Azione under 30 Frosinone per l’immigrazione
- Pubblicato in Cronache&Commenti
Il dibattito online “Tutti hanno diritto alla vita”. Che cosa il fenomeno dell’immigrazione pone sul tavolo della politica
di Ludovico Celesti
Quando si vanno ad analizzare temi complessi e dinamici come quello dell’immigrazione, è vitale innanzitutto definirne le aree principali attraverso discorsi ponderati e critici. Oggi è facile lasciarsi andare a quello che è l’aspetto più immediato del contesto migratorio, rimanendo ancorati a dinamiche di riflessione basate principalmente sulla pietà e sul sentimento, veicolate dalle continue tragedie che affliggono il mediterraneo e le principali rotte migratorie. Se da un lato è giusto esprimere a gran voce il proprio cordoglio davanti alle tragedie dei migranti, o davanti alle terribili condizioni da cui uomini, donne e bambini sono costretti a scappare, dall’altro è imperativo che l’opinione pubblica sia sensibilizzata anche sugli elementi più pragmatici che il fenomeno dell’immigrazione pone sul tavolo decisionale della politica.
Tuttavia, quando si va ad osservare il dibattito politico degli ultimi giorni, è evidente come non ci si sposti mai dal tipico processo mediatico di accuse, colpe e ritorsioni, alla continua ricerca di un capro espiatorio.
Lo abbiamo constatato davanti alla terribile tragedia di Cutro e nel recente passato, dove si pensava più a strategie politiche di generazione del consenso e a rimpalli di responsabilità, piuttosto che a proposte efficaci per affrontare la situazione.
La viralità mediatica si è sempre giovata di narrazioni in stile “cronaca nera” con cui questi terribili scenari sono stati riportati al pubblico, ma questo approccio, senza un confronto sulla complessità della tematica, rimane alla stregua di un brusio di fondo utile solo a farci battere il petto per quel breve lasso di tempo in cui la notizia rimane nelle nostre orecchie.
È proprio per cambiare rotta rispetto a questo tipo di atteggiamento che Azione Under 30, insieme all’aiuto di esperti in materia e volontari appassionati, ha promosso, il dieci Marzo scorso, il dibattito online dal titolo “Tutti hanno diritto alla vita” con la pregevole partecipazione di una giurista del calibro di Vitalba Azzollini, editorialista per molte testate giornalistiche oltre che autrice di paper per l’istituto Bruno Leoni, e la delegata nazionale di Azione e coordinatrice del gruppo pari opportunità di Roma Eugenia Aguilar Jauregui. Il tutto è stato diretto abilmente da Valentina Nizzardo, laureata in Relazioni Internazionali con curriculum in sicurezza globale presso la Sapienza, e appassionata di storia e geopolitica, e Francesco di Pofi, studente universitario e responsabile del gruppo under 30 della provincia di Frosinone, i quali hanno anche gentilmente permesso al sottoscritto, appassionato e studioso di diritti umani, di approfondire, con un intervento mirato, le tematiche economiche dell’immigrazione.
Non è cinico pensare che una qualsiasi questione debba essere affrontata, prima di tutto, analizzandone le componenti pratiche e tangibili, in particolar modo quando queste discussioni possono avere un reale impatto sulla vita e la morte di persone innocenti. Ed è in virtù di tale premessa che durante il dibattito si è potuto discutere a tutto tondo di temi come quello del “mediterraneo allargato”, portato avanti in maniera estremamente puntuale da Valentina Nizzardo, con un topic accurato sulle sfide strategiche che tale scenario geopolitico pone, insieme ad un approfondimento sulle dinamiche delle crisi migratorie che continuano a mietere vittime innocenti davanti al tentennare di stati ormai meri spettatori di un’instabilità così intricata.
Un altro tema fondamentale nello studio delle problematiche inerenti ai flussi migratori e più in generale all’uguaglianza sociale da tutelare, è stato espresso dalla dottoressa Aguilar, la quale ha esposto la spinosa questione dei Diritti fondamentali degli stranieri, mettendo a conoscenza di tutti i partecipanti dell’evento un interessante sito web, “passportindex”, in cui è possibile confrontare i gradi di apprezzabilità all’estero di tutti i passaporti del mondo. Altro elemento toccato dal suo intervento è stata la questione di genere, tassello cruciale nella comprensione e nell’ integrazione dei membri di società e culture così sfaccettate e fluide. Tali situazioni, ha proseguito la Aguilar, portano alla necessità della creazione di un ministero per l’immigrazione, in grado di affrontare in maniera specifica tutte le criticità inerenti al contesto migranti e flussi migratori.
Altro punto del dibattito è stata “l’economia” dell’immigrazione, da intendere come quel complesso di dinamiche economiche che sono influenzate, quasi esclusivamente in maniera positiva, dall’entrata dei migranti in quelli che sono i mercati del lavoro adatti alle loro competenze. La dottoressa Azzollini infine ha integrato i vari argomenti del dibattito con la sua esperienza e professionalità, aprendo le porte ad un’ampia conversazione e toccando in maniera magistrale i punti salienti dei recenti avvenimenti in ambito immigrazione: significativa è stata l’analisi delle responsabilità inerenti alla tragedia di Cutro e a come le risposte dell’attuale governo, soprattutto nelle ultime dichiarazioni dei suoi esponenti, non siano state soddisfacenti, consistendo non tanto nell’aumento di canali di ingresso regolari quanto più in ulteriori strette sull’immigrazione; di come non siano state prese in considerazione molteplici convenzioni internazionali nell’analisi di criticità migratorie e dell’assoluta fallacia giuridica del concetto di reato universale presente nel decreto Cutro; di come le idee di “porti chiusi” e “blocchi navali” non rappresentino altro che le ennesime speculazioni davanti alla tragedia di persone che in forza del Diritto Internazionale hanno diritto ad essere salvate e protette.
Iniziative come il dibattito “Tutti hanno diritto alla vita” portato avanti da Azione Under 30, rappresentano un piccolo mattone con il quale va costruito l’edificio della responsabilizzazione collettiva, con l’idea di portare avanti dinamiche di sensibilizzazione nei confronti di temi così attuali e rilevanti come quello dell’immigrazione. Limitarsi alla pietà nei confronti di persone disperate che fuggono dalla guerra, dalla povertà e dai soprusi, non è sufficiente. È necessario, come sempre, uno sforzo affinché le cose cambino, anche se in apparenza piccolo. Le idee e le informazioni che un gruppo di persone possono condividere fra loro rappresentano la linfa di cui una società equa e aperta ha bisogno per fare in modo che tragedie come quella di Cutro non si ripetano mai più.
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