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Il vaccino allontanerà il virus da noi?

Loredana Ferri

ByLoredana Ferri

23 Aprile 2021
scuola post Covid 380 minScuola al tempo del covid 19

NELL’ERA DEL COVID 19

Un Anno a colori

di Loredana Ferri
scuola post Covid 380 min“Mi racconti quando c’era la guerra?” Questa era una curiosità che chiedevo a mia nonna quando ero una bambina. I suoi racconti non mi spaventavano. Quel fuggire, nascondersi, lottare e poi quei giovani dai forti ideali di libertà chiamati partigiani, le staffette, le bombe, i rifugi nelle cantine era per me tutto avventuroso pensando che la guerra stimolava le menti e che ci fosse un pizzico di creatività per sopravvivere ad essa.

In Italia nel mese di marzo 2020, esattamente un anno fa, è arrivato il virus Covid-19. Nonostante sapevano che fosse sbarcato in Cina due mesi prima ci ha colti impreparati ma soprattutto eravamo increduli. In pochi giorni è sfociato rompendo gli argini come un fiume in piena. Non ci sono confini, muri che lo hanno potuto fermare. Le uniche difese che abbiamo oggi sono una mascherina sulla bocca e il distanziamento tra gli uomini, ora in nostro soccorso sono arrivati gli agogniati vaccini, con le problematiche del caso che tutti conosciamo.

Alcuni nei primi giorni di lockdown hanno paragonato questa sciagura ad una guerra. Quel paragone mi era sembrato esagerato. Ho pensato: la guerra non arriva all’improvviso. Essa è una lotta stabilita tra due o più popoli. La guerra è sanguinaria, bellicosa, dove i beni vengono derubati o peggio saccheggiati e sopratutto non mi sembra così avventurosa, siamo praticamente immobili dentro le nostre case e fortunatamente non si vede scorrere del sangue, tranne una goccia per via dell’ago del vaccino che viene spinto dentro il nostro braccio. Tra l’altro, nella Carta delle Nazioni Unite e in Italia nell’articolo 11 della Costituzione, la guerra, non è accettata anzi, rifiutata e prontamente allontanata e praticata solo per difesa.

Tuttavia anche se questo virus miete morti ogni giorno ci sono persone che non credono alla sua esistenza e non sono per niente spaventati e, spavaldi, non rispettano le regole fregandosene del prossimo. Altri come me, quando arriva la sera e siamo nel nostro letto al buio, tremiamo pensando alle notizie che vengono divulgate il giorno dopo dai Media.

Dunque, le sensazioni che proviamo sono come quando c’è una guerra! Certo, questo “virus- dittatore” non sbraita su un balcone. Lui è muto e sembra che ghigna sornione ogni qual volta che soffoca, in qualche letto di ospedale, gli uomini e le donne che hanno ancora negli occhi l’ultima e terribile guerra. Al contrario, sui nostri balconi ci siamo saliti noi. Ci ha fatto cantare, suonare e sbandierare il nostro tricolore: verde, bianco e rosso nato in un freddo giorno di gennaio nel 1797 a Reggio Emilia provando un sentimento che da molto tempo non provavamo, tranne durante i mondiali di calcio.

Magicamente, ci siamo resi conto quanto sia bella la nostra Italia. Poi è seguito un eco di speranza che scendeva da quei balconi e si insinuava fin giù sulle strade, nelle piazze, nei più stretti vicoli delle nostre città e paesi. Era l’eco del ripetitivo “Tutto andrà bene”.

Intanto sono passati più di dodici mesi e quella voce sembra lontana, quasi svanita ma per chi ci crede ancora, e sono tanti, quell’ottimismo c’è ancora. E’ pur vero che vacilliamo e siamo stanchi, svuotati e la marcia per andare avanti su questo sentiero sembra sempre più sdrucciolevole. Scivoliamo e ci fermiamo. I passi che stiamo facendo sono troppo veloci e pericolosi e rischiamo di ricadere di nuovo giù dal burrone chiamato lockdown perché lui è sempre in agguato.

I colori che incontriamo in questo sentiero sono: l’arancione, il rosso e il giallo e attendiamo il colore bianco che non significa che ci arrendiamo, bensì simboleggerà la libertà.

Anche il virus ha un colore? Nell’ultima guerra il dittatore a scelto il nero per farsi riconoscere. Il nostro dittatore attuale è trasparente e questo lo rende più vigliacco. Oggi da quel mese di marzo del 2020 sembra che niente sia cambiato. L’estate è alle porte e attendiamo una nuova rinascita. Forse, grazie ai vaccini il virus si allontanerà da noi. Forse un domani saremo capaci di affrontare una situazione di questa portata.

Forse dopo tutto questo, abbiamo imparato a vivere su questa Terra.

 

 

 

 

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Loredana Ferri

ByLoredana Ferri

Scrittrice di racconti. Di Ivrea, collabora con UNOeTRE.it dall'anno 2013. Di sè dice: Mi chiamo Loredana Ferri: classe 1963. Ho frequentato studi artistici. Come spesso accade nella vita ci si ritrova a intraprendere altre strade, mai rimpiante o rinnegate. Dal 1983 al 1996 ho lavorato all’Olivetti. Dopo l’esperienza olivettiana sono ritornata alla mia più grande passione: la pittura a olio, spaziando anche su altre forme d’arte. Da qualche anno anche la scrittura mi sta appassionando.

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