di Alessia Gaudiero, volontaria dell’associazione Famiglia Futura – Lo scorso 16 giugno, presso L’Oratorio di Santa Maria a Fiume di Ceccano, ha presso vita un’interessante iniziativa “Il fiume racconta…”, promosso dall’associazione Famiglia Futura, supportata dall’associazione Oltre L’Occidente (capofila del Laboratorio di progettazione partecipata TEU – Territorio Europa) e patrocinato dalla Regione Lazio nell’ambito del progetto “Costruire memoria”, teso al rafforzamento ed allo sviluppo del tessuto sociale attraverso l’integrazione tra mezzi di comunicazione.
I saluti iniziali sono stati affidati a Paolo Iafrate, per l’associazione Oltre l’Occidente e Manuela Maliziola, per l’associazione Famiglia Futura.
Lo scopo della manifestazione, che ha visto la partecipazione di famiglie, bambini e persone di tutte le età, è stato quello di contribuire a raccontare, mantenere e trasmettere episodi di vita quotidiana pre e post bellica legati al territorio di Ceccano.
A raccontare questo spaccato di vita, spesso difficile e drammatico, alcuni nonni di oggi…all’epoca poco più che bambini, che hanno condiviso storie e ricordi, portando alla luce i profondi cambiamenti avvenuti negli usi e costumi, oltre che nell’aspetto architettonico della città stessa.
Piccoli tasselli di vita che vanno a creare un puzzle fatto di foto, aneddoti e video di un passato non troppo lontano, in cui mancava il cibo (quando c’erano le tessere per il razionamento del pane), il tasso di mortalità era alto (c’erano molte malattie e pochi potevano permettersi un medico, i terreni non erano bonificati e mancavano le fognature), mancava il vestiario (l’abito “buono” era riservato alle grandi occasioni) ed i mezzi di trasporto e di collegamento erano scarsi (per lo più ci si spostava a piedi o con i muli)…ma alla fine ci si divertiva con poco, come “lanciando i sassi nelle pozzanghere” cit..
Tanta era la povertà e molta la paura sotto le bombe, quando “non si sognavano cose lussuose ma un piatto di spaghetti” cit.
Il tema conduttore è stato il Fiume come elemento vitale di un tempo, risorsa e ritrovo per le tante famiglie del posto; quando non c’era l’acqua corrente nelle case e al fiume si andava a pescare, a lavare i panni, a farsi il bagno, per irrigare gli orti e abbeverare gli animali.
Grazie alla collaborazione della Parrocchia, di Padre Antonio e delle catechiste, è stata allestita una sala espositiva con foto ed immagini d’epoca, da cui emerge una Ceccano diversa, con la visione di ponti e palazzi in parte trasformati o scomparsi a causa della guerra.
Con le testimonianze di Tommaso Bartoli, Antonio (Luccio) e Teresa Pirri, sono emerse le tante differenze con la Ceccano di oggi, specialmente agli occhi dei più piccoli, attenti ed interessati che, con le loro domande hanno dato vita ad un dibattito partecipato degli intervenuti.
Queste testimonianze che altrimenti sarebbero andate perse, sono state riprese e fotografate, contribuendo a costruire una nuova memoria che andrà ad arricchire quella passata, come eredità per le nuove generazioni.
Dopo una pausa per seguire la Santa Messa, il pomeriggio è proseguito con una ricca merenda per grandi e piccini, giochi, attività di book crossing, la creazione di una piccola biblioteca con i libri donati e catalogati, letture di fiabe a tema ad opera di Gemma Gemmiti e la giovane Rebecca.
Ad arricchire la giornata, la presentazione del logo creato per lo staff dell’evento, con la realizzazione della maglietta-simbolo da parte della giovanissima Gaia che presenta la sua idea di Famiglia, usando immagini e colori ispirati all’amore, alla gioia, alla speranza, alla libertà ed all’ innovazione.
L’evento, che ha registrato una nutrita partecipazione, si conclude con la distribuzione di una pergamena ricordo a tutti i partecipanti e con l’appuntamento al prossimo evento relativo al progetto “Costruire memoria”, per continuare a costruire insieme e coltivare la memoria di ieri, oggi e domani.
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