A proposito di guerre rileggiamo Petroselli

Redazione

ByRedazione

8 Ottobre 2024
Nagasaki ©patriaindipendente.itNagasaki ©patriaindipendente.it

La tragedia delle bombe di Hiroshima


A proposito di guerre rileggiamo Petroselli. Fungo di Hiroshima ©patriaindipendente.it
A proposito di guerre rileggiamo Petroselli. Fungo di Hiroshima ©patriaindipendente.it

di Luigi Petroselli

Ricordare Hiroshima. Ricordare quel giorno.

E’ più che mai attuale. E’ più che mai necessario. Non solo perché il mondo non riesce a dimenticare, perché quei morti non riescono a riposare in pace ed ogni generazione è chiamata ad interrogarsi sul perché e a dare la sua risposta.

In realtà oggi è chiaro quello che allora non fu immediatamente chiaro.

Il fungo di Hiroshima

L’odio contro l’aggressione giapponese e la gioia della resa del nazifascismo erano sentimenti vivi. Si aprivano i cuori alla speranza.

Il fuoco del fungo di Hiroshima impallidiva di fronte a quello che si presentava come l’ultimo atto della guerra di liberazione dal nazismo e dal fascismo. In effetti cominciava l’era atomica e quello che si presentava come l’ultimo necessario atto di guerra era anche il primo atto del dopoguerra.

Cominciava l’era atomica e cominciava il dopoguerra, sullo sfondo di un confronto tra grandi potenze dominato da un equilibrio che sarebbe stato sempre più un equilibrio del terrore. Fino a quando?

E fino a quando questo equilibrio del terrore – fondato sul riarmo sempre più sofisticato e sempre più distruttore di risorse produttive e umane – può reggere senza che si trasformi in una catastrofe per l’intera umanità?

Quanto queste gigantesche macchine militari, che sono anche macchine di potere, non condizionano e non influenzano non solo lo stato delle relazioni internazionali ma anche la qualità dei rapporti tra gli uomini, in definitiva la qualità della società nella quale viviamo?

Dove va l’umanità

Queste sono le domande difronte alle quali ci troviamo e difronte alle quali si trovano in particolare le giovani generazioni perché sono, lo si voglia o no, le domande ultime: chi siamo, quale è il senso e la prospettiva della nostra vita, dove va l’umanità?

Luigi Petroselli
Luigi Petroselli

Ecco perché ho ritenuto di dover cogliere anche questa occasione non per esaltare una parte politica ma per interpretare inquietudini, malesseri, aspirazioni che corrispondono a un sentimento più generale il quale trova un fondamento di valore nel fatto che Roma è la capitale della Repubblica nata dalla Resistenza la cui legge fondamentale è la Costituzione.

La questione dei missili in Europa è sempre più e più che mai cruciale. Ci sono diverse proposte di governi, compreso il governo italiano, di partiti, in Italia e in Europa. Come Sindaco di Roma non sono qui per prendere parte per qualcuna di queste proposte, nemmeno per quella che è propria di questa manifestazione. Non ho i titoli per farlo ne è questo lo scopo della mia presenza. Un Comune non fa, in senso formale e sostanziale, politica estera. La politica estera spetta al Parlamento della Repubblica deciderla, al Governo eseguirla, non ho bisogno di ricordare qui un’altra cosa essenziale.

Siamo in ogni caso per il pieno rispetto delle scelte sovrane del Parlamento della Repubblica, non siamo in nessun caso per disarmi unilaterali, per il superamento unilaterale delle alleanze politiche e militari sottoscritte le quali, finché esistono, vanno anch’esse pienamente rispettate. Qui si tratta di un’altra cosa.

Lanciare un allarme

Qui si tratta di cogliere anche questa occasione per lanciare un allarme, per dare voce a un sentimento generale. Quale? Quello di quanti avvertono che il destino di Roma è legato allo scioglimento di questi nodi politici in Europa e su scala mondiale. E non solo nel senso semplice, semplicemente e terribilmente vero, che solo nella pace possiamo immaginare un destino che sia di civiltà e non di barbarie ma anche in un altro senso che ci obbliga ad andare oltre la invocazione della pace.

Uno dei fatti più rivoluzionari, anzi il fatto più rivoluzionario di questa seconda metà del secolo è l’entrata sulla scena della storia, da protagonisti, di nazioni, popoli, stati, continenti che si sono liberati dal giogo coloniale e neocoloniale ed hanno cominciato ad intraprendere – in un processo contrassegnato da drammatici ed anche tragici contrasti – la via dell’indipendenza e dello sviluppo.

Contestualmente al sorgere del problema delle fonti energetiche a al fallimento del mito della equazione fra sviluppo e progresso questo fatto domina oggi – in ogni campo, attraverso ciascuno dei campi politici e militari – la scena mondiale.

Il bisogno di società più giuste

La crisi delle metropoli sviluppate è una faccia della stessa crisi che significa fame, povertà, miseria per le aree sottosviluppate.

Solo se in questa nostra parte del mondo avremo società più giuste, nell’altra parte del mondo ci potrà essere vita e non morte.

Perciò solo una pace nella giustizia, una cooperazione internazionale tra nord e sud del mondo la quale attraverso il disarmo progressivo e controllato, attraverso una distribuzione delle risorse e delle ricchezze finalizzata allo sviluppo libero e indipendente di ogni popolo, può far sfuggire l’umanità al dilemma: nuova civiltà o nuova barbarie, nuovi rapporti tra scienza e vita, tra sviluppo e progresso o nuove Hiroshima.

Mi auguro che anche dai contrasti suscitati da questa manifestazione e dalla mia stessa presenza possa prendere più forza l’auspicio che rinnovo: fra tutte le forze democratiche della città di Roma, laiche e cattoliche, si riapra lo spazio, un grande spazio, al confronto e all’iniziativa su questi grandi temi che riguardano il nostro vivere quotidiano e la prospettiva delle nuove generazioni.

La città di Roma ha una parola da dire. Una parola che può contare.


tratto da tusciaweb.eu

Ricordare su UNOeTRE.it


Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni
Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

Logo di UNOeTRE.it

https://www.unoetre.it/2024/09/09/come-sostenere-unoetre-it

Grazie per aver letto questo post, se ti fa piacere iscriviti alla newsletter di UNOeTRE.it!

Privacy Policy Cookie Policy



Verified by MonsterInsights