Tommaso Cappella* – Sta diventando una vera e propria ossessione, una sorta di maledizione, per il Frosinone il ritardo con la vittoria interna, la prima da centrare in questo suo secondo campionato di serie A. Anche il Torino passa al “Benito Stirpe” e mette ormai nel mirino un posto in Europa, mentre i giallazzurri vedono allontanarsi sempre più il traguardo salvezza. Francamente ci si aspettava la prova gagliarda e determinata da parte di Ciano e compagni. Due componenti importanti, messe in campo con tanta buona volontà, ma che non sono servite per evitare la l’ennesima sconfitta tra le mura amiche. Qualche prova individuale ha lasciato a desiderare, dopo un primo tempo giocato alla grande da tutta la squadra e il meritato vantaggio che aveva lasciato ben sperare, con gli ospiti praticamente assenti dal terreno di gioco in balia delle giocate dei giallazzurri. Poi una ripresa a dir poco sconcertante ha permesso al Torino di ribaltare il risultato e portare a casa i tre punti.
Tornando alla sfida con i granata, ottimo l’approccio alla gara del Frosinone. Al 7′ azione in velocità della squadra di casa, conclusa col tiro di Gori, che ha tutto il tempo per prendere la mira e dosare il tiro: conclusione rasoterra, nello specchio della porta, ma centrale per Sirigu. Al 24′ gran tiro di Paganini respinto da Sirigu in angolo. Poco prima del riposo arriva il meritato vantaggio dei padroni di casa: batte un angolo Ciano, stacca di testa Paganini, lasciato solo, e palla in fondo al sacco. Nella ripresa ci si aspetta un Frosinone deciso e determinato a chiudere la gara e invece si spegne la luce. Al’11’, da calcio di punizione, battuto da Iago Falque, la palla sul secondo palo viene spinta in rete da Belotti. La squadra di Baroni tenta di reagire ma le idee sono poche e confuse. E così al 33′ il Torino raddoppia: cross di Ansaldi, sponda di Ola Aina per la rovesciata di Belotti da pochi metri, Sportiello guarda il pallone entrare. Finisce così 2-1 per il Torino.
Come detto, ora la rincorsa verso la salvezza è decisamente in salita, anche se la matematica consente di poter ancora sperare. Ma serviranno tante imprese e gare perfette, specialmente lontano dallo “Stirpe”. A cominciare dalla prossima trasferta ad Empoli, diretta concorrente per non retrocedere. La squadra di Baroni deve avere la consapevolezza che occorre osare di più e scendere in campo imponendo il proprio gioco con una personalità fuori del comune. E’ solo questa la strada giusta per poter tagliare un traguardo che ad oggi invece appare alquanto problematico.
*giornalista volontario in pensione
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