Il 900 ha forgiato nelle persone valori perenni
di Floriana Porretta
COSA In questi giorni, le dichiarazioni dei politici e gli articoli di giornali sono colmi di “percento”. Ma percento di che cosa? La risposta a questa domanda sembra non interessare a nessuno.
L’astensione nel voto 2024
Però il “percento” ha un senso soltanto se si ha un numero assoluto di riferimento, altrimenti è una formula vuota.
È quanto sta accadendo in occasione delle elezioni europee, la cui analisi politica e giornalistica cerca in ogni modo di scansare il dato elettorale più rilevante e tragico: il 50,31% degli elettori non è andato a votare.
Dei 49.552.399 elettori, hanno votato soltanto 23.275.289. La percentuale più bassa di sempre. Agli astenuti dal seggio, poi, dovrebbero essere aggiunti anche gli astenuti dal voto, cioè coloro che pur essendo entrati nella cabina elettorale, non hanno poi espresso il voto o hanno annullato la scheda…
Questo sarebbe l’unico “percento” che darebbe senso al tutto. Ma quel senso è troppo carico di responsabilità, per essere riconosciuto e manifestato.
Gli articoli della maggior parte dei giornali, fatte salve le dovute eccezioni, dedicano a questo dato dell’astensionismo una riga o poco più, per passare immediatamente a chi ha vinto e chi ha perso, chi avanza e chi arretra, chi ride e chi piange, trasformando la presunta analisi politica quasi in gossip da bar e in un discorso paradossalmente impolitico.
Così pure le dichiarazioni dei politici, che non vedono l’ora di tornare alle loro spesso insignificanti diatribe, trascurando completamente il malessere che assale la maggioranza assoluta degli elettori.
Cosa trasmettere alle generazioni future
La politica non è un gioco di società
Verrebbe da dire: la politica non è un gioco di società per elite annoiate o per scansafatiche in cerca di guadagni facili.
La politica è l’unico strumento che hanno gli esseri umani nella propria vita collettiva per non essere schiacciati da potenti, prepotenti e arroganti, per potersi difendere dalle aggressioni degli istinti predatori, per poter sperare in una vita per lo meno serena.
Senza lo strumento della politica fra le mani, la stragrande maggioranza dei cittadini resta inerme, di fronte a tutto questo.
In altre parole, per la gente comune la politica non è carriera, non è affari, non è occupazione di posti con ricchi stipendi, ma vita. E invece la politica fra le mani non l’hanno più da tempo, e ne pagano un prezzo amarissimo.
Com’è potuto verificarsi tutto questo disastro in un paese in cui era di senso comune dire che “il personale è politico”?
Come è accaduto che da questa affermazione divenuta quasi luogo comune si sia passati al suo opposto, ad una evidenza in base alla quale la politica è divenuta un interesse personale di qualcuno, mentre tutti gli altri ne sono esclusi?
Cosa trasmettere alle generazioni future
Ma davvero “il personale è politico”?
Il problema più grave è che, con il silenzio di politici e informazione sul tema, si cerca di “normalizzare” questa situazione, di renderla strutturale a quelle che così diverranno in Occidente delle pseudo democrazie.
Forse anche per questo si sta cercando di cancellare la storia del Novecento: per evitare il confronto.
Con la scusa che in quel secolo sono avvenuti orrori inenarrabili, certamente veri, si cerca di cancellare anche ciò che ha fatto compiere un salto di qualità alla vita individuale e collettiva di milioni e milioni di esseri umani, i quali, grazie alla guida di forze politiche autorevoli e uomini capaci, per la prima volta nella storia umana sono assurti alla politica, hanno partecipato, hanno avuto spazi di decisione, hanno conquistato una consapevolezza di sé e del mondo che mai avevano conosciuto i loro genitori, i loro nonni, i loro avi.
Tutto questo si sta cercando di cancellare, facendo della cosiddetta Prima Repubblica un luogo di perdizione, di malaffare, di corruttela, di intrico.
Indietro non si torna
Si sta cercando di far dimenticare i grandi uomini che hanno combattuto e abbattuto il nazi-fascismo, che hanno scritto la Costituzione, che hanno realizzato la scolarizzazione di massa, che hanno realizzato un servizio sanitario che ha curato e, nonostante i tentativi di struzione, continua a curare tutti, compresi coloro che non possono permettersi neanche di avere un pasto a tavola.
Inoltre, i politici e i cittadini di oggi dovrebbero ricordare che mentre quella classe politica ha introdotto per la prima volta il voto alle donne, quella attuale lo sta togliendo a donne e uomini, con la chiara indifferenza verso il primo compito che la politica dovrebbe avere: la Rappresentanza.
Cosa trasmettere alle generazioni future
Quale rappresentanza sarà mai possibile se la maggioranza assoluta degli elettori non va a votare?
E se il ceto politico non si preoccupa minimamente di questo, e invece fa finta che il problema non esista, quando mai verrà affrontato?
E i cittadini, da parte loro, si rendono conto che con la loro astensione dal voto rende inutili gli atroci sacrifici che hanno dovuto sopportare i propri genitori e nonni?
Ma quel loro sacrificio e e quegli avanzamenti che ne sono seguiti non possono essere dimenticati e non lo saranno.
Perché ci sarà sempre qualcuno che come noi del Movimento Civico Sanità e Territorio ne preserverà la memoria e seminerà la propria esperienza personale e collettiva, con la fondata speranza che da quella semina nasceranno frutti prelibati per i posteri.
Chi si opporrà a questa semina e al raccolto che ne seguirà verrà spazzato via dalla storia, perchè il crogiuolo che è stato il Novecento ha forgiato nel cuore delle persone valori inestinguibili che, nonostante tutti gli sforzi che faranno coloro che vogliono riportarci indietro, verranno trasmessi alle generazioni future. Indietro non si torna.
Cosa trasmettere alle generazioni future
Sora 15 giugno 2024
Istituto Cattaneo flussi elettorali
*Floriana Porretta, Presidente del Movimento Civico Sanità e Territorio
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