fbpx
Lucia Fabi Angelino Loffredi

Lucia Fabi Angelino Loffredi

100 anni fa. L’adunata fascista del 15 ottobre1922

STORIA PROVINCIALE

Tratto dal libro " Cronache proletarie di lotte, successi e sconfitte/ Ciociaria 1919-1922 scritto da Lucia Fabi Angelino Loffredi, edito da SPI CGIL

di Lucia Fabi e Angelino Loffredi
Grande adunata minIl giorno dopo, 15 ottobre, a Frosinone si tiene quella che i fascisti chiamarono La Grande Adunata. E’ voluta e organizzata dal Sub Commissario Regionale Alberto Ghislanzoni.

Nel momento in cui ogni giorno si vanno intensificando gli attacchi fascisti alle sedi proletarie e alle amministrazioni comunali dirette dai socialisti, Ghislanzoni decide di programmare una grande manifestazione di forza per mostrare ai suoi camerati i miglioramenti organizzativi realizzati e la necessaria coesione raggiunta durante il periodo del suo comando.

Nei giorni precedenti la manifestazione, la Pubblica Sicurezza di Frosinone invia al ministero dell’Interno il seguente fonogramma:
“È stato riferito che gli elmetti dei quali in questi giorni si sono provvisti gli squadristi del Fascio di Frosinone siano stati consegnati dal Comando del Distretto di quella città.”

Sempre nello stesso fonogramma viene anticipato che i fascisti “dovrebbero distruggere la cooperativa. Il 13, sempre con fonogramma, viene preventivata la partecipazione di 1.000 persone e fra queste i capi fascisti Alberto Calza Bini, Alessandro Dudan e Ulisse Igliori. Viene precisato che la riunione si terrà nel teatro per discutere l’azione fascista. Si informa inoltre dell’arrivo di rinforzi: 100 carabinieri e 40 militari di truppa".

Nella mattinata del 15, dopo il Convegno tenuto nel Teatro Excelsior, un lungo corteo si snoda attraverso Corso Vittorio Emanuele e i mille fascisti arrivati da tutto il Circondario si radunano in Piazza della Libertà per ascoltare Giuseppe Bottai, oratore ufficiale della manifestazione. Egli fa riferimento a quanto andava maturando a livello nazionale. Nei giorni successivi è L’Ordine Nuovo, giornale diretto da Antonio Gramsci, a riportare in prima pagina le dichiarazioni di Bottai al convegno di Frosinone “Siamo attrezzati per l’insurrezione, siamo pronti alle elezioni. L’una e l’altra strada portano a Roma. Comunque, Roma ci attende" .

Al termine del comizio di Bottai, i fascisti danno vita ad aggressioni in tutta la città, tentando di assaltare la Camera del Lavoro.
La stessa sera del 15 ottobre viene inviato al Ministro degli Interni un Fonogramma da parte della P.S.:
“Oggi ha avuto luogo adunata fascista con intervento 1.000 congressisti, con numerosi gagliardetti e musiche. Riunione in teatro e corona alla lapide del Milite Ignoto. Presenti Igliori e Bottai. Squadre fasciste sono ripartite lasciando colà 50 Fascisti che tentarono di assaltare coop socialista, respinti forza pubblica. Verso le ore 18, fascisti Fiuggi mentre nel treno speciale Ferrovie Vicinali ritornavano loro residenze, giunti nei pressi Stazione Madonna della Neve furono fatti segno di dileggio, seguito da sassate e un colpo di rivoltella da parte di un gruppo di 7 comunisti. Fatto fermare il treno, fascisti rincorsero gli aggressori raggiungendone tre e sono rimasti feriti lievemente con colpi di bastone e arma bianca. Identificati gli autori dell’aggressione che furono arrestati. Passaggio degli arrestati per questa piazza ha dato luogo a qualche tafferuglio.“

La giornata però non è finita perché i 50 fascisti rimasti a Frosinone nella serata, così come ipotizzato dalla Pubblica Sicurezza assalirono e devastarono la Camera del Lavoro, la Cooperativa e irruppero nella vicina abitazione di Domenico Marzi che venne minacciato di morte assieme ai suoi familiari se non avesse lasciato la città entro 48 ore. Per tali fatti il deputato socialista Carlo De Angelis presentò in parlamento un’interrogazione alla quale il Ministro, il 20 ottobre, rispondeva affermando che il sottoprefetto di Frosinone, Antonio Galli, gli aveva assicurato "che contro la Camera del Lavoro e contro la Cooperativa non c’era stata alcuna devastazione e contro l’ex deputato Marzi non era stato emesso alcun bando".

 

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

 

con una carta oppure con l'App PayPal dal tuo smartphone, scansionando il QR Code che segue qrcode

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari che s'impegnano gratuitamente. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

 

Clicky

 

 

 



Premio Fiuggi 2022

LIBRI

Premio Fiuggi è un insieme di premi e di riconoscimenti

di Lucia Fabi, Angelino Loffredi
Premio Fiuggi, la cui cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 1 ottobre presso la Sala Consiliare del comune di Fiuggi, è un insieme di premi e di riconoscimenti390 minPino Pelloni, infaticabile organizzatore del XIII Premio Fiuggi ha condiviso due Post con foto su nostri profili FB, attraverso i quali annunciava che Lucia Fabi e Angelino Loffredi risultavano avere ottenuto, una Menzione. Sorprendentemente ambedue i post hanno ricevuto tantissimi mi piace e tanti commenti positivi da parte di amici e conoscenti. Debbo confessare che tanti apprezzamenti ci hanno lusingato e procurato tanta soddisfazione e per questo cogliamo l’occasione per ringraziare tutti.

Alcuni ci hanno anche chiesto di saperne di più, di conoscere meglio tale avvenimento pertanto ci proviamo. il XIII Premio Fiuggi, la cui cerimonia di premiazione si è tenuta sabato 1 ottobre presso la Sala Consiliare del comune di Fiuggi, è un insieme di premi e di riconoscimenti che delineiamo.

Il punto centrale da cui partire riguarda il numeri delle pubblicazioni quest’anno inviate alla organizzazione (42).
Numero che testimonia la vivacità della pubblicistica storiografica operante nel territorio del Basso Lazio, tutta tesa tra memoria, tradizione e ricerca archivistica. Di queste, 27 sono state dichiarate finaliste. I vari premi assegnati sono stati ripartiti fra le pubblicazioni finaliste.

E’ importante anche sapere che l’iniziativa di questo anno era dedicata a Maurizio Federico, amico, valido giornalista e ricercatore storico del nostro territorio, scomparso un mese fa. Con molto piacere è stata salutata la partecipazione della figlia Irina, di familiari ed amici.
Quest’anno il Riconoscimento alla carriera è stato assegnato a Costantino Jadecola, di Aquino, il quale ha anche ricordato ai presenti con parole chiare e commoventi la figura ed il ruolo culturale esercitato in questi anni nel nostro territorio da parte di Maurizio Federico.

Il Premio Fiuggi Storia Editoria è stato aggiudicato a Atlantide Editore di Latina ed a Il Passo di Ceprano dell’Associazione Cappella Ferroviaria Pio XI.
Pino Pelloni, Felice Vinci, Luciana Ascarelli e Bruno Ludovici, hanno proclamato vincitore della XIII edizione del PremioBellisario 390 min FiuggiStoria-Lazio Meridionale & Terre di Confine 2022 FABIO BELLISARIO per il libro: “Gli atleti della Lazio nella lotta di Liberazione” (Edizione Eraclea, 2021)

Una menzione in “memoriam” è stata assegnata a Renzo Rossi autore di “Colleferro e il suo stemma” (Atlantide) mentre il Premio Fondazione Raponi Scienza è stato assegnato al professor Marco Vendittelli.
A completare i riconoscimenti con soddisfazione riportiamo che sono state assegnate due Menzioni di merito: una assegnata a Valentina Patriarca per il libro “Mia nonna non ha mai visto il mare" (Youcanprint 2021) e l’altra a Lucia Fabi e Angelino Loffredi per il libro “Cronache proletarie di lotte, successi e sconfitte/Ciociaria 1919-1922” (SPI CGIL 2022)

Questo libro negli ultimi mesi è già stato fatto conoscere a Frosinone, Ceccano, Anagni, Giuliano di Roma, Ceprano. Le prossime iniziative verranno a annunciate con largo anticipo. Facciamo inoltre presente a chi è interessato alla lettura che il libro non è in vendita ma può essere richiesto allo SPI CGIL di Frosinone in via America Latina, Frosinone.

Ceccano 3 Ottobre 2022

 

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

 

con una carta oppure con l'App PayPal dal tuo smartphone, scansionando il QR Code che segue qrcode

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari che s'impegnano gratuitamente. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

 

Clicky

 

 

 

 

1920. Bandiere Rosse sui Comuni

 Storie del Frusinate

 Perché l'uso delle bandiere rosse nel 1920?

di Lucia Fabi e Angelino Loffredi
S.GiovanniRotondo eccidio 140tt920 370 minL’intervento di Romeo Fraioli pubblicato su UNOeTRE.it di questa settimana https://www.unoetre.it/radici/storie-del-frusinate/item/9159-il-congresso-socialista-di-roccasecca-del-1920.html continua a mantenere un interesse altissimo, sicuramente per le notizie riportate ma anche per le curiosità legate a vicende centenarie (1920) attorno alle quali vedo crescere sempre più una maggiore attenzione. Da questo avvincente articolo riprendiamo una fonte di polizia, che rischia di passare inosservata, e da cui vorremmo avviare alcune considerazioni:
“Il giorno 7 corrente, preceduto da pubblico comizio socialista con intenzione rivoluzionaria, fu iniziato nel Municipio di Roccasecca il congresso socialista. Per l'occasione fu esposta nella Casa Comunale la bandiera rossa. L'elemento locale antisocialista, a grandissima maggioranza, chiese ed ottenne dal Sindaco il ritiro della bandiera rossa e l'esposizione di quella nazionale”.

Il tema che vogliamo sottoporre all’attenzione di chi legge, infatti, riguarda l’uso delle bandiere rosse in sostituzione di quelle tricolori esposte sui palazzi comunali della Ciociaria all’indomani del successo elettorale del Partito socialista in quell’autunno del 1920. Abbiamo individuato alcuni casi che riportiamo:
A Sora, nel corso della prima seduta consiliare, viene approvato un ordine del giorno per adottare la bandiera rossa a simbolo del comune.
Il Messaggero, il 16 novembre 1920 in una breve corrispondenza proveniente da Fiuggi, scrive che la giunta municipale è socialista e che “issano la bandiera dei Soviet al balcone della sede comunale“.LeonardoBucciarelli min

E’ sempre Il Messaggero a riportare che a Ceccano il 4 novembre 1920, l’assessore socialista Leonardo Bucciarelli aveva fatto rimuovere dal balcone del Municipio la bandiera tricolore sostituendola con quella rossa per festeggiare l’anniversario della Rivoluzione d’ottobre. A seguito pero’, di un comizio del conte Domenico Antonelli, dell'avv. Colombo Bonanome, del marchese Adriano Berardi, e del reduce di guerra Michelangelo Buglioni, 20 persone assaltano il comune per ricollocare la bandiera tricolore.

Sono anni in cui nel lessico politico prevale un termine esageratamente utilizzato: rivoluzione. Termine che aveva un riferimento lontano, alla vittoriosa rivoluzione avvenuta nella Russia sovietica, ma che a guardare bene non fu mai ben delineata nella dimensione italiana.

Altre notizie raccolte ci riportano che nel comune di Isola del Liri i consiglieri socialisti rimangono seduti quando il Regio Commissario pronuncia la formula rituale “In nome del Re dichiaro insediato il nuovo Consiglio“.

Da parte delle classi dominanti deve essere ritenuta una situazione estesa e molto pericolosa se per stroncare questi momenti il 2 dicembre 1920 il ministro dell’Interno richiama i prefetti:
”a vigilare e annullare tutte quelle deliberazioni con cui alcuni Consigli Comunali all’atto di costituirsi approvano ordini del giorno inneggianti alla Russia comunista e rivoluzionaria invitando il governo a riconoscere i Soviets."

L’insieme di tali notizie ci induce a sollevare una necessaria domanda: quale fu l’effetto di quelle Bandiere Rosse fatte sventolare sui palazzi comunali al posto di quelle tricolori? Abbiamo l’impressione che divennero uno strumentale pretesto per nazionalisti e fascisti, per affermare attraverso il tricolore, la loro italianità tentando di far apparire i socialisti un corpo estraneo alla comunità nazionale.

Ceccano 20 Dicembre 2020

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari che s'impegnano gratuitamente. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

Pubblicato in Storie del Frusinate

La Messa di Natale nel 2020

Ricordi utili all'oggi

Messa di Natale e orari nell'emergenza Covid 19

di Lucia Fabi Angelino Loffredi
papa francesco messa notte di natale 390 minAlla luce delle restrizioni Covid 19 e del conseguente “coprifuoco" è freneticamente attiva la discussione riguardante l’orario in cui tenere la Messa la sera di Natale. Nel libro “Il dolore della memoria/ Ciociaria 1943-1944”, collegamento https://www.loffredi.it/il-dolore-della-memoria.html, abbiamo ricordato il modo come tale questione venne risolta in tempo di guerra dal clero locale di Giuliano di Roma e di Ceccano.

L’arciprete di Giuliano di Roma, don Giuseppe Sperduti, sul suo Diario Parrocchiale, così scrive “Il 24 dicembre a Giuliano di Roma, nella gremitissima chiesa parrocchiale, ufficiali e soldati tedeschi, sfollati e popolo, partecipano commossi alla messa cantata per celebrare il Natale e anticipata alle ore 16,15 per via del coprifuoco germanico”.

Padre Gioacchino Passionista, attraverso la pubblicazione "Badia nella tormenta” riporta che nelle stesse ore anche presso la Badia di Ceccano “il Padre Rettore, valendosi del privilegio dei cappellani di truppa, celebrava la messa solenne, allietata da un’eletta 'schola cantorum' locale, dai canti in tedesco, mesti e cadenzati, dei soldati, che poi si comunicavano con bell’ordine e devozione dopo essersi confessati da qualche passionista che conosceva il tedesco, oppure ricevendo l’assoluzione generale in chiesa stessa dal Padre Rettore, dopo la recita, in tedesco, delle preghiere rituali. Chiudeva il rito l’inno natalizio alemanno, dolce come una ninna nanna e solenne come può essere un coro di centinaia di giovani stille nacht, heilige nacht e pareva un sospiro di nostalgia di quella gioventù, anelante al focolare domestico, donde la caparbia ostinazione di pochi uomini l’aveva staccata”.

È sempre padre Gioacchino a confermare che alla stessa ora anche “al centro della città di Ceccano, (Chiesa di San Giovanni) il Natale trascorre senza novità. La gente vive la festività con trepidazione e speranza. I tedeschi e ancor più i polacchi e gli austriaci per una volta tanto, si sono accomunati in questo commosso clima religioso facendo sentire i loro canti e dirigendosi numerosi a partecipare alla messa di Natale”. L’attento Cronicon della Badia non trascura di ricordare che “Nel cielo stellato non l’eco gioiosa degli angeli annunciante la pace, ma il rombo funesto del ricognitore notturno, foriero di morte. Era Natale di guerra, senza neppure la tregua per quella notte santa”.

A settantasette anni di distanza, pur in condizioni diverse ma comunque ugualmente pericolose e angoscianti, non abbiamo difficoltà a riconoscere che la scelta del clero locale in quella occasione, non contrapponendosi al coprifuoco germanico, si dimostrò realistica e saggia. Oggi non ce la sentiamo di entrare in particolari e nemmeno siamo in grado di dare consigli, ci auguriamo solamente che la scelta sia ugualmente, come allora, realistica e saggia anche perché non è l’ora che caratterizza il significato della nascita di Gesù Cristo.

Ceccano 29 Novembre 2020

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari che s'impegnano gratuitamente. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

Pubblicato in Cronache&Commenti

Pagina di Storia, pagina di fatti e protagonisti

STORIA e non storie

 Di fronte al dilagante revisionismo riproponiamo una pagina di storia vera. Un gesto polemico verso i contraffatori (IM)

di Lucia Fabi e Angelino Loffredi
copertina infanziasalvata 300In questi ultimi anni abbiamo notato una certa attenzione a ricordare un’esperienza realizzata in Italia all’indomani del secondo dopoguerra: l’ospitalità ricevuta da oltre 70.000 bambini del meridione (di cui ben 3.450 dal Cassinate e dal Frusinate in genere) da parte di famiglie del centro-nord Italia. Bambini che furono salvati dai pericoli di malattie infettive e dai residuati bellici e che trovarono la possibilità di avere una sana alimentazione e locali salubri ed accoglienti.
La nostra ricerca è iniziata con lo scopo e di far uscire i nomi degli organizzatori dall’anonimato e di raccogliere testimonianze di esperienze vissute, a cominciare dai bambini protagonisti di questa storia che sono stati assai numerosi nel territorio del quale parliamo.
Accanto a questa narrazione molto spesso manca uno snodo storico fondamentale: chi fece e in quale contesto vennero prese tali scelte.
E’ vero che già nell’autunno del 1945 le famiglie delle provincia di Reggio Emilia e Mantova avevano ospitato 5.000 bambini poveri provenienti dalle province di Milano e Torino, ma è solo con il V Congresso del PCI (29 dicembre 1945-6 gennaio 1946) che tale esperienza assume una valenza politica nazionale. Uno spazio del dibattito congressuale è riservato a come salvare i bambini del Cassinate ma con le conclusioni di Togliatti il tema esce dal confini locali e la solidarietà diventa un punto fondamentale per la concreta unità fra il nord e il sud Italia, alla luce anche delle spinte separatiste che in quel periodo ancora provenivano dalla Sicilia.
Tratto dal libro pubblicato nel 2011 “L’infanzia salvata / Nord Sud un cuore solo “ ihttps://www.loffredi.it/infanzia-salvata.html inviamo a Futura Umanità il capitolo riguardante il V Congresso del PCI.

Lucia FABI Angelino LOFFREDI

IL V CONGRESSO DEL PCI
Presso l’Aula Magna dell’Università di Roma, alle 14,30 del 29 dicembre del 1945, Pietro Secchia apre i lavori del V Congresso del PCI. Il precedente congresso i comunisti lo avevano tenuto in semiclandestinità nel lontano 1931, alla vigilia della presa del potere di Hitler, a Colonia, in Germania . I delegati presenti sono 1800, un numero elevatissimo. E’ la prima volta che tanti comunisti si ritrovano a discutere insieme in un clima di libertà. Lo fanno a soli sette mesi dalla fine della guerra inaugurando così la stagione dei congressi, non solo del partito comunista, ma anche di tutti gli altri partiti.

Qualche settimana prima Alcide De Gasperi è diventato primo ministro di un governo di unità nazionale di cui anche i comunisti fanno parte. Già nella giornata del 28 Roma è imbandierata, quasi vestita a festa. Si respira un clima euforico e di grande attesa per gli esiti congressuali. Palmiro Togliatti nella relazione introduttiva illustra con un’ampia panoramica le questioni aperte e da affrontare. Inserisce un tema che troveremo sempre presente durante e dopo il congresso: l’unità nazionale. L’unità nazionale, egli dice, “esteriormente sembra conservata; in realtà essa è fortemente intaccata ed in pericolo... ….Abbiamo appena settanta anni di vita unitaria e per questo la nostra unità è ancora qualcosa di fragile… ...Quando sentiamo parlare di Nord e Sud come di entità contrapposte, di regioni che si vorrebbero staccare dalla madre patria, noi non siamo soltanto presi da preoccupazione, ma sentiamo che un grande partito nazionale come il nostro deve porre tra i suoi compiti quello di lavorare e di lotta re affinché l’unità non venga perduta o seriamente compromessa; perché venga rinsaldata e rafforzata in tutta la sua ampiezza“. Togliatti si esprime in modo ancora più esplicito, rivolgendo un “…appello non solo umanitario e sociale, ma politico e nazionale per un incontro rinnovato fra Nord e Sud attraverso un impegno comune di amore e solidarietà verso i bambini e le famiglie”. Il dibattito che si sviluppa è veramente a tutto campo, si discute infatti della ricostruzione, della proprietà della terra, del voto alle donne, della partecipazione dei credenti alla vita di partito. A tale proposito il PCI sarà l’unico partito comunista in tutto il mondo a non pretendere l’ateismo dai propri iscritti; sarà un partito né ateo né confessionale ma laico, aperto a tutti i contributi, la cui unica e fondamentale condizione è l’accettazione del programma e non del pensiero filosofico. Si vuole costruire un partito di massa e non di soli quadri già selezionati e messi alla prova, e per ottenere tutto ciò è necessario aprire una sezione in ogni paese. Nella relazione di apertura si sollecita il voto per il referendum fra la repubblica e la monarchia, e per l’assemblea costituente. Si discute, infine, se fare un unico partito della classe lavoratrice con i socialisti. Nel congresso ci si confronta sulle grandi questioni fino a quando il 31 non interviene Raul Silvestri3 , uno dei tredici delegati della federazione di Frosinone.

Silvestri aveva fatto parte della Resistenza nella zona di Ripi, aveva stampato e diffuso un giornaletto titolato “Avanguardia“ e si era distinto per atti di sabotaggio lungo la via Casilina per rallentare il transito dei camion tedeschi diretti a Cassino. Il suo intervento è centrato esclusivamente sulla realtà del cassinate e descrive il doloroso disastro ereditato, la fame, la mancanza di un tessuto produttivo, la triste realtà di una città fantasma assediata dalle mine, dominata dalle macerie, insidiata dall’acquitrino e dalla malaria. Sono argomenti che toccano la sensibilità dei delegati. Egli scava veramente in profondità, tocca i sentimenti di tutti i partecipanti. In termini concreti ha parlato del Sud, della miseria, dell’ unità. Lo stesso Li Causi, dirigente affermato del PCI, delegato siciliano, riprende il tema della saldatura fra Nord e Sud. Lo fa pensando alle spinte indipendentiste portate avanti nella sua regione dall’ esercito volontari indipendenza Sicilia, al quale il bandito Giuliano ha aderito assumendo il grado di colonnello. Il 1945, infatti, è un anno durante il quale frequenti sono gli scontri a fuoco fra carabinieri e banditi-indipendentisti, tutti raccordati con Andrea Finocchiaro Aprile e tendenti ad ipotizzare la Sicilia come 49° Stato degli Stati Uniti. L’allarme posto da Silvestri trova unanimi consensi e immediatamente si apre una gara di solidarietà fra i delegati del nord Italia a favore della città di Cassino. Dalla maggior parte degli interventi scaturiscono adesioni e proposte per affrontare il disastro causato in quella zona. Già durante la discussione pomeridiana del 31 gennaio i delegati delle federazioni di Pavia, Imperia e Mantova annunciano la disponibilità ad ospitare i bimbi del cassinate. Il clima è tanto appassionato e interessato che il segretario della sezione di Cassino, il ferroviere Giovanni Gallozzi, sente il dovere di salire sulla tribuna del congresso per ringraziare tutti i delegati per questa grande generosità. In seguito a questo clima solidale,” l’Unità” del 2 gennaio del 1946 scriverà che questo è stato il regalo per il nuovo anno. L’attenzione attorno alla città più distrutta d’Italia rimane costante, pertanto il 5 gennaio il congresso nomina una delegazione per andare il giorno successivo a Cassino per portare aiuti, discutere e prendere impegni.

Ne fanno parte Teresa Noce ( Estella), Secondo Pessi del CLN della Liguria, Renzo Silvestri della federazione di Frosinone. Il giorno dopo a Cassino la delegazione arriva con una autocolonna di soccorsi della Rai per consegnare pacchi viveri, medicinali, chinino, 100.000 lire, e davanti al sindaco della città, Gaetano Di Biasio, e a tante mamme, in un’atmosfera di commosso e incredulo silenzio, la delegazione prende l’impegno di far ospitare i bambini della zona da famiglie del Nord e di inviare ogni mese 150 pacchi. Immediatamente tutti i presenti incominciano a mostrare interesse e chiedono precisazioni per le procedure da attuare. In serata la delegazione ritorna a Roma e quando i lavori congressuali stanno per terminare Teresa Noce sale sulla tribuna e descrive la desolazione incontrata. Parla emozionata e commuove tutti i presenti: «Bisognava vedere le madri ringraziarci con le lacrime agli occhi per l’offerta di condurre i loro bambini fuori dall’inferno in cui vivono. Bisognava vedere i loro volti emaciati dalla febbre e dalla malaria che ha colpito tutti: uomini e donne, vecchi, bambini, giovani e ragazzi. Porteremo via da Cassino 800 bambini e con le nostre cure riusciremo a guarirli. Bisogna fare di più perché ci sono altri bambini nella zona che hanno bisogno di viveri, di vestiario, di medicinali e di chinino per vincere la malaria” e quando, forte, alza l’urlo “Salviamo i bambini di Cassino, salviamo l’infanzia» i delegati si alzano in piedi applaudendo lungamente e manifestando una convinta adesione al problema che è stato posto in modo appassionato e accompagnato da forti sentimenti. Un apprezzamento doveroso è rivolto, inoltre, alla persona di Estella, a ciò che rappresenta, alla sua autorevolezza. Non va dimenticato che Teresa Noce ha partecipato alla guerra di Spagna, successivamente internata in Francia e poi inviata in un campo di concentramento a Ravensburg, in Germania. Di ritorno, dopo essersi ristabilita, insieme a Daria Biffi, Dina Ermini e Maria Maddalena Rossi, organizza a Milano e a Torino, già nell’ottobre del 1945, il trasferimento dei bambini orfani e poveri verso le famiglie delle province di Mantova e di Reggio Emilia7.

Togliatti alla conclusione dei lavori si fa carico dell’atmosfera instauratasi tra i presenti in seguito a ciò che hanno sentito e si esprime in termini chiaramente impegnativi e inequivocabili. «Abbiamo visto con commozione come l’appello per aiutare i bambini di Cassino ha portato ad una gara fra le nostre organizzazioni allo scopo di mostrare a quei disgraziati figli del nostro popolo, vittime innocenti di una politica di tirannide, di violenza e sventure che intorno a loro è raccolta la parte migliore del popolo italiano. Sono raccolti operai ed intellettuali, uomini e donne che vivono di lavoro e che vogliono col loro sforzo rendere più leggera la sofferenza odierna del popolo e rinsaldare in una rinnovata coscienza di solidarietà nazionale i vincoli che uniscono tutti gli strati dei lavoratori ». Con il V congresso s’inaugura una più attenta elaborazione politica sull’unità fra Nord e Sud. Già in quei giorni nelle borgate romane e nella provincia di Latina tanti bambini si stavano preparando per partire il 19 gennaio 1946 verso il Nord; nei mesi successivi altri bambini sarebbero partiti dal cassinate, dalle province di Rieti e de L’Aquila; l’anno dopo dalla Campania, dalla Sicilia e dalla Sardegna. Nel 1950 verranno ospitati i figli degli imprigionati per la rivolta di San Severo e poi i ragazzi di Calabria appartenenti a famiglie alluvionate. Togliatti in quel momento è, forse, l’unico ad avere letto e studiato tutti gli scritti di Antonio Gramsci e ad avere meglio assimilato cosa era stato il Risorgimento con il suo limitato consenso e la scarsa adesione delle masse popolari. Il pensiero di Antonio Gramsci non è ancora ben conosciuto ed è proprio attraverso il particolare impegno di Togliatti che verrà studiato e approfondito, per affermarsi in Italia come il “traduttore politico” del socialismo scientifico. Non è un caso o una coincidenza se nei giorni del Congresso lungo i corridoi dell’Università sono esposti 12 dei suoi trentatrè quaderni scritti in carcere. E’ il capitale teorico e politico messo a disposizione degli Italiani, è la fonte alla quale si disseteranno ricercatori, analisti per capire la politica e l’Italia, ma rappresenterà anche la stella polare attraverso la quale si svilupperà la politica del PCI. L’aiuto ai bambini di Cassino, così come a quello delle popolazioni meridionali, non è solo un umano gesto di fraterna solidarietà, ma rappresenta lo snodo di una strategia tendente a creare una unità dal basso fra ceti sociali di regioni diverse. Le indicazioni di Togliatti sono chiarissime, espresse da un dirigente di grande prestigio. Ora bisogna coniugare il dire con il fare: il lavoro si sposta verso la periferia, nelle federazioni, nelle sezioni, sul territorio, e il contatto con le masse di cittadini diventa sempre più capillare e decisivo.

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari che s'impegnano gratuitamente. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

Pubblicato in 1900 italiano e altro

Ceccano. Il 14 s'insedia il nuovo Consiglio comunale

 Ceccano Comune

 14 ottobre 2020. Una data e alcune riflessioni

Lucia Fabi Angelino Loffredi
ceccano palazzo antonelli 350 253Per svolgere i primi adempimenti istituzionali, mercoledi 14 ottobre si riunirà il Consiglio Comunale di Ceccano eletto con le elezioni del 20 e 21 settembre che hanno visto il successo della coalizione di destra capeggiata da Roberto Caligiore. Il nostro pensiero è rivolto anche ad un’altra convocazione tenuta sempre nello stesso periodo( 17 ottobre) ma del lontano 1920. Sono trascorsi 100 anni e ci sembra opportuno tratteggiare quel periodo ed evidenziare alcuni sviluppi successivi.

L’elezioni del 1920 vide il successo del Partito socialista alleato della Lega dei contadini. Tale vittoria portò in consiglio 24 consiglieri mentre il Partito popolare, forza antagonista, venne rappresentato solo da 6. In quel 17 ottobre il Consiglio elesse sindaco Filippo Colapietro, assessori effettivi: Bucciarelli Leonardo, Anelli Giuseppe, Bragaglia Antonio , Cerroni Domenico e assessori supplenti: Diana Michelangelo e Tiberia Angelo. Tale risultato derivava da due anni di lotte e coincideva con la massima espansione del movimento dei lavoratori italiano: occupazione delle terre incolte, occupazione delle fabbriche, migliori contratti agrari e industriali, successo socialista in 14 comuni del Circondario di Frosinone e un travolgente risultato nello stesso con il 39,3 % nelle elezioni provinciali.

A Ceccano l’amministrazione vincente rimase in carica per due anni, fino alla vigilia della Marcia su Roma. Solo se si leggono i verbali delle riunioni di giunta e di consiglio si possono apprezzare le buone qualità amministrative: frequenza delle riunioni, confronto serrato, schietto e rispettoso con le minoranze, impegno continuo a favore della scuola e per le attività sociali, tempestività nelle liquidazioni delle forniture.

Quella di Ceccano era l’amministrazione socialista più importante del Circondario, un punto di riferimento e per questo la più contrastata dai fascisti del territorio. L’obbiettivo era quello di non farla funzionare, di minacciare e colpire i suoi sostenitori. In seguito ai 5 assalti al Palazzo comunale di fascisti romani, frusinati e ceccanesi, alla distruzione della Camera del Lavoro, al le sassate dirette agli avvocati Domenico Marzi e Fabio Petrucci all’uscita della Pretura, colpevoli di aver difeso contadini che avevano occupato terre incolte, al pestaggio dei socialisti Nazareno Coluzzi, Silverio Spaziani e Domenico Angeletti, quest’ultimo aggredito da 6 squadristi ceccanesi, i consiglieri socialisti, privi di ogni difesa delle forze dell’ordine, sono costretti a dimettersi ed aprire così la strada ad un commissario prefettizio.

Oggi in Consiglio Comunale, diversamente da cento anni fa, siedono 3 donne mentre altre due fanno parte della Giunta. In verità bisogna riconoscere che la presenza di donne in consiglio, pur essendo possibile sin dal marzo 1946 a Ceccano si realizza solo nel 1960 attraverso la maestra Colomba Bruni eletta nella lista democristiana. Per i più interessati a seguire le vicende amministrative inoltre indichiamo che In giunta la prima donna ad essere nominata(1967) è la casalinga Pia Capoccetta eletta nel 1964 nella lista comunista ma successivamente passata nel gruppo socialista. Solo nel 2012 una donna diverrà sindaco: Manuela Maliziola.

Forse è arrivato anche il momento di smentire un tentativo di far ritenere Ceccano come la “Stalingrado rossa”. Un termine abusato dalla destra per esaltare ancora di più il loro successo elettorale, ma i fatti non sono mai stati cosi. Ceccano non è stata come Paliano, Piglio, Boville, Sezze, Genzano perché se è vero che i comunisti alle elezioni politiche per un lungo periodo sono stati il partito più forte (Nel 1976 alle elezioni del senato ottenne il 48%dei voti), alle elezioni comunali era la Dc ed essere quello più votato. Solo nel 1980 i comunisti prevalsero (11 consiglieri contro 10), ma anche in quella occasione è necessario analizzare e capire meglio il risultato.

Se alle elezioni comunali i comunisti ottengono 11 consiglieri e il 33% di voti lo stesso giorno alle provinciali ed alle regionali raggiungono il 43 %. L’anomalia ceccanese, sempre dimenticata, riguarda il fatto che, mediamente, mille elettori con la stessa mano e nello stesso giorno dopo aver votato PCI alle regionali ed alle provinciali, alle comunali votavano DC. A tanti anni di distanza è possibile riconoscere con serenità di giudizio che la DC aveva un personale politico presente ed adeguato in tutte le realtà sociali, nei posti di lavoro ed in grado di corrispondere alle richieste dei cittadini.

Vogliamo concludere queste brevi considerazioni ricordando che in politica non si vive di rendita perché ruolo, progetto politico e consenso elettorale vanno ogni giorno adeguati e riconfermati in quanto niente può essere considerato permanente. Chi lo dimentica inevitabilmente avrà brutte sorprese.

Ceccano 10 ottobre 2020

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

Pubblicato in da Ceccano

I 100 anni della CGIL a Cassino

Maurizio Landini, celebra i cento anni della costituzione della Camera del Lavoro di Cassino

bandiere cgil 350 260Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, viene nella provincia di Frosinone a celebrare i cento anni della costituzione della Camera del Lavoro di Cassino. Certamente la sua presenza non si limiterà solo a ricordare ma a motivare ed indirizzare le lotte dei lavoratori del Comprensorio verso la conquista di obbiettivi giusti e solidali, sempre più necessari.

Sono passati 100 anni da quando in quella mattina del 25 luglio 1920 l’avvocato Bernardo Nardone e l’on. Antonio Spagnoli, ambedue socialisti, tennero nella Piazza del Tribunale, un comizio di fronte a tanti cittadini per costituire il più importante centro di lotta della zona al quale aderirono immediatamente le leghe dei muratori, scalpellini, dei reduci di guerra e dei tipografi. In tale occasione, venne eletto segretario il sarto Alessandro Assante, il quale qualche mese dopo diverrà sindaco del comune di Sant’Apollinare.

Nel corso del 1919 e 1920 il Partito socialista in Ciociaria è impegnato ad organizzare lotte contro l’aumento dei prezzi e l’imboscamento dei prodotti, per i nuovi patti agrari, per l’occupazione di terre incolte, a difesa dei ferrovieri e dei cartai e contemporaneamente per costituire Leghe di contadini, Camere del lavoro, Cooperative di consumo e sezioni di partito.
Durante questi anni si ottengono importanti conquiste nella regolamentazione dei nuovi contratti agrari e industriali e nell’autunno 1920 anche grandi risultati nelle elezioni amministrative. Il Partito socialista infatti, in occasione delle elezione dei Consigli provinciali di Roma e di Terra di Lavoro (Caserta), è il primo partito sia nel Circondario di Frosinone che in quello di Sora. Alle elezioni comunali nel Circondario di Frosinone i socialisti conquistano 14 su 43 comuni, 11 su 40 in quello di Sora, 5 in quello di Gaeta.

Accanto a tanti risultati positivi è necessario seguire anche la reazione che si va determinando.
Come era accaduto ad Anagni e Ferentino dove alcuni proprietari spararono sulla folla, simile delitto avviene a Cassino. Il 15 luglio 1920, infatti, Gioacchino Evangelista, fondatore della Lega dei contadini di Cassino viene trovato ucciso nei pressi della casa del padrone delle terre su cui lavorava. Negli stessi giorni, sempre a Cassino, viene aggredito e ferito il segretario della Federterra, Luigi Selmi. Arresti, minacce e provocazioni colpiscono i dirigenti contadini di tutta la zona, come avviene ad Aquino dove vengono arrestati il presidente, il vicepresidente della Lega e altri sei contadini che avevano guidato la protesta di oltre 400 coloni contro l’agrario Testa che si rifiutava di dividere il grano secondo i nuovi patti. Certo ancora non possiamo scrivere di fascismo ma la violenza che cova verso i socialisti, prima espressa dai proprietari e dagli esponenti del Partito nazionalista ora, come in una staffetta, il testimone sta per essere consegnato ai fascisti.

Nel mese di settembre 1920 con il movimento delle occupazioni delle fabbriche nei centri industriali del nord Italia si raggiunge il punto più alto e più acuto dello conflitto di classe. Il suo esito deludente rappresenta l’avvio del declino della forza del Movimento, logorato sia dalle divisioni interne ed esterne fra i partiti della sinistra che dall’attacco concentrico portato dai fascisti e dai corpi dello Stato (Carabinieri, Polizia, Magistratura).

La prima organizzazione fascista in Ciociaria viene costituita a Fiuggi il 20 settembre 1920. A Cassino il Fascio di Combattimento viene costituito il 1° marzo 1921. La Squadra di azione viene titolata a Enrico Toti, eroe della Grande Guerra, mentre il comandante della stessa viene indicato in Alberto Pegazzani. E’ composta da 55 squadristi che compiono fino all’ottobre 1922 sei spedizioni punitive. Riportiamo inoltre che, in quella che diverrà nel 1927 la Provincia di Frosinone, le organizzazioni fasciste presenti nel territorio sono limitate, solo 27 composte da 637 squadristi.

E’ vero che la storia non si ripresenta mai alla stessa maniera ma guardare al passato per cogliere sottovalutazioni ed errori compiuti ci sembra il migliore antidoto per evitare che si ripetano.
Prima di terminare vogliamo ricordare due importanti questioni al centro delle scelte politiche negli anni 1921-1922: la volontà degli industriali e degli agrari di non limitarsi a colpire solamente il Movimento dei Lavoratori e la propria rappresentanza politica ma di mettere in discussione la natura dello Stato liberale e quindi della stessa democrazia. Nei giorni della Marcia su Roma, 28 ottobre 1922, esistevano il Partito Socialista Unitario guidato da Giacomo Matteotti e Filippo Turati, il Partito Socialista, segretario Giacinto Serrati e il Partito Comunista d’Italia, segretario Amadeo Bordiga; partiti, purtroppo, permanentemente impegnati in dure ed autolesionistiche polemiche, incapaci di analizzare la situazione reale e di cogliere il fenomeno e la pericolosità del fascismo. Solo Antonio Gramsci, dalla primavera del 1921 attraverso i suoi scritti solitari su “L’Ordine Nuovo” è in grado di cogliere il ruolo degli apparati statali e delle più importanti forze economiche le quali, attraverso ingenti finanziamenti e messa a disposizione di mezzi, favoriscono la svolta autoritaria.

Lucia Fabi, Angelino Loffredi
Ceccano 22 luglio 2020

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

La Battaglia di Ceccano. 2° giorno

29 maggio 1944 - I tre giorni della Battaglia di Ceccano

Verso Ceccano 1944

Secondo giorno di combattimento e distruzione della parte moderna di Ceccano. L’attacco francese riprende il giorno successivo. Lungo l’asse di via Gaeta, l’attività prevalente è ancora quella dello sminamento. Al maresciallo Richard viene dato l’ordine di andare a vedere se il ponte sul Sacco è ancora in piedi ma, nel momento in cui si avvicina, il ponte salta perché minato dai genieri tedeschi, e contemporaneamente anche la stazione ferroviaria, il ponte sulla ferrovia, il palazzo Berardi e tante abitazioni poste lungo via Principe Umberto, viale del Littorio ( ora viale della Libertà ), via Porta Abbasso.

Dopo mesi di continui bombardamenti, sofferenze, dolore e tanto sangue versato, in pochi attimi un Ponte viene distrutto, viene distrutta la parte più moderna e sicuramente di maggior valore della città, quella realizzata dal marchese Filippo Berardi. Un disastro parzialmente contenuto su via Principe Umberto e Viale Littorio, a opera del fornaio Angelo Giovannone e della giovane Vittoria Mattone che, durante la notte, con coraggio e temerarietà, riescono a disinnescare la miccia esplosiva a una decina di case minate, mentre come ricorda il ricercatore storico 333 Tommaso Bartoli, in via Porta Abbasso, Francesco Santursi, pagando alcuni genieri tedeschi, riesce a salvare la sua casa dalla distruzione.

Va precisato che nella residenza dei Berardi, nell’ultimo periodo, era stato attivo un comando tedesco diretto dal colonnello Wolf Ewert, lo stesso che, il 14 luglio 1944, nel comune di S. Polo di Arezzo, attraverso una rappresaglia, sarà responsabile della morte di 64 civili. Lo sminamento rimane l’attività prevalente da parte degli alleati, ed è nel corso dello stesso che vengono feriti i cacciatori Simon, Roudil e Colsan. Lo scontro fra le parti diventa sempre più cruento. Il brigadiere Chevalier, a un certo momento, viene a trovarsi in una posizione troppo avanzata da non poter ripiegare. Qualcosa di simile capita al cacciatore Gachen, che rimasto solo con la sua mitragliatrice, non si fa prendere dal panico, e con dei tiri precisi, tiene a bada i tedeschi e permette ad altri pionieri di ricongiungersi a lui. Il tenente El Glaoni, figlio del pascià di Marrakesh, appartenente al 3° RSM, volendo recuperare un carro americano abbandonato dal suo equipaggio, è mortalmente ferito da due colpi alla schiena.

Il Maresciallo Muller con un atto coraggioso, pur sotto il tiro tedesco, riesce a raggiungerlo e a portarlo in salvo, ma il giorno successivo il tenente El Glaoni spirerà. La situazione per i soldati francesi è tanto grave e insostenibile che i comandi superiori dopo mezzogiorno ordinano al tenente Periquet di ripiegare verso il luogo dove ha trascorso la notte.

Oggi, a tanti anni di distanza, conoscendo il territorio ceccanese si può affermare che l’operazione tentata dall’ufficiale francese di entrare a Ceccano attraverso la parte inferiore per risalire la città, in quel momento, era una operazione impossibile non solo per la precisione del fuoco germanico, ma per la impraticabilità delle strade e per le case abbattute che ostruivano il passaggio. Particolare menzione merita il tentativo portato avanti dal raggruppamento franco-marocchino, sempre durante la giornata del 29 maggio, che si muove attraverso la contrada Maiura e a ridosso della pedemontana del monte Siserno.

Sin dalle 6,10 della mattina, infatti, dopo una preparazione di fuoco di artiglieria, il plotone Malavoy si muove all’attacco dei soldati tedeschi dall’ovest. Ancora una volta tale tentativo fallisce. Le mine poste sul terreno fanno saltare per aria 12 jeep. Il maresciallo maggiore Fresse e il brigadiere Maitta, anche se feriti, riescono a ripiegare, mentre il brigadiere Ben Sekta resta sul terreno. Nelle vicinanze il cacciatore Duriex è ferito ma riesce a mettersi al riparo in un fossato. Intanto il cacciatore Baudet ripiega dopo aver localizzato esattamente la posizione del campo minato. Il cacciatore Vial viene ucciso da una palla in fronte mentre cerca di portare aiuto ai suoi compagni. 114 Jaeger Division 350 260

Per gli alleati è un disastro. La situazione appare compromessa. I tedeschi, anche in questa parte di territorio, hanno efficienti tiratori scelti, ma il plotone francese, pur con tante perdite, mantiene il contatto stretto e riesce a istallare un posto di osservazione avanzato in una casa isolata. Il cacciatore Durieux, pur ferito e nascosto in un fosso, riesce ancora a muoversi fino a quando non arriva il maresciallo Lignon che lo porta al posto di osservazione. Il cacciatore Abrham con la sua jeep passa attraverso il fuoco nemico per andare a cercarli. La condizione delle avanguardie sembra essere migliorata in quanto il maresciallo Lignon, dalla casa isolata dove è istallato il punto di osservazione, è nelle condizioni di definire con esattezza la forza tedesca che consiste in poche unità combattenti che hanno a disposizione quattro fucili mitragliatori, due mitragliatrici pesanti e un mortaio. Sta per svilupparsi la battaglia del Boschetto, a quota 235, località situata 335 in prossimità di Colle Campanaro, dove oggi esistono impianti sportivi, presso via Aia del Tufo.

I francesi dovranno impiegare più assalti e, come da testimonianze orali ricevute, potrebbero essere stati più di tre. Il tenente Malavoy, verso la fine della giornata, abbatte la resistenza, conquista la cresta e tiene la linea per tutta la notte. Il Diario dei cacciatori e il libro di Gautard “Dans la campagne d’Italie” non riportano le perdite avute dalle truppe francesi, mentre le perdite tedesche vengono valutate in maniera completamente diversa: il primo riporta sette prigionieri, mentre l’altro riporta la morte di quaranta tedeschi 303 . Nel frattempo, già alla fine della giornata: “alla Badia si è stabilito un piccolo quartiere generale dell’ufficialità francese e un piccolo posto di pronto soccorso.

Questo costituisce la salvezza di fratel Andrea (Salvati) il cui braccio stroncato qualche giorno prima minacciava di incancrenire pel mancato intervento chirurgico. Medicato sommariamente nel pronto soccorso veniva subito inviato ad un ospedaletto da campo; ma per salvarlo bisognò amputargli il braccio quasi all’altezza della spalla. Intanto una teoria interminabile d’automezzi giungeva alla Badia per una strada improvvisata alle falde del Siserno dall’esercito avanzante. Giunge anche l’ospedale da campo che si alloga negli stessi locali occupati già dai tedeschi. Personale deferente, cordiale“.

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

La Battaglia di Ceccano. 3° giorno

30 maggio 1944 - I tre giorni della Battaglia di Ceccano (video)

Aerei Apache Gli alleati entrano nel centro di Ceccano. Il giorno successivo, 30 maggio alle ore 9, il plotone Malavoy, parte insieme a un plotone del 3° RSM, dotato di carri armati Scherman, e attraverso via Badia entra in Ceccano, dove vengono fatti due prigionieri.Sull’asse sud, invece tre uomini appartenenti al plotone Periquet: il brigadiere Zuber, l’aspirante Cordier e il cacciatore Poussier tornano indietro alla ricerca del corpo di un aspirante del genio ucciso, ma ancora una volta sono costretti a ripiegare.

Alle ore 10,00 il tenente Periquet si dirige verso l’ovest e lo squadrone Breuil appoggia l’8° RTM. L’avanzata, ancora una volta, è ritardata. Decisivo è ciò che sta per succedere a ridosso di Colle Morrone, in prossimità del Castellone.

Il Castellone e il Morrone rappresentano i punti più elevati a ridosso del Siserno. La difesa di questa area, da parte dei tedeschi. è funzionale alla difesa del Passo della Palombara situato a qualche chilometro di distanza. Le dueM4 Sherman Tank 350 min colline sono boscose e i Tedeschi resistono con accanimento, sostenuti da una forte artiglieria e dal fuoco dei carri.

Dopo vari assalti e scontri violenti il battaglione Reniè, alle ore 19,30, conquista la quota 247. Alla stessa ora il colonnello tedesco Wolf Ewert ordina alle retroguardie tedesche di ripiegare. Il plotone Malavoy, dei Cacciatori d’Africa, dopo tre giorni impegnativi e stressanti, riesce a stabilire il collegamento con il raggruppamento Buron e a sostare, dopo le ore 20, presso il Casino Marella in località Celleta, fra i comuni di Ceccano, Patrica, Giuliano di Roma, a poca distanza dalla strada che porta al mare.

E’ lo stesso tenente ad accendere il fuoco dove si cuoceranno dei polli, ovviamente rapinati, per festeggiare, appagati, l’esito della battaglia. Nelle campagne, per la terza notte consecutiva, si sentiranno grida di donne violentate ma nessun libro francese scriverà di queste scelleratezze.

 

 

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

La Battaglia di Ceccano. 1° giorno

28 maggio 1944 - I tre giorni della Battaglia di Ceccano

Verso Ceccano 194423 La battaglia che si svolse nel territorio di Ceccano vede, da una parte le retroguardie tedesche appartenenti alla 305a I.D. della Kampfgruppe e quelle della 2/67° della 2a Panzer; dall’altra parte, le forze armate alleate posizionate lungo le sponde del fiume Sacco, che taglia in due la città di Ceccano e che fa da spartiacque fra le forze alleate. 302 A sinistra del fiume avanzano i soldati canadesi appartenenti alla VIII armata alleata, comandata dal generale Oliver Leese, alla sua destra e fra lo stesso e la base del monte Siserno, si muovono le truppe della V armata, fra queste quelle della 2° Divisione Marocchina e i Cacciatori d’Africa appartenenti alla 1a Divisione del CEF, denominata Francia Libera, oltre che soldati dell’esercito degli USA. Lungo il crinale del Siserno e a ovest dello stesso, combattono, oltre agli americani, i francomarocchini appartenenti alla 4° Divisione di Montagna. La battaglia di Ceccano, come quella della Palombara, dura tre giorni: da domenica 28 maggio fino al calar della sera di martedì 30. Sulla destra del fiume Sacco, provenienti dal comune di Castro dei Volsci, lungo le direttrici via Gaeta e il bosco S. Ermete e Colle del Vescovo, avanzano i militari della 2a Divisione Marocchina, soldati che in questa fase si stanno muovendo su terreni pianeggianti. Le notizie che riportiamo riguardanti alcuni momenti dei tre giorni di aspri combattimenti avvenuti nel territorio di Ceccano, a destra e a sinistra del fiume Sacco, sono state raccolte attraverso testimonianze orali e scritte, oppure tratte da libri, in particolar modo dal Diario di guerra dell’VIII Reggimento dei Cacciatori d’Africa, curato dal capitano Malavoy avente come titolo “Du Niger au Danube 331" L’VIII Reggimento dei Cacciatori di Africa, appartenente alla 1° Divisione e guidato dal capitano Le Hagre, percorre un’area a ridosso di via Gaeta con il plotone del tenente Periquet, inoltre sono presenti i Pionieri di Richard ed elementi della 3a RSM (Cavalleria corazzata). Un altro raggruppamento, invece. composto da soldM4 Sherman Tank 350 minati appartenenti ai due plotoni comandati dai tenenti Malavoy e Cordier, attraversa la contrada Maiura da sud verso nord. I due raggruppamenti, alle 11,30, sono a circa 1.500 metri dal centro abitato ma sono costretti ad arrestarsi, sia per i campi minati che per i tiri precisi dei tedeschi. Tanto precisi da ferire, alle ore 13,00, lo stesso capitano Le Hagre alla spalla e alla faccia. In questa fase convulsa e pericolosa, l’attività prevalente delle truppe del CEF è quella dello sminamento, quasi sempre effettuata allo scoperto e sotto il tiro tedesco. Solo alle ore 17,00 il capitano, ferito, verrà portato via e sostituito nel comando dal tenente Periquet. Alla stessa ora il plotone Malavoy, rafforzato da un plotone armato di td ( arma anticarro), insieme al battaglione comandato da Labadie, appartenente all’VIII RTM ( fucilieri), provano a muoversi verso l’ovest, lungo le falde del Siserno, ma arrancano su una pista sconnessa, pertanto l’avanzata è rallentata. Il raggruppamento si arresta a quota 191. Alle ore 20,00 al tenente Periquet, a riprova delle difficoltà e dei pericoli esistenti, arriva l’ordine di arretrare di un chilometro.

 

 

 

Articoli e news di questo giornale online direttamente sul tuo Messanger  clicca qui
aspetta che appaia tutto il testo - 6 righe

 

 

youtube logo red hd 13 Iscriviti al nostro canale Youtube di UNOeTRE.it 

 

Sottoscrivi abbonamento gratuito all'aggiornamento delle notizie di https://www.unoetre.it - Home

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

 

Sostieni UNOeTRE.it

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

La riproduzione di quest'articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l'autore. E' vietato il "copia e incolla" del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l'articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l'insieme della pubblicazione. L'utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

 

Sottoscrivi questo feed RSS

Privacy Policy

Privacy Policy

Sezioni

Pagine di...

Notizie locali

Strumenti

Chi siamo

Seguici