Conosciuto dall’uomo da più lungo tempo
di Dr. Antonio Colasanti
IL FICO… lo usavano gli antichi egizi, “Latino ficus carica” è uno dei frutti conosciuti dall’uomo da più lungo tempo. Ne parla la bibbia.
E’ molto ricco di zuccheri, ma sono presenti anche proteine, grassi, minerali, ferro, manganese, calcio, bromo e molte vitamine a-b-pp-c-d- e.
E’ un frutto molto nutriente e digeribile. Da evitare dopo i pasti perché può favorire disturbi intestinali. Non mangiatelo se non maturo, E’ irritante per lo stomaco e può favorire ragadi buccali.
Il fico e un concentrato di sostanze caloriche indicato nell’intensa attività fisica. Utile per bambini, anziani, sportivi, donne in gravidanza, soggetti magri.
Farmacologicamente è un blando lassativo, un buon espettorante ed un emolliente nei casi di intestino pigro, in caso di raucedine o di lievi faringiti, tracheiti, bronchiti catarrali ed in caso di ascessi.
Il fico: frutto molto nutriente e digeribile
Preparazioni:
– alimento fresco o essiccato in quantità modeste
– nei casi di stitichezza preparare un decotto di tre fichi in una tazza di latte.
Uso esterno
Il lattice bianco del frutto è irritante, ma ricco di enzimi.
Localmente è usato per punture di insetti, calma il dolore e combatte le verruche.
I fichi cotti, tagliati e applicati su foruncoli e ascessi ne affrettano la guarigione.
Quindi mangiamo questo frutto che ci fa bene alla salute ed alla mente.
Il fico: frutto molto nutriente e digeribile
Curiosità da Antonio Colasanti
Il dio del mal di pancia
I sumeri sono il primo popolo dell’antichità che ci ha lasciato testimonianze scritte sui problemi della salute.
Sulla causa dei malanni avevano idee precise. Ogni malattia era provocata da un demone specializzato:
Asakku faceva venire il mal di testa,
Namtaru i mal di pancia,
Utukku dolori alla nuca,
Alu al petto,
Gallu alla mano.
Questi spiriti patogeni avevano un aspetto metà umano e metà bestiale. Facce tremende ed artigli da rapaci,
In realtà i primi sumeri avevano un rapporto molto personale con spiriti maligni o benigni che fossero, conversavano a lungo con loro li trattavano come vecchi amici e quando qualcosa non andava per il verso giusto li insultavano.
Se la malattia passava e se il desiderio veniva esaudito ringraziavano la divinita e le dedicavano sacrifici, altrimenti niente
Dr. Antonio Colasanti
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