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Epilogo, provvisorio

 VOTO 2022

 La campagna elettorale finalmente è finita. Non poteva essere più brutta

di Aldo Pirone
Vai a votare Fondazione Gramsci Emilia e Romagna 390 min 1La campagna elettorale finalmente è finita. Non poteva essere più brutta e confusa all'ombra di una pessima e truffaldina legge elettorale che, tra gli altri obbrobri, ostacolerà il voto a circa cinque milioni di italiani, per lo più giovani, residenti fuori dal looro comune di residenza. E con l'aria astensionista che tira sarà difficile, cosa tuttavia da sperare vivamente, che si mettano in cammino per tornare a casa per votare

Il fronte antidestra, che avrebbe dovuto unirsi per essere competitivo nei collegi uninominali, non l'ha fatto. Ogni partito o lista, anche occasionale, che ne avrebbe potuto far parte ha preferito beccare il proprio vicino per levargli qualche voto. Sta di fatto che l'elettore quando aprirà la scheda elettorale vedrà un unico candidato della destra guidata dalla Meloni mentre ne troverà almeno altri tre o quattro dall'altra parte. Nella peggiore e perdente storia della sinistra e del progressismo antifascista.

La campagna della destra è stata come al solito piena di demagogia sociale, di rancore e priva di ogni memoria passata e recente delle proprie nefandezze. La somma delle loro promesse elettorali verso tutto e tutti, dal ripristino del nucleare ai condoni mascherati da "pace fiscale", se fossero effettivamente onorate, porterebbe l'Italia al default immediato.

Berlusconi è stato patetico. Il vecchio e decrepito corruttore si è ripresentato suonando, come un disco rotto, la solita musica di promesse d'antan: pensioni a mille euro, ponte di Messina, flat tax, strizzatine d'occhio ai giovani su Tik Tok, barzellette rancide e scadute, circondato dal solito coretto, sempre più piccolo, degli idolatri.

Salvini idem, con in più il disperato tentativo di non farsi umiliare nelle urne dalla Meloni.

La Meloni, data per vincitrice, ha cercato, anche con la compiacenza di una parte dell'establishment e della Confindustria, di farsi passare per il nuovo. Contro ogni evidenza essendosi presentata circondata trasformisticamente da tutte le vecchie cariatidi del centrodestra precedente, come Tremonti, Pera ecc., che con Berlusconi, e insieme a lei che era ministro della gioventù da tre anni, hanno portato l'Italia al default nel 2011.

La leader di FdI ha portato avanti una strenua campagna di camuffamento per far dimenticare non solo le sue antiche, e mai chiaramente rinnegate, ascendenze neofasciste ma, soprattutto, le sue opposizioni agli sforzi dei governi Conte 2 e Draghi per combattere la pandemia e i suoi molteplici voti "patriottici" a sfavore del Recovery fund e del Pnrr. Il suo voto all'europarlamento pro Orbàn e i suoi sostegni ai franchisti di Vox hanno messo a nudo le sue genetiche vocazioni per un nazionalismo sovranista, xenefobo e antidemocratico contro l'Europa della solidarietà e dello Stato di diritto. Voleva essere rassicurante con l'establishment europeo ma è apparsa come il dottor Stranamore a cui scappava, nostante tutti gli sforzi per trattenerlo, il braccio teso nel saluto nazifascista. Quell'uscita "la pacchia è finita" indirizzata all'Ue ha fatto capire a Bruxelles con chi avrebbero a che fare dopo i soldi che ci stanno dando.

Anche Draghi le ha osservato, perché è a lei che si rivolgeva, che non era tanto patriottico cercare amici in Europa nella direzione sbagliata della democratura e del sovranismo xenofobo di Orbàn, e che gli interessi nazionali spingevano i patrioti a guardare in un altra direzione nell'Ue.

Idem per i diritti civili. Alle sue, per altro ambigue, rassicurazioni sulla 194 - voglio solo applicarla per intero, ha detto - ha fatto da contrappunto la macabra voglia, tramite una proposta di legge apposita, del seppellimento dei feti anche contro la volontà della donna interessata, per non parlare dei metodi applicati contro le donne che non vogliono lagravidanza nelle Regioni dove governano i suoi. Tanto per far capire subito cosa intendesse per "applicazione per intero" della 194.

Sul tema ambientale ha saputo, con i suoi sodali Salvini e Brlusconi, solo riproporre il nucleare come panacea per l'energia, ignorare i cambiamenti climatici e ogni esigenza di mutare il modello di sviluppo per renderlo ecologicamente sostenibile.

Sui temi economici è stata prudente fino alla polemica con il sodale Salvini sullo scostamento di bilancio, ma si è scatenata, insieme a Renzi e Calenda, contro il reddito di cittadinanza già definito "metadone di stato", come se la povertà e la disoccupazione fossero una droga, cercando di ridurlo all'assistenzialismo delle fasce più povere e inabili al lavoro. Lasciando i lavoratori in cerca di impiego o reimpiego - dai 19 ai 59 anni - senza sostegni temporanei e dignitosi in balìa del buon cuore dei padroni, di ogni loro ricatto e vessazione anticontrattuale.

Quanto alla Costituzione vuole stravolgerla in senso presidenzialista anche da sola, ha detto, se avrà i voti.

Nell'ultimo scorcio di campagna elettorale questo sforzo di tenere insieme il finto volto moderato e il vero volto nostalgico e reazionario è traballato mentre è tornato a prevalere il ritorno alla vecchia "fiamma", simbolo, ha detto proprio così, "che rappresenta la continuità con la storia di una destra repubblicana e democratica". Se non ricordo male quella dei collaborazionisti di Salò, di Almirante - segretario di redazione della rivista "Difesa della razza" ai tempi delle leggi razziali fasciste nel '38 - sostenitore di ogni tentativo antidemocratico e anticomunista, della violenza squadrista nell'università di Roma, dei regimi fascisti di Franco, Salazar e dei colonnelli greci, negatore dei diritti civili dal divorzio all'aborto ecc..

Non si sa quali effetti avrà nelle urne il funambolismo estremo della Meloni. Speriamo sia negativo. Per il bene della democrazia e della Costituzione, dell'Italia e degli italiani.

Il vero voto utile per gli antifascisti è andare a votare contro questa destra.

 

 

 

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