di Fausto Pellecchia – Da un amico giornalista de La 7 ho ricevuto la seguente informativa riservata: “Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre, nei locali che furono quelli del mitico Bar Vezio, a via dei Delfini (dietro via delle Botteghe Oscure) si è tenuta una seduta spiritica, organizzata da Giorgio Napolitano, Lord protettore emerito della Repubblica. Seduti intorno al rituale tavolo a tre gambe, alcuni noti personaggi dell’ intellighenzia del Partito Democratico e sostenitori, a vario titolo, del Sì: Walter Veltroni, De Benedetti, Eugenio Scalfari, il cardinale Bagnasco, Michele Santoro, Gad Lerner, Lilli Gruber. Incerta la presenza di Fabio Volo e di Lorenzo Giovanotti. Sembra che D’Alema abbia declinato l’invito, inviando al suo posto il fidatissimo Gianfranco Vissani. Altri occasionali testimoni (due camerieri del ristorante adiacente) sostengono che al tavolo c’era un posto riservato per Massimo Cacciari, il quale, dopo aver pronunciato il suo fatidico «non è vero, ma ci credo», ha aderito virtualmente all’invito in collegamento streaming da Venezia. Sicuramente presente, invece, Terence Hill, nei panni di Don Matteo. Romano Prodi si è rifiutato di intervenire, biascicando tra lunghi sospiri una frase appena udibile che, secondo un giornalista de Il Fatto – capitato casualmente da quelle parti – corrisponde alle seguenti parole: «non credo di poter più svolgere il ruolo di una volta». Le interpretazioni sulla natura di questo ruolo sono tutt’ora molteplici e contrastanti.
Matteo Renzi è stato opportunamente lasciato fuori del bar, intento a giocare con l’album delle figurine dei calciatori “panini”, gentilmente prestatogli dal suo amico Walter. A Sergio Mattarella i convitati hanno detto che si trattava di un brindisi tra vecchi amici; così, sapendo che è astemio, se lo sono tolto dalle scatole senza alcuna difficoltà. Oggetto della seduta: interrogare il fantasma di Enrico Berlinguer per sapere che pesci prendere dopo la batosta del referendum. Che governo dobbiamo fare? Questa la domanda più volte ripetuta. Dopo ore di inutili tentativi, improvvisamente Lilli Gruber ha detto di avvertire strani rumori: era la soluzione del problema. Enrico aveva dato la linea. Secondo la Gruber, il fantasma dell’ultimo leader della sinistra italiana avrebbe riferito che, dopo una breve consultazione con lo spirito di Aldo Moro, entrambi hanno convenuto sull’opportunità di una riedizione del governo di unità nazionale a guida Alfano, con appoggio esterno del PD, astensione di Forza Italia e della sinistra dem (alla quale verrebbe così concesso un importante ruolo di mediazione “invisibile”, ovvero le verrebbe riconosciuta la “terzietà” necessaria all’esercizio delle proprie virtù medianiche). All’opposizione resterebbero per ora soltanto i Leghisti e i parlamentari di Sinistra italiana, che in questo modo confermerebbero il carattere “moderato” della maggioranza di governo. Tutti i presenti hanno espresso piena soddisfazione per l’ipotesi di soluzione della crisi. Alcuni di loro hanno chiesto a Napolitano l’imposizione delle mani, come previsto dal rituale di investitura democratica. Pare altresì che il Lord protettore abbia operato la miracolosa eliminazione di due fastidiosi foruncoli dalla fronte di Renzi, tanto per ottenere anche il suo consenso alla proposta di governo.”
Questo il resoconto di Paolo Celata, inviato segreto del salotto di Mentana che, sulla misteriosa vicenda, organizzerà la sua prossima maratona televisiva. Non so se credere a queste cose, anche se Celata garantisce di poter confermare tutto con tanto di prove e di fonti autorevoli e fededegne, che per il momento preferiscono trincerarsi nell’anonimato.
Permane, tuttavia, il sospetto che si tratti di una riuscita galleria di imitazioni di Maurizio Crozza.
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