La democrazia è bene prezioso da difendere sempre

25 aprile autoliberazione Genova 380 minL'autoliberazione di Genova

 L’interrogativo di Tania Castelli: L’Italia è troppo fascista per restare Democratica?

25 aprile autoliberazione Genova 380 minContro la rinascita del fascismo l’Italia Repubblicana si è dotata di molti strumenti giuridici fin dal suo esordio:
– La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana che vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista;
– La Legge 20 giugno 1952, n. 645 (legge Scelba) sulla repressione dell’apologia di fascismo;
– La Legge 25 giugno 1993 (Legge Mancino) che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan nazifascisti, l’incitazione alla violenza e alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o nazionale.

Ma nel 1946 Almirante, Romualdi, Michelini e Pace (reduci della Repubblica Sociale Italiana ed ex esponenti del regime fascista) fondano il MSI (Movimento Sociale Italiano) ed il fascismo, cambiato abito, torna in Parlamento.
Da allora non sembra esserne mai uscito (nel 1972 il MSI diventa Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, nel 1995 confluisce nel nuovo partito Alleanza Nazionale che a sua volta oggi fa parte di Fratelli d’Italia) e a giudicare dai risultati elettorali e dagli immancabili sondaggi, sembra anche godere di buona salute (ndr: purtroppo!)

Tra il ’46 ed il ’53 e poi ancora nel 1966, col “processo di pacificazione nazionale” l’Italia da poi un colpo di spugna su tutti i reati comuni, politici e militari commessi prima e dopo la fine della guerra, fino al 1948 (i più noti: Amnistia Togliatti D.P. 22 giugno 1946, n.4, Amnistia Azara D.P.R. 19 dicembre 1953, n. 922).

Osservando le spinte sovranazionali e neonaziste presenti in altri paesi europei la situazione non appare migliore:
– in Polonia cresce il seguito per Rinascita Nazionale Polacca (in polacco Narodowe Odrodzenie Polski, NOP);
– in Grecia si ha il partito di estrema destra Alba Dorata (in realtà è Alba Profonda, o più correttamente Lega Popolare – Alba Profonda);
– in Francia, tra Le Pen padre e Le Pen figlia, il Front National ha sempre più consenso;
– L’Austria è governata da una coalizione formata dal Partito Popolare (ÖVP, centrodestra) e dal Partito della Libertà (FPÖ estrema destra);
– l’insospettabile Olanda ha schivato per poco il meteorite Geert Wilders ed il suo VVD (Partito popolare per la libertà e la democrazia) che fortunatamente non ha superato lo sbarramento alle ultime elezioni nei Paesi Bassi;
– per non parlare delle (ormai solo apparenti) Democrazie come la Turchia di Erdogan, L’Ungheria di Orban, il Brasile di Bolsonaro o gli USA di Trump, dove è sempre più evidente la deriva neonazista;
– la Russia poi, con il novello “Zar” Putin ed il suo fluire disinvolto fra movimenti populisti (nazionali ed esteri) e personalismo neofascista, meriterebbe un capitolo a parte.

Le cronache nazionali, infine, non sono più confortanti: oltre che dalla propaganda sguaiata e fuorviante di certa politica a caccia di voti e poteri assoluti, sono sempre più spesso popolate da fatti di razzismo, odio, violenza.
Non sono rari gli arresti di negazionisti nazifascisti e antisemiti che organizzano gruppi armati nel salotto di casa e la preoccupante crescita del consenso popolare verso movimenti espressamente fascisti. In tutto questo le forze di governo non sembrano capaci di fronteggiare quest’onda violenta, mettono in campo forze poco coese, riforme inefficaci e sanatorie a metà.

Ma se è vero che in Italia la sovranità ed il suo esercizio sono del Popolo, com’è possibile che gli italiani non la esercitino difendendo strenuamente la Libertà e la Democrazia tanto faticosamente conquistate?CartinaRicognitiva fascisti 750 min
Foto C2
(mappa episodi a matrice nazifascista compiuti nel giorno della memoria 27 gennaio 2020)

Malgrado in molti si affannino a giurare la morte del fascismo, è evidente che, per poterlo definitivamente seppellire, in questo Paese abbiamo ancora estremo bisogno di Testimonianza storica, Cultura delle Istituzioni Democratiche Repubblicane e Principi Costituzionali.
Ma necessitiamo anche di un attivismo civile e politico forte e consapevole, come forse ultimamente è venuto a mancare, col conseguente scollamento fra politica e società reale manifestato dalla diserzione delle urne elettorali.

La Democrazia non deve essere un dono dato per scontato e trascurato, in balia delle bordate della propaganda destrorsa.
L’Italia deve essere tanto democratica da non poter mai più tornare fascista!

 

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Pubblicato sul numero 8 del CiesseMagazine per Sardine Creative

 

Tania Castelli fa parte della redazione di CiesseMagazine

 

 

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