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Basta femminicidio: massima fermezza delle Istituzioni politiche, culturali e giuridiche

fermati non mi uccidere 350 260

fermati non mi uccidere 350 260“Il femminicidio è una piaga che cresce in modo allarmante”. Con queste parole l’esponente Dem e ambasciatrice per ‘Telefono Rosa’ Maria Spilabotte commenta l’ennesima tragedia che ha visto Pasquale Vitiello uccidere la moglie, Imma Villani, 31 anni, davanti alla scuola frequentata dalla figlia, e poi togliersi la vita. Il cadavere è stato trovato non lontano dallo stesso istituto scolastico.

“Nel corso della passata legislatura abbiamo presentato e fatto approvare dal Parlamento una legge contro il femminicidio, un provvedimento che cerca di unire repressione, prevenzione ed educazione. Certamente, da sola non basta, ma rappresenta un passo importante nella lotta per la tutela delle donne. Infatti – spiega Spilabotte – sebbene la convenzione adottata dal Consiglio d’Europa nel maggio 2011, riconosca espressamente la violenza contro le donne quale violazione dei diritti umani e l’Italia sia stata tra i primi Paesi europei a ratificarla, approvando all’unanimità – il 19 giugno 2013 – una delle prime leggi della legislatura, bisogna constatare che la deviante mentalità alla base si questi crimini è difficile da sradicare. Ma non solo, nel nostro Paese e, ovviamente, anche nella nostra provincia ciociara, grazie a questa legge, sono nati nuovi centri antriviolaenza.

Una norma questa che prevede un piano d’azione contro la violenza sessuale e di genere adottato il 7 luglio 2015, potenziando i centri antiviolenza e di sostegno alle vittime, garantendo anche il coinvolgimento di tutti i livelli di governo interessati per mezzo della legge di bilancio 2017 e che ha aumentato i fondi di altri 5 milioni di euro destinati a centri e case. Ecco, io ritengo che sia fondamentale proseguire su questo percorso continuando a rafforzare quelle barriere che si pongono come un fondamentale argine a questa assurda efferatezza. Ritengo, inoltre, una importante conquista il“Codice Rosa”, che grazie alla Legge Di Stabilità 2016, ha istituito nelle aziende sanitarie ed ospedaliere un percorso di protezione denominato Percorso Rosa Bianca. Il Codice Rosa si “affianca” ai normali codici assegnati per gravità e identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, con particolare riferimento alle vittime di violenza sessuale. Questi sono passi importanti ma c’è ancora molto da fare e la cronaca quotidiana ci ricorda, purtroppo, quanto ancora sia lunga la strada. Ma è una battaglia per la civiltà e va combattuta fino in fondo”.

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Autore/i esterno/i

ByNica Paolini

Autori che hanno concesso i loro articoli, Collaboratori occasionali

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