STORIA PROVINCIALE E NON SOLO
Questo contributo per ricordare una pagina importante della nostra storia recente
di Ernesto Cossuto
Dal 1949 al 1951 si svilupparono nel Cassinate (epicentri Caira e S. Elia Fiumerapido) e nella Valle di Comino (epicentro S. Donato) epiche lotte per il lavoro che oltre alla massiccia partecipazione di migliaia di disoccupati videro l’appoggio convinto e solidale praticamente di tutta la popolazione ancora profondamente provata nello spirito e nella carne dalla terribile esperienza bellica, e frustrata dalla insufficiente e comunque inadeguata attenzione dello Stato. E dal cinico atteggiamento dilatorio delle autorità locali e nazionali. Mentre il carrozzone ERICAS (Ente per la Ricostruzione del Cassinate) appariva paralizzato dagli scandali, poi giustificati all’italiana, cioè non emersero responsabilità e colpevoli per i gravi ritardi nell’inizio delle opere programmate per creare lavoro e portare sollievo ad una popolazione martoriata da una guerra assurda voluta dalla follia nazi-fascista.
Domenica 24 giugno 1951 si tenne a Cassino il Convegno per la Rinascita della Zona della Battaglia con la partecipazione di Giuseppe Di Vittorio, segretario nazionale della CGIL, i deputati del PCI Domenico Marzi e Aldo Natoli e alcune responsabili nazionali dell’UDI (Unione Donne Italiane). Le donne risultarono protagoniste nelle lotte.
Il Convegno doveva simbolicamente concludere l’esaltante e straordinaria esperienza di lotta e mobilitazione popolare per il lavoro. Essa fu denominata Scioperi a rovescio . Dopo l’introduzione del presidente Avv. Riccardo Colella, intervennero l’ avv. Franco Assante, che illustrò le condizioni di miseria e di abbandono del territorio; Maria Miele di Caira, che parlò delle motivazioni che avevano spinto le donne del Cassinate a partecipare agli scioperi, la quale affermò con fermezza e decisione, su una esplicita sollecitazione di Giuseppe Di Vittorio che era stata la fame, una terribile fame a spingerle alla lotta ; Maria Quintiliani di S. Donato V.C., che pronunciò una accorata e circostanziata denuncia delle terribili condizioni in cui versavano gli operai ed i lavoratori in generale nel territorio e nella Provincia. I lavori furono conclusi da Di Vittorio che assicurò l’attenzione del Sindacato e la sua vicinanza ai lavoratori ingiustamente incarcerati, proprio in quei giorni, per aver lottato pacificamente per il lavoro: una vera e propria provocazione nei riguardi di coloro che osavano lottare per i propri diritti.
La cosa che sconcertò, non solo i protagonisti delle lotte, ma anche tutta l’opinione pubblica, furono le pesanti e ingiustificate provocazioni delle autorità locali, specie delle forze dell’ordine che si sentivano ancora legate al regime appena cacciato dagli eserciti alleati e dalla lotta democratica e popolare della Resistenza che incise profondamente anche nel Cassinate, nella Valcomino e in generale in tutta la Provincia contribuendo alla formazione della nuova coscienza democratica e antifascista, nonostante i tentativi di banalizzare la nuova realtà (nulla è cambiato : tutto è come prima) da parte di una classe dirigente fellona, sostanzialmente la stessa del periodo del regime, che stava tentando di riciclarsi e di mantenere il vecchio potere indossando la maglietta dell’andreottismo. Alla vigilia della manifestazione, che come ricordato si doveva tenere a Cassino, come avvenne, nel giugno del 1951 e che tenne in profonda ansia il governo monocolore democristiano, furono arrestati e incarcerati tutti i dirigenti delle lotte, compreso il Segretario provinciale della C.G.I.L. Augusto Potini. Ma furono moltissimi quelli che protestarono contro tale ingiustificata e sciagurata iniziativa delle forze governative, sostenuti da tutta la popolazione dei nove comuni coinvolti negli scioperi a rovescio (Cassino, S. Elia Fiumerapido, S. Giorgio a Liri, Belmonte Castello, S. Donato V.C., Picinisco, Settefrati, Gallinaro, Atina, Villa Latina), con il sostegno economico tramite sottoscrizioni degli operai specie di Sora-Isola del Liri e con il sostegno politico-amministrativo dei Comuni di Sora ed Isola del Liri che furono coinvolti anche tramite inchieste sulla miseria che affliggeva le popolazioni per la guerra che le aveva, loro malgrado, pesantemente coinvolte. In sostanza con la solidarietà di tutta la popolazione della Provincia, tanto che nel giro di qualche decina di giorni tutti gli arrestati furono scarcerati.
Questo contributo per non dimenticare una pagina importante della storia recente del nostro territorio ed i sacrifici e le lotte dei nostri genitori e nonni per assicurarci lavoro, democrazia e libertà.
Cassino, Settembre 2021
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