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Qual’è la metafora della vostra vita??

favoleterapiadi Monia Pizzuti* - Metafore come strumento terapeutico. La metafora dal gr metà ferein, andare oltre, ha storia assai antica.....basta pensare al mito oppure alla filosofia.......
In psicologia lo stesso Freud ne utilizza per descrivere l’apparato psichico: motore a vapore, iceberg; Adler parla di metafora di vita; Maslow, teorico dei bisogni, paragona l’uomo ad una quercia; Rogers, teorico dell’approccio centrato sulla persona e della teoria centrata sul cliente, parla di un individuo degno di fiducia, con tendenza ad autorealizzazione ed autoattualizzazione, una pianta che, di fronte alle difficoltà, non svilupperà a pieno il suo attualizzarsi ma tenderà comunque a progredire........
Le Metafore sono strettamente legate allo stile cognitivo, o modello operativo interno, ci indicano se siamo tendenzialmente ottimisti oppure pessimisti ad esempio......

 Qual’è la metafora della vostra vita??

La vita è.......
E’ lo stesso meccanismo per cui dopo lo stesso evento traumatico sviluppiamo reazioni o disagi e malesseri diversi o diametralmente opposti........E’ come mi rappresento l’evento che determina entità e qualità del danno......
Nella pratica clinica mi piace utilizzare favole, metafore appunto, storie vere, casi clinici, storie di animali antropomorfi che affrontano tematiche universali......
Favole non fiabe, quest’ultime contengono elementi magici che le favole non hanno.....
Anche le favole hanno storia antica, pensate ad Esopo oppure a Fedro. .......
Consentono di abbassare le difese, abituano alla dinamicità del vivere, tutto ha inizio, un’evoluzione ed una fine, anche il disagio, consentono di sperimentare l’aggressività, abituano ad apprendere per prove ed errori, infondono messaggi di speranza, abituano ad accettare e fronteggiare le difficoltà come parte integrante della vita. ....Abituano ad andare oltre le apparenze, ad ascoltare, non sentire, nell’epoca della telematica, dove i rapporti sono virtuali, tutti parlano ma nessuno ascolta, aspetta semplicemente il proprio turno per parlare!!!!!!! Posso assicurarvi che ascoltare in maniera empatica, congruente e non giudicante non è affatto semplice!!!
Per ascoltare l’altro bisogna prima ascoltare se stessi. .......
Provate a pensare alla vostra definizione di vita e buon ascolto!!!!

*Dott.ssa Monia Pizzuti. Psicologa Clinica.

 

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Larghe le intese, stretta la via, dite la vostra, io, ho detto la mia.

votodiscambiodi Nadeia De Gasperis - Vi è mai capitato di imbattervi in uno di quei reportage, che ammiccano dalle gallerie fotografiche di alcune testate online, dove il soggetto della foto, si lascia immortalare in ritratti, che lo vedono nella stessa posa, gli stessi abiti, lo stesso scenario, a distanza di anni o magari su uno scenario mutevole? Probabilmente, la mia chiave di lettura è difettosa e gira in verso contrario, eppure quel fermo immagine, sbrigliato e lasciato correre attraverso gli scatti che si susseguono nel tempo, mi suscita un senso di involuzione.
Così guardo alle foto delle nuove intese, che hanno prodotto la classe dirigente politica che ci rappresenterà nel governo della Provincia, e provo la stessa sensazione, vinta solo da un profondo senso di nausea, che prende il sopravvento mentre penso alle sorti della sanità, della scuola, dell'ambiente, dello stato (provincia) sociale.
Proprio per essere provinciali, usiamo luoghi comunali, e diciamo che mentre tutto finisce a tarallucci e vino, qui, nella provincia di Frosinone, depredata all'osso, si finisce perfino a ostriche e chamapagne, perchè come diceva mia nonna, "la miseria vuole il suo sfogo".
E a proposito di sfogo, qualche cittadino si sta chiedendo quando bisogna andare a votare per le provinciali "chè glie faccie vedè i a 'sti qauttro lazzaroni!", non sapendo che i lazzaroni si sono moltiplicati, e che la settimana di programmazione della rassegna dell'horror si è già conclusa, ognuno sorpreso che il suo personale film avesse avuto risvolti inattesi e colpi di scena spettacolati. Ma tanto è, quando le "intese" sono cucite col filo di ragnatela, la bava non regge le promesse. A proposito di intesa, cerco la parola "intesa" con il motore di ricerca "google", Gli elefanti di Nadeiae la prima schermata, mi rimanda alla banca omonima, e questo la dice lunga sul fatto che il significato di "consonanza di idee e di sentimenti" non solo sia disatteso, ma proprio ignorato. Ecco dunque, tornando alla fotografia, che osservo questi personaggi, ingrassati nel tempo, di cariche, nomine, ostriche e champagne elettorali, che si ripropongono in nuove divertenti apparentamenti, che a guardarli, nella settimana enigmistica delle elezioni, nemmeno il più abile e_lettore, potrebbe scovare le "sette differenze". Alle sette meraviglie invece, possiamo aggiungere questa colossale impresa di "compromesso" che appiana qualsiasi differenza come quei rulli, che quantomeno, ai tempi della DC, rivestivano di nuovo il manto stradale. Larghe le intese, stretta la via, dite la vostra, io, ho detto la mia.

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Uomini! La parità di genere e' anche una vostra sfida

pariopportunità 2 350-260di Maria Luigia Pietrobono - "Voglio cogliere l'occasione per estendere l'invito anche agli uomini: la parità di genere e' anche una vostra sfida. Voglio che gli uomini si prendano le loro responsabilità così che le loro figlie, sorelle e madri possano essere libere dai pregiudizi." Emma Watson, l'intelligente maghetta Hermione Granger della saga "Harry Potter ", con il suo fisico minuto e la emozione e commozione che trapelavano dalle sue parole, ha affascinato il pubblico delle Nazioni Unite con un discorso sulla parità di genere.
Durante l'evento organizzato dal movimento "He For She" ha ancora detto: "Non si parla abbastanza di quanto gli uomini siano intrappolati negli stereotipi; ma quando riescono a liberarsene poi le cose cambiano anche per le donne come naturale conseguenza."
Il discorso della Watson impone di interrogarci con decisione su che cosa sia il "femminismo" in una accezione moderna. Direi che esso è il raggiungimento della parità di genere, ma una parità che imponga la conoscenza delle specificità di ciascun sesso ed il riconoscimento delle differenze. Per ottenere questo,però, c'è bisogno di un forte cambiamento culturale che coinvolga uomini e donne; che,anzi, veda gli uomini primi sostenitori del cambiamento.
Una vera e propria rivoluzione culturale che faccia approdare alla consapevolezza che donne e uomini devono veramente avere le stesse opportunità; che non possono essere le prime sempre sottomesse a compagni che spesso sono prevaricatori.
Le terribili notizie di aggressività maschile che vede vittime le donne ,colpevoli soltanto di voler affermare la proprie personalità ,ci giungono ogni giorno da giornali e televisione: Viterbo, Pisa ,Brescia, Alatri da Nord a Sud delitti che vengono perpetrati tra le mura domestiche da compagni che spesso riversano la loro rabbia anche sui figli.pariopportunità
Ormai è chiaro che le nuove leggi più severe per la repressione di questi atroci crimini non servono assolutamente a porre un freno. Come sempre è la cultura che ci viene incontro con una educazione che coinvolga sia la scuola che la famiglia affinché gli uomini riescano ad abbandonare gli stereotipi con i quali sono cresciuti e finalmente riconoscano alle donne la possibilità di realizzare i loro desideri.
Allora, dal momento che sono gli uomini autori di violenze che possono essere psicologiche o fisiche, sarebbe veramente un "cambio di passo" se Onorevoli e Senatori presenti in Parlamento, con un coraggioso atto di consapevolezza, fossero i primi sostenitori delle varie proposte di legge sulle Pari Opportunità.
Solo allora avrebbe finalmente senso il logo del movimento :"Lui Per Lei"

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