Idee poche e molto confuse su querce e boschi

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di Luigi Mingarelli*  

Idee poche e molto confuse su querce e boschi
Idee poche e molto confuse su querce e boschi – foto da pietroalviti.com

IDEE POCHE. Non avremmo mai pensato che si arrivasse ad un livello di disonestà intellettuale così elevato, ma con Caligiore e i suoi accoliti a Ceccano succede anche questo: sarà forse colpa degli effetti  del troppo vino ingurgitato da più di qualche amministratore durante la festa di domenica scorsa?

Per quanto misera, sarebbe comunque una scusa per nascondere una mancanza di memoria che sa di ridicolo, come ridicola è la conclusione all’articolo apparso pochi giorni fa su un quotidiano locale rispetto alle recenti polemiche che hanno riguardato il possibile abbattimento della quercia secolare posta davanti la chiesa della Madonna delle Grazie.

In questo articolo, infatti, si cita Bosco Faito omettendo scientemente troppe cose, a cominciare dal fatto che Rifondazione Comunista fu fin da subito in campo nella difesa del monumento boschivo – a tutti livelli, dal locale al regionale fino al nazionale –  contro la vergognosa decisione adottata dalla giunta Storace, una giunta regionale di destra, di costruire un centro commerciale all’interno del Bosco Faito.

E Lo fece così bene che, nel corso della successiva amministrazione regionale guidata da Marrazzo, il Prc, insieme con i Verdi e con tanti altri, riuscì a fermare una volta per tutte l’iter iniziato dalla destra di Storace – salvando quel grande polmone verde di Ceccano, cosa di cui adesso, paradossalmente, è la giunta Caligiore a farsene vanto.

Certamente le contrapposizioni in quei giorno furono feroci, con molte denunce e minacce, ma grazie alla coerente determinazione che da sempre ci contraddistingue e all’unità di intenti creatasi con tantissimi cittadini, il ragionamento politico della intera maggioranza Marrazzo  venne spostato su un altro piano rispetto all’uso del bosco, cioè quello della sua conservazione e protezione e non di un suo mero uso commerciale, come si evince dal Decreto del Presidente della Regione Lazio del 27 febbraio 2009, n. 127 concernente l’istituzione del Monumento Naturale “Bosco Faito”.

Prima di fare certe affermazioni, chi oggi amministra Ceccano dovrebbe andare a rileggere la storia amministrativa, e giudiziaria, del Bosco Faito, in modo da rendersi conto che le responsabilità del tentativo di deturpare un monumento naturale così rilevante riguardano esclusivamente la destra, mentre la sinistra era impegnata nella sua tutela.

Alla giunta Caligiore manca, oltre alla memoria, anche questo, e cioè saper discutere con chi non la pensa allo stesso modo cercando di fare i reali  interessi della comunità. Difatti, chiedere che, in caso di abbattimento della vecchia quercia determinato dal fatto di dover salvaguardare la pubblica e privata incolumità, venga difeso, salvaguardato, progettato, ampliato e mantenuto lo spazio verde lì presente non significa dare adito a montature politiche bensì è semplicemente pensare ad un nuovo modello di sviluppo della nostra città di cui i cittadini  avvertono sempre di più la necessità.

Perciò, è veramente stupido e puerile dichiarare in chiusura di articolo, rivolgendosi a chi si espone per cercare di salvare, se possibile, la quercia: “se foste voi ad amministrare cosa fareste? Rischiereste che la quercia cada su chi passa là sotto?”.

Ad amministrare, caro Caligiore, è lei con la sua maggioranza, e chi amministra deve prendersi la responsabilità di fare delle scelte, anche impopolari se necessario, per il bene della nostra comunità.

PRC-SE e Unione popolare
PRC-SE e Unione popolare

Allora, l’amministrazione non scarichi le proprie responsabilità su chi , giustamente, non e’ contrario all’abbattimento della quercia della Madonna delle Grazie (se verificato da esperti che sia l’unica via praticabile) ma, invece, li ascolti nella richiesta di una riqualificazione verde dell’area… visto pure l’abbandono del parco giochi lì presente, che non è certo imputabile “a quelli di prima”!!

Noi continueremo a fare il nostro, come soggetto politico, e abbracciando il percorso del collettivo Ceccano2030, convinti che sia arrivato il momento di progettare un’altra Ceccano possibile, dando vita a un’idea di città che parta dal basso programmando insieme ai cittadini un’altra Ceccano possibile, quella che i ceccanesi vogliono vivere nel futuro.

Ceccano, 16 Gennaio 2024                             

*Per il circolo “5Aprile”  Prc-se  Unione Popolare
Monumento naturale Bosco Faito
Monumento naturale Bosco Faito

Città di Ceccano

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