A Ceccano, l’amministrazione nel pallone

Ceccano, stadio Dante PopollaCeccano, stadio Dante Popolla

Dimettersi per aprire una fase nuova


di Collettivo Ceccano2030

A Ceccano, l’amministrazione nel pallone D.Popolla ©europlan-online.de
A Ceccano, l’amministrazione nel pallone D.Popolla ©europlan-online.de

A CECCANO Ogni maledetta domenica, almeno fino a maggio, si ripeterà la situazione di traffico impazzito, sosta selvaggia e cittadini di alcuni quartieri “prigionieri” a casa durante gli eventi sportivi al “Dante Popolla”.

Il fatto di chiudere strade e ponti adiacenti l’impianto, alla sosta e alla fermata, nonché all’assembramento di persone, sta aumentando solamente i problemi logistici e i disagi per i ceccanesi.

E ancora non abbiamo assistito a eventi metereologici avversi; non osiamo immaginare cosa succederà in caso di fenomeni meteo estremi, in aumento negli ultimi anni pure nel nostro territorio comunale, e ci chiediamo: in quel caso, come si agirà nell’area rispetto all’evento sportivo? Quali saranno i percorsi alternativi per i soccorsi, per esempio? Saranno previsti piani di evacuazione particolari per gli spettatori che, seppur pochi, hanno il diritto di essere informati su questi per la loro sicurezza?

Aumentano le spese

Nel frattempo, continuano ad aumentare le spese a carico del Comune – nonostante gli amministratori comunali competenti continuino a negare l’evidenza – visti gli ulteriori 21 mila euro al tecnico incaricato consulente che dovrà verificare la congruità dell’offerta per la gestione del campo sportivo (con annessa realizzazione di interventi di rigenerazione, riqualificazione ed ammodernamento dell’impianto).

Poi, se la gestione del campo verrà affidata a privati per un periodo dai 5 ai 20 anni, si può sapere se gli introiti del chiosco/bar/palestra (o quel che sarà) che ne nasceranno saranno a guadagno esclusivo dei privati?

E nel caso sono stati preventivati?

Verrà restituito al Comune almeno una parte di quanto speso per il rifacimento del manto?

Perché il Popolla ai Privati?

Perché è stato deciso di cedere la gestione del campo sportivo Dante Popolla – bene pubblico dei ceccanesi – a privati, così come è stato fatto con il servizio scuolabus, con la pubblica illuminazione, con il servizio tributi, con gli asili nido comunali, con le strisce blu, con i servizi all’interno del cimitero, con la gestione dei rifiuti, con la farmacia comunale, etc. etc.?

Purtroppo per i ceccanesi, la mancanza di idee e di progettazione a lungo termine per Ceccano, da parte di chi la governa, è seconda soltanto alla prosopopea di chi ha inteso investire denaro pubblico sul Popolla e non sul polo sportivo di Passo del Cardinale, rimangiandosi tutte le promesse fatte in campagna elettorale.

Alla città non servono più le bugie: a Ceccano serve altro.

Serve connessione con i cittadini, partecipazione e coesione nel progettare il futuro di una città che è stanca di essere presa in giro da chi la amministra attualmente e da chi vorrebbe amministrarla unendosi a chi la sta degradando e l’ha già degradata.

A Ceccano serve onestà intellettuale, e coerenza tra quello che si dice e quello che si fa.

Se il delegato competente si è reso disponibile a rassegnare le dimissioni, forse consapevole del disagio arrecato alla città con scelte scellerate, ebbene, sarebbe il caso che queste venissero presentate e accettate quanto prima e, visto che l’intera amministrazione è ormai nel pallone, anche il Sindaco, la vicesindaco e tutta la maggioranza dovrebbero avere la decenza di dimettersi per aprire una fase nuova di condivisione e progettazione che collochi al centro della discussione l’intera cittadinanza: il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso!


Ceccano Ventitrenta

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ByIgnazio Mazzoli

Nato nel 1943. Fondatore e direttore di UNOeTRE.it. Risiede a Veroli in provincia di Frosinone. Lazio. Italia.

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