Parlare della Palestina e del massacro di Gaza
di Collettivo Ceccano 2030
SI POTEVA, SI DOVEVA: e noi l’abbiamo fatto, perché volevamo farlo.
Era giusto, opportuno, anzi urgente, organizzare a Ceccano un’iniziativa per parlare della Palestina e del massacro di Gaza; ed era giusto, opportuno, anzi urgente, che lo facessimo noi di Ceccano2030, che già da tempo abbiamo avanzato al Consiglio comunale la proposta di una mozione che chieda al governo italiano il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Per questo venerdì 6 settembre ci siamo ritrovati in tantissimi, quasi un centinaio di persone si sono alternate nei locali in precarie condizioni della biblioteca di Ceccano che hanno faticato ad accogliere tutti i presenti, e abbiamo voluto parlare della crisi umanitaria in Medio Oriente, dell’esempio eroico di Vittorio Arrigoni, della realtà quotidiana che centinaia di migliaia di palestinesi sono costretti a subire, non solo nella Striscia ma anche in Cisgiordania, insomma nei territori che da quasi un secolo subiscono pressoché quotidianamente l’occupazione militare dello Stato sionista.
Gli ospiti
Gli ospiti che si sono avvicendati hanno offerto la loro esperienza e il loro sguardo internazionale sui fatti: la giurista Simona Suriano, già parlamentare; il medico e attivista Lucio Conte; il responsabile della comunità palestinese di Roma e Lazio Yousef Salman. A intervallarli, ci sono stati i contributi delle nostre Irene, Sabrina, Anna.
Si poteva, si doveva: e noi l’abbiamo fatto
Tutti quanti insieme abbiamo esposto le responsabilità evidenti di Israele e degli alleati occidentali, che continuano a trincerarsi dietro una retorica perbenista per nascondere interessi militari e vantaggi economici-finanziari; abbiamo snocciolato i tragici numeri di morti, feriti e rifugiati provocati dal genocidio perpetrato da Israele nei confronti dei palestinesi; abbiamo provato a suggerire forme di protesta civile e di mobilitazione per la pace che sono molto più che legittime, in un momento storico in cui l’attenzione dei media e della politica nazionale è drasticamente scemata, ridotta al massimo a un rapido bollettino di guerra.
Una guerra asimmetrica
Noi di Ceccano2030, e tutti gli altri cittadini italiani e occidentali che sono sensibili sul tema, sappiamo che una guerra esiste se ci sono due eserciti regolari che si fronteggiano; a Gaza e dintorni, invece, c’è un esercito occupante, quello israeliano, che è foraggiato a mani basse da USA e UE, e migliaia di disperati senza acqua, cibo, elettricità, servizi essenziali come scuole e ospedali.
Il mondo muore a Gaza ogni giorno, e ogni giorno rivela la nostra impotenza totale.
Un’impotenza che proviamo a sconfiggere, a piccoli passi, in coscienza e per coscienza, senza girarci dall’altra parte: proprio non ce la facciamo, a rassegnarci allo status quo; proprio non ce la facciamo, a dire che tutto non cambierà; anche se da qui, anche se è praticamente impossibile entrare nella Striscia per ogni organizzazione umanitaria, da qui invochiamo a gran voce il cessate il fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina; lo chiediamo insieme a tutti i cittadini volenterosi ai nostri amministratori che ieri hanno disertato quasi totalmente la nostra iniziativa per motivi che non vogliamo neppure sapere ma che speriamo almeno discutano presto e accolgano la nostra proposta di mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
La Palestina e il suo popolo pretendono l’impegno di tutte e tutti: noi lo abbiamo fatto ieri, e lo faremo ancora, uniti più che mai per difendere la lotta di un popolo e la realizzazione di uno stato di pace e di sicurezza per tutti nell’antica Palestina: Palestina libera!
Si poteva, si doveva: e noi l’abbiamo fatto
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