A proposito della proposta di clonazione della quercia di Ceccano
di Antonio Nalli
INFORMAZIONE. Il comunicato stampa diffuso nell’edizione del 16 gennaio per conto dell’amministrazione comunale di Ceccano, contiene dichiarazioni volontariamente diffamatorie che intendono ledere l’immagine delle persone e la professione che le stesse svolgono, previa appartenenza ad un Ordine, e questo non è tollerabile.
Amministrare una città è anzitutto un atto che richiede amore per il proprio territorio e non per i propri tornaconti, ma anche e rispetto e senso delle istituzioni. Ciò impone al primo cittadino di essere tale non solo per una parte politica, ma per l’intera comunità.
Il comunicato diffuso, con il quale si prende in burla il sottoscritto come tecnico e la proposta di clonazione della pianta presentata ufficialmente dallo scrivente in data 12/01/2024, con protocollo dell’Ente n. 881, dimostra la totale ignoranza ed arroganza che ormai regna nelle stanze di Palazzo Antonelli.
Proprio attraverso la clonazione di alberi, infatti, vengono portate avanti anche battaglie a tutela della legalità e della lotta contro la mafia.
Informazione fastidiosa al manovratore?
Una testimonianza di ciò è l’albero della legalità di Giovanni Falcone.
Il Centro nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano, ha a lungo lavorato per ricreare cloni del ficus magnolia cresciuto davanti alla casa di Giovanni Falcone, divenuto simbolo della lotta rinascita civile per combattere la mafia, e lo stesso viene distribuito dai Forestali in tutte le scuole a livello nazionale.
Su quell’albero, dopo la strage di Capaci, iniziarono ad essere affissi spontaneamente dei foglietti con messaggi e lettere per dire no alla mafia, a dimostrazione dei sentimenti di dolore e rabbia che hanno permeato i cittadini di Palermo in quei giorni.
Sorprende che un Sindaco, per di più appartenente all’Arma dei Carabiniere, non sia a conoscenza di ciò ed utilizzi una tecnica scientifica per deridere una proposta apprezzata da tanti cittadini e numerosi esperti del settore.
Non avendo alcuna intenzione di abbassarmi allo stesso livello degli spargitori di fango, pongo al primo cittadino di Ceccano le seguenti domande, che cercherò di sintetizzare in 11 punti:
1) Perché, come previsto dall’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali, non ha firmato lei l’ordinanza di abbattimento della quercia, visto che lo definisce un intervento urgente ed esclusivamente di pubblica sicurezza, a tutela dell’incolumità delle persone? E’ formalmente valida un’ordinanza contingibile ed urgente firmata da un dirigente con incarico fiduciario ai sensi dell’art. 110 del T.U.E.L.?
Informazione fastidiosa al manovratore?
2) Come spiega che in un solo giorno, ovvero il 4 gennaio, sia stato effettuato il sopralluogo, consegnate tutte le relazioni e scritta l’ordinanza dirigenziale senza accertare l’esistenza del vincolo paesaggistico, mentre per piante più pericolose della quercia di via Madonna delle Grazie ed edifici con lesioni strutturali all’interno del centro storico, non si è intrapreso ancora alcun provvedimento e non è stata pubblicata alcuna ordinanza?
3) Perché l’amministrazione comunale non ha reso ancora edotta, con esempi progettuali e render, la futura sistemazione dell’area una volta abbattuta la quercia e soprattutto se è intenzione di questa amministrazione dare seguito alle disposizioni del PRG che in loco consentirebbe la realizzazione di un parcheggio pubblico?
4) Per quale motivo la sua amministrazione comunale rifiuta l’apertura ad un tavolo di confronto con tecnici e cittadini, di fatto calpestando i principi dello Statuto comunale sul quale ha prestato giuramento, deridendo e diffamando pubblicamente le proposte presentate agli atti comunali, le quali godono di una valida base scientifica? Per quale motivo anche sulle richieste di accesso agli atti tarda ad arrivare una risposta esaustiva dell’amministrazione comunale?
5) Il Comune è realmente proprietario dell’area di terreno in cui è ubicata la quercia? Quando la stessa è stata acquisita formalmente dall’Ente e perché non è stata inoltrata richiesta di voltura all’Agenzia delle Entrate?
6) E’ vero che la segnalazione di pericolo non sia opera dei residenti, ma di un agente della Polizia Municipale?
7) L’edificio in costruzione nei pressi, rispetta i parametri previsti dalla Legge Tognoli relativamente al numero di posti auto nella sua disponibilità? La Polizia Municipale ha eseguito un sopralluogo congiunto con l’ufficio tecnico al fine di effettuare le verifiche su tale costruzione, verbalizzando in particolar modo la presenza di una gru nonostante il cantiere sia fermo da mesi?
Informazione fastidiosa al manovratore?
9) Chi ha firmato l’ordinanza al suo posto, ha collaborato o avuto ruoli nell’esecuzione dei lavori dell’edificio in corso di costruzione anzidetto?
10) Si può escludere categoricamente che tra le società immobiliari che propongono la vendita del suddetto edificio non vi siano rapporti di parentela o legami diretti con amministratori comunali?
11) L’incarico all’agronomo quando è stato conferito? Con quali riferimenti al capitolo di bilancio comunale? Nell’indagine V.T.A. svolta dallo stesso, c’è stato un approfondimento strumentale che decreta l’abbattimento e sulla base di quali calcoli? Perché sulle fotografie della relazione non è presente il timbro di iscrizione all’albo? Perché scrive di radici superficiali se non ha effettuato indagini con l’air spade? Perché l’agronomo “consiglia” e non “prescrive” l’abbattimento? E perché non consiglia anche soluzioni alternative all’abbattimento?
Informazione fastidiosa al manovratore?
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