Che invita e spinge a risposte non ragionate
di Antonella Necci
C’È UN’ITALIA Si chiamava Said Malkoun, 47 anni, di origini algerine, senza fissa dimora, irregolarmente in Italia, che è stato ucciso dalla stessa donna che poche ore prima aveva rapinato.
E’ successo a Viareggio dove un’imprenditrice balneare di 65 anni, Cinzia dal Pino, ha cercato l’uomo e lo ha ucciso, travolgendolo più volte con un SUV Mercedes.
La donna era stata rapinata della borsa da Malkoun, poco prima dell’investimento, sotto minaccia di coltello sul lungomare di Viareggio, come ricostruito da fonti di polizia e come sottolinea anche “Il Tirreno” (giornale quotidiano – ndr).
A quanto pare il coltello che la signora balneare cita come attenuante per il gesto insensato di omicidio volontario, non è stato ritrovato.
L’odio
Ma l’omicidio volontario è stato ripreso da una telecamera. Nel video la donna passa più volte sul corpo del borseggiatore, lasciandolo a terra morente, poi scende dall’auto, si riprende la borsa e riparte, come se niente fosse stato.
C’è un’Italia che odia e si vendica
Per la cronaca, nonostante l’avvocato sia riuscito ad ottenere per la signora, gli arresti domiciliari e nonostante il sostegno della Lega e di altri come lei, la balneare rischia 20 anni di galera.
Che poi non li farà perché imprenditrice balneare (quindi al di sopra della legge, visto che questa razza si è impadronita di qualcosa che dovrebbe essere proprietà di tutti noi), perché dalla foto che circola sembra assomigliare ad una ricca milf*, non li farà perché questi modelli di mondezza vengono scambiati per modelli di vita, questo perché la mancanza di logica, intelligenza, raziocinio non alberga laddove dovrebbe, non li farà, ma anzi, sarà proposta, da Meloni, al Presidente della Repubblica per la croce d’onore della Repubblica Italiana perché lei è una che lavora, lei!, infine perché l’omicidio è stato subito coperto, attenuato, fatto passare come gesto innocente e ammantato di luce purpurea, come quelle amene notizie degne delle soap opera turche.
Per la cronaca,le soap opera turche fanno un po’ più schifo di Beautiful. Quindi sono seguitissime.
A riprova di quanto dico è il fatto che il nome dell’assassina, nel momento del fatto, diffuso dai vari quotidiani, ora che il video dell’omicidio è stato messo in rete, ha perso nome e cognome, mentre invece continua ad essere in evidenza il nome della vittima, quasi a sottolineare che, alla fine, se l’é cercata, che le Louis Vuitton non si rubano, che quelli con il SUV, categoria di bifolchi con i soldi non guadagnati onestamente, non si toccano.
C’è un’Italia che odia e si vendica
Ci terrei a rimarcare che l’opinione sui conducenti di SUV ce l’ho sempre avuta, anche in epoche non sospette.
Li considero rozzi più dei camionisti che in autostrada rompono le scatole se vedono una donna al volante. Sono quelli da affrontare con una mazza da baseball come fa la Cortellesi con il malcapitato Antonio Albanese, Dem e responsabile di una think tank, nel film “Come un gatto in tangenziale“, parte 1 (perché poi la storia si evolve e,per la cronaca, la Cortellesi la mazza da baseball la usa solo per lo specchietto dell’auto di Albanese).
Perché sono arrivata a come un gatto in tangenziale? Primo, perché quella balneare avrebbe dovuto incontrare qualcuno come lei. Facile fare ciò che ha fatto con una povera vittima designata e che viveva ai margini della società, perché vittima designata.
Secondo, perché il difendere gli assassini, i delinquenti che ti portano voti è tipico di tutti i paesi del terzo mondo o che comunque non hanno una società con valori stabili ed inoppugnabili.
L’italia non ha mai avuto valide basi anticorruzione, è sempre stata italietta piena di italioti.
Un paese senza riforme, senza futuro, senza cultura, senza dignità. Un paese dove un estremista di destra giura su una costituzione che, non solo, vuole bruciare e che non ha mai rispettato, perché ha reso fuorilegge i valori in cui lui crede, ma che tenderà con tutte le sue forze ad annientare, è un paese civile?
C’è un’Italia che odia e si vendica
13/09/2024
*MILF è un acronimo tratto dal linguaggio gergale anglo-americano composto dalle iniziali delle parole dell’espressione Mother I’d Like to Fuck (traducibile con “madre che mi piacerebbe scopare“[1]). Il termine designa generalmente donne mature considerate ancora sessualmente appetibili.[1][2][3]
NdR Chi era Said Malkoun, l’uomo investito e ucciso a Viareggio dalla donna che aveva rapinato? Un profilo tratto da fanpage.it
Il delitto descritto da Antonella Necci può provocare reazioni istintive che generano giudizi inaccettabili non condivisibili da questo giornale se riferiti indistintamente agli italiani, senza documentazioni e menando colpi alla cieca.
Li pubblichiamo, anche se non li condividiamo, per far conoscere come episodi feroci generano odio, non producono convivenza civile, quale è necessaria in un Paese democratico dotato di Magistratrura e forze di Polizia a cui rivolgersi per ottenere giustizia senza gesti individuali bestiali che sono solo e sempre da respingere e condannare.
In Italia non c’è licenza di uccidere e non la vogliamo.
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