Non possiamo solo piangerli!!!
di Fausta L’insognata Dumano
VITA BREVISSIMA Nove suicidi nella nostra provincia in 40 giorni.
Sei erano giovani tra i 16 e 34 anni scomparsi nella indifferenza generale.
Sotto accusa generalmente è la scuola per il mancato dialogo con i ragazzi. Si tratta della generazione Covid, la generazione che più di tutte ha sofferto. Quanto c’entrano il covid e limitazioni che ha imposto o c’è dell’altro?
Volevo intervenire sul grido di allarme dei suicidi dopo aver appreso la notizia di Elisa, una ragazza solare, con un bel sorriso intenso, la studentessa che ha frequentato il liceo Bragaglia. Ma mi sono mancate le parole.
Oggi mi lacero sul perché un ragazzo come Lorenzo, che era il ragazzo di Elisa, che scriveva in rete dolorosi post di chiaro aiuto, sia stato lasciato da solo ad elaborare il lutto, il dolore.
Si investe poco sulla salute mentale e troppo poco sull’ affettività, si viene lasciati soli nel ginepraio di delusioni, dolori che non si riescono a capire ed accettare, ricerca spesso inforttuosa di strede che riportino a recuparare un minimo serenità.
Le scuole dovrebbero insegnare la felicità, la resilenza. Chi legge nelle loro fkiovani vite per capirle e aiutarli?
Vita brevissima di troppo giovani. Che dramma!
Queste giovani vite spezzate sono un campanello di allarme. Ce ne accorgiamo? Chdovrebbe farlo? Le famiglie da sole? Un serio servizio di assistenza sociale che integri i compiti assegnati alle scuole di ogni ordine e grado?
Basta con l’indifferenza! Giovani che stanno per affacciarsi alla vita precipitano nel vuoto di sogni irrealizzati e incompresi dal mondo che li circonda. Sono adolescenti e giovani sopraffati spesso da difficoltà che annientano ogni speranza.
Non restiamo a guardare. Si faccia, facciamo, qualcosa di concreto, a partire dalla voglia di conoscere e capire questi giovani. Mentre si celebrano riti funebri non seppelliamo solo i morti, ma anche tanta nostra umanità che inaridisce sempre di più.
A parlare siano i post di Lorenzo nei social.
UNOeTRE.it li pubblica per aiutare a capire e a stringersi nel dolore dei familiari e degli amici. Ecco le parole di Lorenzo.
Da Facebook nel diario di lorenzolazzar1, riprendiamo il testo di 3 post, sufficienti a testimoniare il dolore che ha portato anche Lorenzo a perdersi. Tutti i post sono scritti su foto, molto belle e ulteriore tetimonianza di legame, dedizione e dolore, ma non le riportiamo per una tenera premura verso le due vittime: nulla vogliamo spettacolerizzare
Mi manca viverti, mi manca averti tra le mie braccia
Ore lì fuori a piangere a sperare che tutto ciò nono era vero…a trovare il coraggio di entrare e veder tutto con i miei occhi…Prendo coraggio entro in casa, vengo in camera tua un po’ di tempo prima di varcare quella porta… Mio affaccio piano piano prima vedo i piedini e poi esco e dico tra me e me che no ce l’avrei mai fatta…Poi la mia testa mi dice “ce la devi fare” ti vuole accanto a lei… Chiudo gli occhi, entro, mi siedo alla sedia, li apro e vedo te, bellissima come sempre addormentata nel letto..
Da lì il buio totale… Rivivo quelle immagini ogni giorno Quel momento in cui ti ho visto il quel letto di legno bianco… Quel momento in cui sentivo il tuo corpo essere freddo… Quel momento in cui stavo contando le ore dove poi non ti avrei nemmeno potuto più vedere… Quel momento in cui ti ho voluto vedere fino all’ultimo spiraglio di di possibilità prima di chiuderti lì dentro… Quel momento in cui ho realizzato che non ti avrei mai più visto…
Vita brevissima di troppi giovani
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