I coccodrilli
di Aldo Pirone
NETANYAHU Con l’attacco al contingente Onu dell’Unifil Israele di Netanyahu fa un altro passo nella sua escalation militare.
L’Onu con tutte le sue magagne per lui è un’ostacolo.
Non a caso parlando il 27 settembre scorso in una sala semideserta e ostile all’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’ha definita “palude antisemita” e piena di terrapiattisti; e Guterres segretario generale di questa “palude” è stato dichiarato una settimana fa dal ministro degli Esteri israeliano Katz “persona non grata”.
La specialità di Netanyahu è quella di continuare a definire antisemiti tutti coloro che criticano i suoi comportamenti politici da sempre.
E nel mondo sono tantissimi, compresi moltissimi ebrei che guardano al futuro, preoccupati dell’esistenza di Israele.
Netanyahu attacca l’Unifil dell’Onu
“levatevi di mezzo”
Al “levatevi di mezzo” israeliano, reiterato ieri da Netanyahu, rivolgendosi direttamente a Guterres con l’arroganza di chi si sente impunito, il governo italiano ha risposto per bocca del ministro Crosetto: “Non prendiamo ordini da Israele”.
Ne è seguito un comunicato netto di condanna di quanto avvenuto di alcuni paesi europei, Francia, Spagna e Italia che hanno definito gli attacchi israeliani all’Unifil ingiustificabili e richiedendone l’immediata cessazione.
In sostanza, dicono costoro, l’Unifil farà quello che gli dice l’Onu non quello che a cannonate pretenderebbe Netanyahu.
Fa una certa sensazione di miserevole compassione vedere, sentire e leggere l’imbarazzo di certi sostenitori italiani di Israele “perinde ac cadaver” (fino alla morte) mentre altri, similmente a quei soldati giapponesi nella jungla che non credevano che la guerra fosse finita, continuano a sostenerne le azioni oltre la stessa destra post fascista al governo.
Embargo sulle armi a Netanyahu: subito
Il punto politico centrale su cui incalzare Meloni, Crosetto e compagnia è: a) il riconoscimento dello Stato palestinese subito senza se e senza ma; b) L’embargo sulle armi a Netanyahu.
Netanyahu attacca l’Unifil dell’Onu
Bisogna chiedere al governo Meloni-Salvini-Tajani-Crosetto che l’Italia lo faccia indipendentemente dagli altri stati e che s’impegni perché a farlo sia tutta l’Unione europea.
Questa dovrebbe essere la richiesta di Pd, Avs, M5s e altri che la condividano, fissata in un comune atto parlamentare.
Sarebbe bene che lo facesse anche Biden, fornitore da sempre degli armamenti più efficaci e deleteri a Israele, ma viste le elezioni imminenti c’è poco da sperare che gli Usa superino la somma ipocrisia di “moderatori” di Netanyahu mentre lo sostengono con le armi che gli inviano e con il loro diritto di veto all’Onu dove bloccano ogni risoluzione di condanna di Israele.
Netanyahu attacca l’Unifil dell’Onu
La Harris, tra parentesi, dovrebbe fare della pace in Ucraina e Medio Oriente un impegno solenne da sbandierare nella contesa elettorale. Invece subisce su questo terreno ilrecupero elettorale di Trump, il quale incoraggia esplicitamente Israele a colpire i siti nucleari iraniani.
Tanto per chiarire anche ai ciechi, se ce ne fosse ancora bisogno, quale pericolo rappresenti il candidato repubblicano sostenuto da Musk.
Sta di fatto che gli altolà a Netanyahu, le lacrime sui palestinesi massacrati dagli israeliani – ora anche i libanesi – e, dio ce ne scampi, quelle della Meloni su qualche soldato italiano di Unifil nei prossimi giorni, sono e saranno ipocrite e simili a quelle del coccodrillo se alle parole non si fanno seguire da subito fatti concreti.
Netanyahu attacca l’Unifil dell’Onu
Aldo Pirone Link ai suoi articoli
Aldo Pirone. Giornalista. Vive a Roma. Redattore di Malacoda
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