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C’era una volta in America...

DAL MONDO

La nuova strage del Texas e la favola triste di un Paese “normale”: File per comprare Colt, Bushmaster, Remington, Ruger, Browning, Springfield, Winchester

di Stefano Rizzo, americanista
Fiero di.essere armato minIL 2022 È L’ANNO in cui finalmente negli Stati Uniti è stato risolto il problema delle armi da fuoco. Dopo l’ennesima strage in una scuola elementare del Texas la comunità internazionale si è finalmente decisa ad intervenire. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito e, superando il veto americano, ha approvato un pacchetto di durissime sanzioni contro il paese che, in violazione della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, consentiva che si perpetrassero quotidiani massacri dei suoi cittadini, bambini compresi. L’intero Congresso americano, senatori e deputati, è stato sanzionato per la sua inazione e per il sostegno dato alla lobby delle armi. Al presidente Biden alla vicepresidente Harris e ad un certo numero di alti funzionari governativi è stato proibito di viaggiare all’estero pena l’arresto da parte del Tribunale penale internazionale. Numerosi paesi (non tutti perché disgraziatamente l’interesse spesso prevale sui principi) hanno interrotto le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, espulso i diplomatici americani dai loro paesi e ritirati i propri per non incorrere nel rischio di qualche sparatoria.

400 milioni di armi da fuoco, bazooka, bombe, granate, e migliaia di miliardi di munizioni stipati nelle camerette dei bambini, nei soggiorni, nelle tavernette, nei garage, nelle automobili e financo nei calzini nel corso degli anni negli Stati Uniti
Seguendo l’esempio delle Nazioni Unite altre organizzazioni internazionali prendevano iniziative analoghe: l’Asean, l’Organizzazione degli Stati Americani, l’Unione africana, il Quad, il Quintetto, la Csce, il G7, il G20, la Santa Sede, l’Unione Europea, la Banca mondiale e, naturalmente, la Nato da sempre in prima fila nelle battaglie per la pace e i diritti civili. Per tutta risposta il governo americano inizialmente pensò di lanciare una bomba atomica tattica sul palazzo delle Nazioni Unite, ma poi, riflettendo sul fatto che si trovava a New York, decise di lasciar perdere limitandosi ad inviare 20 milioni di fucili automatici d’assalto AR-15 agli abitanti di Manhattan (due sarebbero bastati, ma melium abundare) perché agissero di conseguenza in difesa del loro paese.

E tuttavia col passare delle settimane, via via che le sanzioni economiche, il crollo del turismo e la condanna morale dellaAl mercato delle Armi in Usa 400 min comunità internazionale facevano sentire i loro effetti, anche l’atteggiamento della popolazione americana incominciò a cambiare. Il cambiamento fu rapido e, come spesso succede nelle epoche di grandi trasformazioni, non privo di violenza. Il Congresso venne assaltato e dato alle fiamme, come peraltro era già avvenuto nel gennaio del 2021. Quasi tutti i deputati e senatori riuscirono a fuggire attraverso i sotterranei, ma alcuni tra i più noti sostenitori della National Rifle Association vennero catturati e passati a filo di spada. Il presidente Biden e tutto il governo fuggirono in Giappone dove risiedono tuttora in totale sicurezza dato che in quel paese vige il divieto totale di armi da fuoco. Gli operai dettero fuoco alle fabbriche di armi dove lavoravano, le rasero al suolo e cosparsero il terreno di sale perché non venissero ricostruite. I Ceo delle nazionali e multinazionali delle armi vennero cacciati dalla popolazione furente; molti di loro vennero catturati e giustiziati sul posto, ma rigorosamente all’arma bianca.

Dopo questo primo periodo di disordini ritornò la calma, come il sereno dopo la tempesta. Uomini, donne, bambini e vegliardi uscirono dai bunker dove si erano rifugiati per sfuggire alle sparatorie, raccolsero i 400 milioni di armi da fuoco, bazooka, bombe, granate, e le migliaia di miliardi di munizioni che nel corso degli anni avevano stipato nelle camerette dei bambini, nei soggiorni, nelle tavernette, nei garage, nelle automobili e financo nei calzini, e le portarono in appositi centri di raccolta istituiti dal Governo provvisorio rivoluzionario nelle piazze cittadine e nei parcheggi dei centri commerciali.
La sera poi di un giorno stabilito venne dato fuoco al tutto tra canti, balli e esplosioni di gioia e di polvere da sparo in una festa orgiastica e liberatoria che durò tutta la notte. La mattina dopo solo le carcasse fumanti e annerite di Colt, Bushmaster, Remington, Ruger, Browning, Springfield, Winchester (oltre a varie marche straniere) ormai inutilizzabili rimasero nelle piazze, e da questi resti vennero tratti artistici monumenti a futura memoria di quegli eventi fausti.

E fu così che gli Stati Uniti, liberati una volta per tutte dall’ossessione delle armi da fuoco, divennero un paese normale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA di italialibera.online - 25 Maggio 2022

 

 

StefanoRizzo2CFotodiOlivieroToscani 200 min

 Stefano Rizzo.
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Il libro di questo mese è una favola: Undine

undine copertina 350 260Il libro di questo mese è una favola: Undine

Autore: Friedrich de La Motte-Fouqué
Curatrice: Denise Sarrecchia
Impaginazione e grafica: Denise Sarrecchia

Descrizione:

F.to 18x23 cm, rilegato in brossura fresata, 190 pp., ill. b/n e coll. diArthur Rackham.
Con un estratto di Teofrasto Paracelso, Sugli esseri elementari, gnomi, ondine, silfi e salamandre

Come molte delle grandi fiabe, Undine trattiene in profondità l’epidermica sensazione di un passato realmente vissuto, degli archetipi che l’hanno attraversato, le cui tracce, ricalcate da uomini di fede, gelosi conservatori dell’immaginazione del mondo, diedero vita alla leggenda.
La storia è antica. Lei, lui e l’altra, l’amore e la morte... e poi forse ancora l’amore, perché le storie che sconfiggono il tempo sono quelle che non smetteremmo mai di ascoltare, quelle che conosciamo a memoria ma che tradiscono le certezze della coscienza, quelle che disegnano un sorriso di meraviglia sul nostro volto prima ancora che potessimo accorgercene, quelle che ci spingono a voler trovare a tutti i costi una verità in un incantato scenario di finzione, riuscendo ad emarginare l’adulta rassegnazione della quale ci serviamo per smettere di credere, di cercare.
Un affascinante percorso nella commovente storia della ninfa Undine, in un’edizione che ha voluto mantenere intatta l’atmosfera romantica del libro di fiabe di una volta, dalla ricercatezza del linguaggio, al dettaglio decorativo fuso con la narrazione, alla straordinaria e raffinata fedeltà delle immagini, illustrate da Arthur Rackham, esponente maggiore della Golden Age of Illustration. E volendo cogliere uno spunto scientifico sull’origine di queste misteriose creature, l’edizione propone un estratto del trattato di Teofrasto Paracelso sugli esseri elementari.

L'autoreLa copertina della storia di Undine

Friedrich de La Motte-Fouqué (Brandeburgo sull’Havel, 12 febbraio 1777 – Berlino, 23 gennaio 1843) fu un autore tedesco, tra i maggiori rievocatori del Romanticismo letterario, definito il “Don Chisciotte del romanticismo”, per la sua ostinata fedeltà ad un’epoca ormai in mutamento, non più fonte di interesse tra gli intellettuali. Profondamente legato alle atmosfere leggendarie ed epiche dell’era romantica, l’autore si dedicò a soggetti mitologici, tratti dai poemi cavallereschi medievali. Scrisse Dramatische Spiele von Pellegrin,Romanzen vom Thal Ronceval (1805), Historie vom edlen Ritter Galmy und einer schönen Herzogin von Bretagne (1806), Alwin(1808), la trilogia Der Held des Nordens (1808-10), Undine (1811),Der Zauberring (1812), Die Fahrten Thiodolfsdes Isländers (1815).

La curatrice

Denise Sarrecchia nasce a Frosinone nel 1985. Matura fin da subito una profonda passione per l’arte e il mondo dell’animazione che la portano a conseguire degli studi artistici legati alla pittura, al fumetto e successivamente alla grafica. Legata indissolubilmente all’universo infantile, vince nel 2003 il concorso sponsorizzato dalla Asl di Frosinone attraverso la realizzazione del manifesto “violenza sui minori”, e durante gli anni universitari approfondisce i suoi studi sulla letteratura per l’infanzia, laureandosi in Editoria e Scrittura alla Sapienza di Roma.
Ha partecipato a vari concorsi di poesia vincendone alcuni (Aletti Editore). Ha scritto tre romanzi e una raccolta di poesia inediti.
Ha pubblicato con Arbor Sapientiae il saggio Edizioni di classici. L’illustrazione nell’editoria per l’infanzia (2013), Andersen e La sirenetta. Iconografia di una fiaba (1873-2013) (2014), dirige la collana «Il calamaio d’oro» dedicata alla storia dell’illustrazione e della grafica editoriale e «Le Amazzoni», dedicata alle donne.
Dal 2009, collabora con alcune case editrici come grafico.

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