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01 Maurizio Stefanazzi 350 min

 Arte trovata per caso

Maurizio Mimito Sorrydista Stefanazzi

di Serena Galella
01 Maurizio Stefanazzi 350 min In questo periodo di isolamento e pandemia sappiamo bene quanto i social media siano diventati la nuova Agorà, il “non luogo” d’incontro con gli altri. In tante occasioni sono stati un sostegno per far emergere notizie e in altre, invece, il covo di odiatori o mistificatori, ma spesso capita di imbattersi in storie personali che possono illuminare o semplicemente aprire il cuore.

Giorni fa mi è capitato di leggere questo post, che riporto di seguito, di Maurizio Stefanazzi in arte Mimito Sorrydista, uno dei tanti conoscenti e amici che come me si è dedicato al teatro o alla musica in strada:

“Questa è mia mamma, Mariateresa.
E’ ricoverata al reparto COVID di San Daniele del Friuli (UD).02 con mamma 350 min

Colgo l’occasione di elogiare il reparto per l’impegnativo lavoro che stanno svolgendo quotidianamente con grande professionalità e competenza. Mia madre è stata ricoverata d’urgenza per un ictus all’ospedale di Udine, il terzo per l’esattezza, pochi giorni dopo viene urgentemente trasferita per aver contratto inspiegabilmente il virus.
Da allora, sono ormai tre settimane che si trova in questo reparto.  

E’ ancora stazionaria ma in lento e costante miglioramento. Sta dimostrando una grande capacità interiore, i medici e le infermiere che l’assistono sono commuoventi per il lavoro che stanno svolgendo costantemente. Volevo salire al nord per starle vicino, ma non è possibile assolutamente entrare nel reparto. Le faccio comunque visita tutti i giorni, mi permettono di stare con lei tramite videochiamate per qualche minuto, ovviamente attento a chiamare negli orari più adatti.

Con le infermiere ho instaurato un sincero rapporto di collaborazione e quando chiamo sono contente anche loro perché non mi limito a parlare di cose che non saprei argomentare per farla star bene, quindi le mie videoriprese sono più per aiutare la sua memoria, che è ancora fortemente attiva anche se non sembra.
Vado nel giardino, da me rigenerato, per farle vedere i fiori, che lei con tanto amore ha coltivato quando stava bene (successivamente abbandonato per questo ictus che ormai combatte da cinque anni senza entrare nei dettagli …), oppure la porto al mare, magicamente isolato dalla stagione invernale e che manifesta tutta la sua splendida natura o ancora le faccio ascoltare la sua musica, del suo tempo. Così facendo è contenta e si solleva nei piacevoli ricordi.
Anche le infermiere pare che siano contente delle mie videochiamate con mamma, percepiscono il lato bello della sua esistenza.
Ho avuto il piacere di scambiare queste chiamate con: Katia, Alessandra, Anna, Margherita, ed altre infermiere; sono tutti sinceramente lodevoli. Vorrei far loro un omaggio, ringraziarle del nobile lavoro che stanno svolgendo e non solo per mia madre.
Nel reparto ci sono 80 posti letto e tutti occupati.

Sono degli angeli che vanno rispettati per la loro umanità professionale in questa Italia accasciata da questi ed altri eventi …
Chiedo se fra voi c’è qualcuno dei miei contatti in Friuli disposto a farmi questo piacere: portare a questo reparto una bella pianta, che sicuramente dura più di un mazzo di fiori (ripeto che non permettono l’ingresso ma ci sono degli addetti al ritiro per le consegne).se fra voi c’è qualcuno dei miei contatti in Friuli disposto a farmi questo piacere: portare a questo reparto una bella pianta, che sicuramente dura più di un mazzo di fiori (ripeto che non permettono l’ingresso ma ci sono degli addetti al ritiro per le consegne).

È un pensiero per tutti quegli angeli che sono costantemente vicino a mia madre e non solo a lei, nella speranza di vedere tutti uscire da quel reparto guariti.
Ho provato a consultare siti che fanno questo servizio a distanza, ma i prezzi sono troppo esosi per me.
In questo momento, anche se cerco di essere il più brillate possibile, sto vivendo una gravosa condizione economica a causa della pandemia. Con grande difficoltà riesco a comprarmi da mangiare e non sto scherzando, usufruendo il reddito di cittadinanza, che ringrazio chi lo ha approvato.
Sono un artista, un uomo di mondo che ha fatto molte cose, giuste ed ingiuste ma ci ho messo sempre la faccia, ammetto di aver errato in tante occasioni la mia vita e non credo comunque di essere l’unico, quindi non provo ne’ vergogna ne’ tanto meno umiliazione nell’esprimermi così.

Il dono che voglio fare al reparto lo pago io, indiscutibilmente.
Per chi fosse disposto a fare questa consegna per me, posso fare un versamento PostePay dell’importo.
Colui o colei che accetterà questa mia richiesta mi dica anche l’eventuale costo della trasferta a scambio del tempo dedicatomi. Scrivetemi anche pubblicamente, non ho veli da celare, ma vele da spiegare e nulla da nascondere e tanto meno interessi, ma solo tenere costantemente alto il morale di mamma finché è in vita”.

Letto e commentato il post da Facebook ho contatto in privato Maurizio, chiedendo se potessi rendere pubblico con un articolo il suo post.
Mi risponde, è un fiume.

“Quello che stiamo vivendo, cara Serena, tocca tutti quanti, direttamente o indirettamente e mi rende felice sapere che persone che non conosco approfonditamente provino un sentimento di empatia. Credo che questi sentimenti possono essere uno sprone per poter capire se stessi nel cercare di andare avanti nel rispetto di tutti, con semplicità e leggerezza. … Non saprei che parole dirti per rendere pubblica la mia esperienza perché ho la vita alquanto ingarbugliata. Cerco di fare del mio meglio in quello che sono, cerco di dare importanza alla mia immaginazione e ai miei sogni, cerco di dare un briciolo di felicità anche a chi non lo meriterebbe, soprattutto cerco di stare a galla.

Non è semplice. Purtroppo soffro economicamente e questo mi costringe a ritirarmi per poter salvaguardare la mia persona. Nello stesso tempo sono circondato da tante persone belle. Il post che ho pubblicato su mia madre mi ha dimostrato tanto affetto, anche da persone quasi dimenticate. Sarà la forza dei social? In tutti i casi l’idea di regalare questi fiori a quei medici mi ha fatto bene. La cosa ancora più sorprendente è che l’aiuto l’ho avuto da persone sconosciute. Si sono impegnate a fare la consegna e a scegliere la pianta, una donna toscana conosciuta sette anni fa in occasione del matrimonio di sua sorella e mai più incontrata mentre la consegna l’ha fatta un maestro pizzaiolo, un cuoco siciliano che vive in Friuli. Mi hanno profondamente commosso e rincuorato.

L’ho sentita, era molto emozionata per il regalo ricevuto, mi ha reso veramente felice e ho sentito nella sua voce la gioia di un piccolo riconoscimento. …

La pandemia mi ha messo in grosse difficoltà, che a fatica cerco di superare, come cercar di avere un costante contatto con mia madre….
Sono fiero di avere amici vicini e lontani, la loro sincerità e presenza, anche in questo momento difficile ed inevitabile per tutti, mi sostiene e contraccambio come posso il loro affetto e la loro disponibilità.”

Una testimonianza concreta di cosa significhi vivere in questi tempi difficili per un lavoratore dello spettac03 segui persona 350 minolo senza tutele. Maurizio ha iniziato giovanissimo con la radio, poi come DJ, ai tempi dei soli vinili. Un ribelle che dopo il servizio militare lascia casa “…mio padre era militare e come dice G.Gaber “i figli dei militari o seguono le orme dei padri o diventano artisti”, lui sceglie la seconda strada e lavora in un centro di filosofia indiana. Poi fa l’insegnate di nuoto e il bagnino, apre un centro Nautico a Cefalù e grazie alla sua intraprendenza entra in BIC SPORT come collaudatore e promotore nautico.
Svolge l’attività per la BIC SPORT legata al windsurf sul lago di Santa Croce, in provincia di Belluno, presso il suo centro nautico dove, successivamente, grazie al progetto “Alpago Avventura” si pratica anche il trekking, l’arrampicata sportiva e la Mountain Bike.

A seguito di una lettera inviata al Ministero dei Trasporti con la richiesta di far viaggiare le bici in treno, un responsabile del Ministero incuriosito, decide di passare le vacanze sul lago e capire la ragione di tale richiesta, senza rivelasi. Nel 1994 la Regione Veneto concede, in via sperimentale, il trasporto della bici in treno, accogliendo la richiesta e i suggerimenti del centro nautico e sportivo. Oggi Maurizio è in attesa del rinnovo del reddito di cittadinanza, uno come tanti.
In tutto questo viaggiare e lavorare ha avuto due figli di cui va orgoglioso, Giorgia di 36 è a Roma e Mattia di 33 in Australia, lo ha reso nonno di due nipotini.04 Genova piazza de ferrari 350 min
La mamma sta meglio, questa è la buona notizia.
Il Covid ha colpito due volte, ma sono certa che un uomo con tante risorse come lui ne uscirà più forte e vincente.
Questa volta ho lasciato la parola a Maurizio, per una riflessione, la prossima occasione vi racconto del suo fare arte, appena potrà ricominciare a stupirci e divertirci.

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/sorrydista
Canale Youtube: https://www.youtube.com/c/MaurizioStefanizzi/featured

 

 

 

 

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Serena Galella

BySerena Galella

Attrice, artista, giornalista, insegnante. Serena Galella vive a Sabaudia, è insegnante di Arte e Immagine nella Scuola Media. Si diploma nel 1987/88 al liceo Artistico “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone e all’Accademia di Belle Arti (scenografia). Attrice, nel 1982 è cofondatrice della compagnia “Gruppo Teatro Biberon”, recita anche per l’”Atelier Magique” di Frosinone. A Roma (1992), approda al Teatro di Strada collaborando con “Abraxa Teatro” e “Antidoto Lento” di Adrian Bandirali (Argentina), “Le Vedove Allegre”, “Tatamata Teatro”, Barnelli Bernd Witthüser, del famoso duo lanciato da Arbore “Otto e Barnelli” e altri.Nel 1994, con ill musicista serbo Aleksandar Caric’ fonda la compagnia “Tatamata Teatro di Serena e Zar”. Collaborano per circa 17 anni E’ tra i fondatori della FNAS (Federazione Nazionale dell’Arte di Strada) presso l’AGIS. Questo impegno nel 2007 le frutta il premio “Il Chiodo d’Oro” al il Festival “Mercantia” di Certaldo. Da sempre si è cimentata come solista in spettacoli di danza sui trampoli, Ha partecipato ad alcuni tra i più noti festival in Italia e all’estero. Ha un suo stile comunicativo.Di recente si diletta a scrivere una rubrica dedicata all'arte e agli artisti, partendo da esperienze vissute e incontri reali. È impegnata con il Movimento delle Sardine e collabora con il loro Magazine nella rubrica "Seren...dipità". Il giornale UNOeTRE.it, pubblica la sua rubrica "L'arte trovata per caso" e commenti su scuola e sulla società.

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