta negli occhi di chi guarda” un po’ come per la bellezza, è soggettiva.. in questo caso l’occhio dell’osservatore non potrà fare a meno di rimanere abbagliato dalle atmosfere pazzesche e orripilante di quest’album, ma nello stesso tempo inorridito dalla cruda e caotica storia che sto per illustrarvi. State per immergervi “con tutte le scarpe”, compresi gli arpeggi.. in una palude nera nella quale vorticherete, vi arrampicherete, cercherete di capirci qualcosa ma alla fine vi arrendere al fatto che non tutto ha una spiegazione, soprattutto l’inspiegabile. Con “I Raminghi dell’Autunno”, scritto e disegnato da Fabio Celoni, vi farete una bella passeggiata tutt’altro che monotona nel mondo degli artisti di strada, in particolare nel Circo degli Orrori in cui il nostro ragazzo dal quinto senso e mezzo si incapperà bruscamente rimanendo al contempo vittima e carnefice dei misfatti che si presenteranno di fronte alle sue iridi durante uno spettacolo a dir poco insolito, quasi spettrale. Questa storiella dalle tante sfumature, che tingono di morte & paura le pagine fino ai confini dell’inconscio.. è forse destinato a diventare l’episodio più importante uscito negli ultimi 2-3 anni per l’Indagatore dell’Incubo, sia per quanto riguarda le illustrazioni, sia per la sceneggiatura, i testi ed ovviamente l’avvincente copertina di Angelo Stano.
Esiste una figura più paradossale e contraddittoria di quella del clown? È divertente una persona che prende botte per far sorridere il pubblico, dal perenne ghigno impresso su di uno spesso strato di cerone bianco che sembra nascondere le emozioni del viso che vi si cela sotto? Per molti magari può essere così; (chi vi scrive ne è terrorizzato) ma, con il passare del tempo, questo “essere” ha acquisito sempre più una fama sinistra e inquietante. Una fama guadagnata anche grazie ad alcune opere letterarie conosciute a livello mondiale come “It” di Stephen King, il meno conosciuto “La Città dei Clown” di Will Elliot e il bellissimo “Il Popolo dell’Autunno” del grande Ray Bradbury, romanzo dal quale l’autore sembra essere stato maggiormente influenzato.
Celoni, infatti, mette un Dylan cinico, depresso e livido di risentimento contro l’Horror Circus, uno spettacolo itinerante che arriva per soli tre giorni d’autunno, al quale due anni prima Groucho si è unito abbandonando l’amico di una vita. E’ un Dylan cocciuto, che non accetta, o forse non vuole capire, questo gesto improvviso, cercando così nella vendetta sul circo e nei suoi freaks quello che non gli è stato concesso con le parole. Lo scrittore usa il circo come metafora sulla vita e sul cambiamento, realizzando una storia spaventosa, triste e meditabonda, dotata di grande presa emozionale e che esamina il rapporto profondo che intercorre tra Dylan e il suo vero “compagno” di vita. E’ un racconto labirintico, che svia più e più volte le convinzioni del lettore fino al poetico e malinconico finale, condotto con ispirata maestria. Celoni, qui forse alla sua migliore prova come autore completo, non snatura mai il personaggio di Dylan, anzi, usa con una cognizione davvero mirabile le sue caratteristiche principali. Peccato la ricerca di un finale per certi versi “razionale” che, probabilmente, sarebbe stato meglio lasciare più allusivo e di libera interpretazione, visto lo stile onirico dato alla vicenda:
“I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te.”
Alan Drew
I raminghi dell’Autunno sono dei viaggiatori erranti che cercano le loro spoglie nelle carcasse altrui, ma sono anche artisti che hanno lasciato le proprie abitazioni per girare il Mondo & stupire gli spettatori con le loro doti esibizionistiche.. sono navigatori in un futuro incerto e seminato di mine giocattolo, che esplodono ad ogni passo errato e decimano i passanti che non sanno da che parte andare..
*Studentessa del Liceo Artistico Anton Giulio Bragaglia, frequenta la VB
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