Arte trovata per caso. Rubrica
La sua abilità non è solo una naturale propensione per la musica…
di Serena GalellaHo conosciuto Laura nel piccolo paesino dove ho vissuto per 25 anni, Faleria, in provincia di Viterbo, un borgo medievale delizioso lasciato all’abbandono dai sui abitanti che lo frequentano solo per andare a messa la domenica. Negli anni le case sono state abbandonate, affittate o acquistate da tanti “forestieri” che hanno recuperato, abitato, amato questo bel borgo.
Per chi come me, Laura e tanti altri, viveva d’arte o d’artigianato e non aveva l’esigenza di essere in città tutti i giorni, il paese è stato un rifugio tranquillo dove creare e abitare. In un periodo ancora felice, dove era facile la condivisione, ho organizzato con lei feste o iniziative nelle quali abbiamo sempre collaborato senza tensioni, alla pari, in un clima di fertile collaborazione e divertendoci.
Le cose sono cambiate e le nostre strade hanno preso cammini diversi quando 13 anni fa Laura si è trasferita in California e io ho iniziato a fare le prime supplenze a scuola; nonostante ciò la nostra amicizia rimane inossidabile e Laura resta la stessa bella anima aperta e luminosa che ho incontrato allora.Quando con le mie amiche teatranti abbiamo messo su il gruppo “Le Vedove Allegre s.r.l.” ho chiesto a Laura di partecipare e scendere con noi in strada a suonare il rullante, avevamo necessità di sostenere la ritmica e la sola grancassa, suonata da me, non bastava. A chi frequenta ambienti musicali più “in” o semplicemente più “radical chic”, un invito simile sarebbe sembrato un affronto, ma non per lei. Con lo stesso entusiasmo con il quale suonava e collaborava a progetti di musica classica contemporanea, o a colonne sonore per il cinema, si è prestata e ha partecipato al debutto del gruppo.
Non posso negare che il trasferimento di Laura ha lasciato un vuoto grande, non solo in paese ma soprattutto nella mia vita relazionale, che è andata perdendo i pezzi migliori proprio negli anni in cui mi sono dedicata al restauro della mia casetta, che dopo 10 anni di vita nel borgo ero riuscita a comprare e recuperare da crollo certo.
Ma chi è Laura Inserra? Laura è una percussionista, nata in Sicilia a Lentini, nello stesso paese di Alfio Antico un maestro del tamburo e come tanti artisti, è molto di più. Ho chiesto a lei di presentarsi, ma in un’intervista che deve avere una durata digeribile non si può esprimere tutto il tesoro contenuto nello scrigno. Gli artisti sono sempre un insieme sorprendente di cose anche differenti, specie se restano aperti e curiosi come i bambini. Lei è una di questi. Ha sempre affrontato il lavoro con grande serietà e professionalità senza mai rinunciare all’aspetto umano e gioioso del fare arte. La sua curiosità l’ha spinta a usare diversi strumenti, ad anticipare mode e portare sul palco suoni della natura che venivano non solo da strumenti musicali convenzionali.
Chiaramente quando nel 2011 ho creato la prima rassegna casalinga di “HouseconcertS” è stata tra i primi artisti ai quali ho proposto di partecipare e siamo riuscite a combinare una serata, tra un suo spostamento e l’altro durante un passaggio in Italia. Una bella occasione per tanti suoi vecchi allievi e amici di rivederla. Ascoltare l’Hang, strumento oggi più conosciuto, nella mia piccola casa fatta di un unico ambiente, ha prodotto una reazione di stupore ed emozione che è rimasta nella memoria di tanti.
Ma la sua abilità non è solo una naturale propensione per la musica, che sembra la cosa più semplice e naturale del mondo quando la si vede e ascolta suonare, perché Laura è dotata anche di una grande intelligenza imprenditoriale. Lei si autogestisce come artista indipendente anche con grandi capacità tecnologiche perché nulla la può fermare. Scrive, riprende, monta, registra, suona, crea… tutte abilità e competenze che in tempi come quelli che stiamo vivendo le sono venute in aiuto.
Il suo lavoro e la sua curiosità l’hanno portata, nel corso degli anni, ad esplorare nuovi sentieri musicali, oltrepassando il fine ludico e comunicativo che è insito nel linguaggio della musica. Ha cominciato ad usare il suono come elemento primordiale, legato a riti ancestrali e a trasformare la sua musica in strumento che porta alla trascendenza e alla cura.
E di cura abbiamo bisogno, perché il ritmo troppo sostenuto che abbiamo condotto tutti fino all’arresto forzato dovuto alla pandemia, ha formato delle crepe, che sono emerse evidenti, creando disequilibri.
Oggi Laura si occupa di questo, il recupero di un equilibrio attraverso il suono. Provare per credere.
Non voglio svelarvi qui ogni cosa, perché dovete scoprirla, aprire il link dell’intervista.
Vi lascio all’ascolto delle sue parole e che questo nuovo anno, appena iniziato con le sconcertanti immagini di questi giorni, ci porti a vivere più in armonia con l’universo. Lei ce lo suggerisce.
Link da aprire
Link sito ufficiale: https://www.laurainserra.com/
Canale video: https://vimeo.com/laurainserra
Link pagina Facebook: https://www.facebook.com/laurainserrapage
Un documento storico: “Le Vedove Allegre” e il debutto a Crema con Laura Inserra
Serena Galella scrive anche per CiesseMagazie per il quale cura la rubrica dell’arte
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