Il sogno di immunità fece inventare il “mitridato”, un composto di 100 sostanze diverse
di Dr. Antonio Colasanti

In greco antico pharmakon voleva dire veleno. Su questa affermazione chi si ingozza di farmaci dovrebbe farci un pensierino.
I re dell’antichità lo sapevano benissimo. Attali 2° di Pergamo, per esempio, aveva una stupenda collezione di piante velenose. Era empirico per vocazione e faceva esperimenti con i suoi convitati.
Cleopatra usò gli aspidi per suicidarsi – li scelse a ragion veduta alla sua corte si conoscevano tutti i farmaci possibili compresi quelli prodotti dai serpenti – comunque il più grande esperto di veleni di tutti i tempi fu mitridate eupatore re di ponto. Con il suo medico Crateua il più grande esperto, a furia di esperimenti scoprì il fenomeno di “mitridatismo”. E’ un fenomeno molto utile per qualsiasi despota minacciato da avvelenamento – l’assunzione ripetuta di piccole dosi di un certo veleno rende infatti refrattari ai suoi effetti mortali.
Mitridate esagerò. Volle rendersi immune da tutto ed inventò un antidoto universale composto da quasi cento sostanze diverse.
Il “mitridato” così fu battezzato questo complicatissimo composto (antidoto contro i veleni). Funzionò proprio bene quando i romani conquistarono il suo regno nel 63 a.c. Mitridate per non cadere vivo nelle loro mani volle suicidarsi. Provò invano con i veleni e fu costretto a farsi uccidere da un suo soldato.
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