Qatargate. Moralità e tensione ideale
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CRONACHE&COMMENTI
Come è difficile rimanere fedeli agli ideali della propria gioventù!!!!
di Aldo PironeLeggendo la storia del Pci di Spriano ci si imbatte negli anni della clandestinità. Anni di carcere e confino per i militanti comunisti scoperti dall'Ovra, la famigerata polizia del regime fascista. In quell'epoca i comunisti sfidavano anni di galera pur di tenere vivo un minimo di resistenza e di lavoro clandestino nel Paese. Le spiate e le infiltrazioni poliziesche non mancavano. Molti cadevano nelle mani fasciste e del Tribunale speciale, pochi altri cedevano. In quest'ultimo caso si diceva fra i militanti che costoro "avevano fatto il compromesso" con la polizia fascista. Di solito a spingere al tradimento e a farsi delatori per l'Ovra erano i motivi più vari e personali. La causa più diffusa del "compromesso" era la paura per le conseguenze della propria militanza sulla moglie, sui figli, sui fratelli, sui genitori e sulla famiglia in genere. erano la causa principale. Mussolini non scherzava.
Si dirà: altri tempi, di ferro e di fuoco, altre epoche, altro mondo. Tuttavia nella sinistra comunista, almeno fino a Berlinguer, un certo costume morale era di norma. Qualchesera fa Manuela Sattanino, per esempio, ricordava a "Otto e mezzo" che Sandro Curzi, drettore comunista di Rai Tre, le raccontava che sua zia volle lasciare in eredità l'appartamento che aveva non solo a lui ma alla moglie perché, diceva, "se no Sandro se la vende e dà i soldi al partito".
Non ho mai pensato che i comunisti italiani fossero di una pasta speciale. Come per tutti gli uomini sono gli ideali che fanno sì che anche le persone di più umile condizione, come erano gli operai e i braccianti comunisti, oltre agli intellettuali, che popolarono per gran parte le carceri fasciste, siano spinte a sopportare i più grandi sacrifici. Negli anni della clandestinità la tensione ideale, rivoluzionaria e antifascista, fu massima al di là degli errori di tattica e strategia politica che pure furono compiuti; e il Pci diede vita a un nuovo tipo di militante rivoluzionario, disposto a sacrificare tutto, a diventare disoccupato o esule, a lasciare moglie e figli pur di non piegarsi al fascismo. Quel militante che poi fu grande parte della Resistenza e della Guerra di liberazione nazionale, protagonista nel dopoguerra della lotte e delle battaglie sociali e civili per la costruzione della democrazia repubblicana e costituzionale.
Oggi le cose sono molto diverse. Non c'è più bisogno di andare in galera o dare la vita per seguire i propri ideali. Ma c'è sempre bisogno di una certa dirittura morale per fare una politica volta al bene pubblico e alla trasformazione sociale. Oggi "fare il compromesso" con l'avversario significa venir meno a questa ispirazione. E quando a venir meno è lo strumento del partito politico della sinistra, conseguente al declinare della suddetta tensione ideale e civile verso trasformazione sociale prescritta dalla Costituzione, riassumibile nella parola socialismo, allora la corruzione, anche quella più abietta legata al denaro, può penetrare anche le persone più insospettabili. È la strada imboccata da molti anni dalla sinistra post comunista evidenziata da due fenomeni concomitanti: la drastica diminuzione del consenso fra i lavoratori e le fasce popolari e la permeabilità alla corruzione.
La corruzione degli ideali ha molti gradi e molte sfaccettature. Non tutte legate al denaro o a illeciti penali, molte volte c'entra il potere fine a se stesso. Diventare consulente per qualche grande azienda o farsi consulente per commerci e affari è da considerarsi sommamente incoerente per dirigenti e uomini politici che sono stati esponenti di rilievo della sinistra.
Tutti costoro dovrebbero rammentare ciò che disse Berlinguer nell'ultima intervista in TV a Minoli. Alla domanda di che cosa era più orgoglioso, rispose: "Di essere rimasto fedele agli ideali della mia gioventù".
Non credo che oggi sarebbero in molti fra i dirigenti della sinistra post comunista a poterlo affermare.
Aldo Pirone, redattore di malacoda.it
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