di Antonella Necci* – Certo che dire che questo Governo non è fortunato è davvero eufemistico: ILVA, Alitalia -due bombe sociali mai viste- contestualmente l’apparire delle sardine (che nessuno si aspettava) e ora pure il drone italiano abbattuto o caduto in Libia.
Serve affrontare un ragionamento di questi giorni su PD e sardine… e futuro, fatto di politica vera.
In parallelo al tentativo, posto che vi sia, di Nicola Zingaretti e qualcun altro, di riportare il PD a un livello decente di rispettabilità politica, procede imperterrita la manovra renziana di impolpamento del proprio partitino, anzi ormai, mi sembra, quella manovra ha un che di ansioso, di bulimico. E di terrorizzato.
Matteo Renzi, pare, comincia a temere seriamente che il PD tagli i fili, ed è esattamente quello che dovrebbe fare, e in fretta, avvertendo fin da ora tutt che Matteo Renzi, pretende anche di continuare nella sua politica di retroguardia ‘suggerendo’ misure che sa benissimo che non si possono assumere, ma dicendo (e ce ne vuole di faccia tosta) che lui conosce i conti.
Qualunque siano le conseguenze della mezza rifondazione del PD, non saranno né immediate, né immediatamente decisive. Ma se ci saranno, sono quelle che si attende la piazza delle sardine.
Questo Governo, che arriva inatteso dopo il disastro del Governo precedente, si è trovato a dover lottare su due fronti. Da una parte, i disastri del salvinismo e delle infinite sciocchezze fatte, a cominciare dall’inverecondo reddito di cittadinanza e dell’assurda quota cento e delle mille difficoltà e ritardi per il TAV e, dall’altra parte, per la stupida politica anti–europea, che ci è costata svariati miliardi con lo spread e ci ha isolati dal resto del mondo, non solo dell’Europa, per non parlare del meraviglioso successo dell’ILVA.
Vivaddio, sarebbe ben venuto il momento di domandarsi seriamente, o meglio dovrebbero dircelo i nostri ‘governanti’, in particolare quelli del PD, proprio così, polemicamente: quanti beneficiari di quel reddito sono stati avviati al lavoro dai Nocchieri? E, inoltre, visto che il reddito non doveva servire a tenerli in poltrona (lo ricordate come insisteva sul punto quel lavoratore indefesso di Giggino?), quanti di quei beneficiari sono stati ‘immessi’ dai comuni nei servizi vari? per otto, mi pare o poco più, ore alla settimana Così, solo per sapere, si può?
E sempre solo per sapere: quanti uffici pubblici e ospedali sono rimasti vuoti per la castroneria di quota cento?, che a regime sarà costata quanto tutta la finanziaria e, visto che sono circa trecentomila, se non sbaglio, quelli che andranno in pensione anticipata (che poi vuol dire che la legge Fornero là stava e là sta per tutti gli altri), ci vorrebbe fare sapere il Governo dove sono stati impiegati i novecentomila nuovi assunti in conseguenza di quei pensionamenti? E, infine, sempre tanto per sapere, chi pagherà i danni derivanti dall’improvvisazione e dall’incompetenza con cui è stata gestita la questione ILVA? in particolare dal trio Di Maio, Lezzi, Patuanelli senza dimenticare l’altra quinta colonna Emiliano?
E potrei, anzi, dovrei, continuare.
Il punto è che l’attuale PD, scaraventato in questa pazza avventura da Renzi, ora, non solo non ha più Renzi, ma si trova a dover rispondere lui di tutti i pasticci di cui sopra, pasticci ai quali in gran parte si era opposto, così come si era, giustamente, opposto alla cretineria infantile e suicida della riduzione dei parlamentari, ecc.
Insomma, in questo momento il PD si trova nella peggiore situazione possibile. È al Governo, ma non lo controlla, anzi, ha un ‘premier’poco adeguato. Ha a che fare ogni giorno con gente incompetente e infantile, che fa solo pasticci per idee preconcette e superficiali, in gran parte dettate da un comico da avanspettacolo e da un tizio che pensa di governare senza Parlamento. Si trova, per di più di fronte un avversario, un nemico per dirla giusta, come Salvini, che, a differenza di qualunque cosa facciano o vogliano fare quelli del PD, ha la capacità di fare ciò che oggi, per ora almeno, il PD non sa fare: stare in piazza un giorno sì e l’altro pure.
E, come se tutto ciò non bastasse, il PD ha altri due problemi non dappoco. Uno ‘interno’, con un Franceschini che ragiona come Mariano Rumor (non come Giulio Andreotti, volesse il cielo, Andreotti fece il governo col PCI!) e aspira alla Presidenza del Consiglio, per fregare Zingaretti, e quindi vuole restare abbarbicato a questo pasticcio a tutti i costi. E dall’altro ha Renzi, che cerca in tutti i modi di metterlo in difficoltà, ingrossando sempre di più, oltre al suo presenzialismo ossessivo e qualunquista oltre che ipocrita e cinico, anche il suo peso parlamentare, cercando di assorbire qualunque parlamentare gli capiti a tiro … altro che Berlusconi! Il gioco è evidente: più parlamentari ha, più può condizionare il PD, tanto più che gli stellini, oramai, fanno solo blocchi e balocchi, ma non contano più nulla, al massimo si … ‘sconcertano’. Anzi, a Renzi ciò fa anche comodo, perché così scaricherà sulle ginocchia del PD, partito di sinistra ormai l’unico rimasto (certo non vorrete pensare che Fratoianni esista!) la grana dei ventimila disoccupati, dei quali si disinteresserà ipocritamente Emiliano.
Ma c’è una novità. Una novità nuovissima, ma anche di breve durata. Ci sono le sardine: l’unico elemento di novità e di incoraggiamento rimasto nel quadro avvilente di questa situazione italiana.
Le sardine guardano a Zinga, non a Franceschini (e nemmeno all’opportunista Bonaccini), mica sono sceme, guardano a Zinga perché è l’unica cosa che c’è, che sembra di sinistra. Lo ha detto, in qualche modo, anche Achille Occhetto, quando ha fatto, con l’aria sorridente, un discorso nonché serissimo estremamente duro, quando ha detto che la politica si fa rispettando gli elettori, magari in giacca e cravatta (questo lo aggiungo io) acquisendo su di loro una cosa che pochi hanno: autorevolezza. E, inoltre, lo si fa avendo una politica che sia esplicitamente e dichiaratamente di sinistra, perché la cretinata grillina secondo cui non esiste destra e sinistra, è, appunto, una cretinata sesquipedale.
È vero, lo dice anche Salvini, perché lui è tanto evidentemente di destra e di destra estrema, che tutti lo percepiscono anche se non lo dice. E lui rincara ogni minuto la dose, quando ad esempio gioca sulla visita a Liliana Segre (mi auguro che la signora Segre, ora, gli rifiuti pubblicamente un incontro, non ha diritto Salvini di giocare così sul suo nome!) o quando si ‘lascia scappare’ che la droga fa male mentre parla del caso Cucchi, che è un modo evidente per dire che i drogati o presunti tali vanno massacrati di botte, no? E non solo, perché ‘di nascosto’ vede Camillo Ruini, ma poi lo dicono a tutti, che tra l’altro vuol dire dirlo a Papa Francesco.
E allora, concludo, Zinga ha solo una strada da percorrere. Dire alle sardine, evitando accuratamente di andare a fargli prediche, che intende fare una politica di sinistra sciorinandone i temi e i tempi. Per dire: ius soli e decreti sicurezza, non domani, ieri! Ma non solo, anche l’ILVA, le tasse che non paga nessuno, la politica economica, le tasse che non paga nessuno, il lavoro, le tasse che non paga nessuno, la casa, le tasse che non paga nessuno, la difesa del suolo, le tasse che non paga nessuno, la scuola: ognuna di quelle cose si paga con le tasse e se una massa di banditi no le paga, si approfittano dei soldi altrui per avere quelle cose: ladri, ladri del futuro!
È venuto il momento, caro Zingaretti, di fare una bella conferenza stampa, affollata, piena, degna e sciorinare, proprio così, sciorinare un programma di governo completo e chiaro, su tutti i punti, un programma di prospettiva, da iniziare il 1 Gennaio 2020, che non lasci il povero Roberto Gualtieri a difendere la fortezza senza truppe. E quindi dimostrare che fa sul serio: o pochette & co. ci stanno, oppure coraggio andiamo a votare … che intanto gli assicurerebbe l’Emilia e poi … chi l’ha detto che gli italiani voterebbero davvero Salvini se ci fosse una sinistra seria, competente, attenta e generosa in campo, ma senza compromissioni?
Le sardine, finché resteranno quello che sono, sono la dimostrazione che quella è la strada giusta, ma le sardine non possono durare all’infinito. È il momento della politica vera.
La politica serve a realizzare progetti e sogni diversi attraverso la sintesi, non a gestire un po’ di potere, o qualche appartamento arraffato di nascosto.
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