Era il 1976 grazie a Giuseppe Luzi
di Augusto Anticoli

I KIWI IN CIOCIARIA ARRIVARONO A VILLA S. STEFANO . Un frutto esotico che fatto storia nella frutticoltura italiana sono i kiwi, che arrivarono tra la fine anni 60’ e inizi 70’ del secolo scorso e che poi si sono diffusi, dapprima come curiosità, dopodiché la coltivazione si è espansa enormemente, tanto che oggi l’Italia ne rappresenta il maggior produttore al mondo.
E quando sono arrivati a Villa Santo Stefano che è stato tra i primi paesi della Ciociaria ad iniziarne la coltura?
Circa 50 anni fa, dopo la metà degli anni ‘70. Era il 1976 e fu un’indimenticabile personaggio della vita politica e sociale a portare le prime piante di kiwi a Villa S. Stefano: il grande Giuseppe Luzi.
Ecco la storia. “Zi Peppe”, com’era comunemente chiamato affettuosamente nel nostro territorio, si recò in Friuli per visitare il Sacrario di Redipuglia (il più grande d’Italia), in provincia di Gorizia, dove sono sepolti molti soldati, in specie della Prima Guerra Mondiale.
I kiwi in Ciociaria arrivarono a Villa S. Stefano
E proprio nel primo conflitto bellico della storia, perse la vita il padre Angelo. Dal mio articolo su villasantostefano.com: Giuseppe Luzi è nato a Giuliano di Roma il 15 dicembre 1912, da padre Angelo di Giuliano di Roma, e madre Giuseppina Rossi di Villa S. Stefano.

Il padre muore in guerra nel 1916 quando il piccolo Peppe aveva appena tre anni e mezzo, i ricordi del genitore sono sfumati come in un sogno: un uomo di ritorno da una campagna di guerra, in licenza militare, che dona al figlioletto capriccioso un’arancia, per farlo smettere di piangere, episodio confermatogli dalla nonna paterna.
Dopo aver visitato il sacrario in cerca, nelle lapidi, del nominativo del padre, Luzi è tornato in albergo. E conversando con l’albergatore, con il quale si era instaurata una confidenza sfociata poi in amicizia, comunicò che sarebbe partito all’indomani.
Al che l’albergatore, dopo aver appreso della sua passione per l’agricoltura in coltivazione di ortaggi e frutta, gli consigliò di aspettare qualche giorno, poiché erano in arrivo piantine di un frutto esotico che rappresentava una primizia in Italia: appunto i kiwi. E che gli avrebbe donato con piacere.
I kiwi in Ciociaria arrivarono a Villa S. Stefano
E così accadde! Al ritorno a Villa Santo Stefano, nella casa di campagna di contrada Fontanelle, “zi Peppe” si attivò mettendo a dimora le piantine di kiwi. Dopo qualche anno, con le piantine cresciute e che avevano occupato il pergolato come una sorta di galleria, finalmente arrivarono i primi frutti.
Ed ecco il mio personale ricordo, mi recai a trovare, come d’abitudine, “zi Peppe” che mi mostrò, con orgoglio, i frutti della sua raccolta, tagliò un kiwi per assaggio.
Al ché io dissi: “che roba è? Una patata verde!”. “No Augusto – mi rispose – è un frutto esotico che proviene dalla Nuova Zelanda. Provalo che ti sorprenderà!”.
Assaggiai e ne rimasi colpito, era veramente un frutto e non una patata come pensai nel vederlo. Il sapore agrodolce e rinfrescante, la caratteristica peculiare che provai nel mangiarlo.
I kiwi in Ciociaria arrivarono a Villa S. Stefano
Altro aneddoto. “Zi Peppe”, andò a Frosinone per il disbrigo di una pratica e per incontrare un politico della sua area. Portò in dono all’amico i kiwi, il quale appena li vide, esclamò: “che mi hai portato Peppe, le patate!”.
Fu una scena esilarante, con Luzi che spiegò, non si trattava di un ortaggio, bensì un frutto esotico e della sua provenienza. Dovette faticare vista l’incredulità dell’interlocutore!
Ecco la storia dei primi kiwi nel nostro territorio che si espansero a macchia d’olio grazie a Giuseppe Luzi, il quale, nel frattempo, regalava ad amici e parenti le talee tagliate dai rami che piantate, crescendo, diventavano alberi del frutto esotico.
I kiwi in Ciociaria arrivarono a Villa S. Stefano
Tra i i tanti ad usufruirne, ricordiamo Rocco Rossi che apprezzò oltremodo ed è stato tra i primi ad avere i frutti in paese. E poi nella sua zona delle Fontanelle altre piantine ad Ennio Anelli che confinava nei suoi terreni e a Luciano Rossi.
Anche alla mia famiglia “zi Peppe” donò le talee spiegando a mio padre come fare tutta la procedura per filo e per segno.
E’ una storia che meritava la narrazione per dare merito ad un personaggio che ha fatto del bene nel sociale.
Su villasantostefano.com, la biografia di Giuseppe Luzi, con titolo emblematico che spiega la statura umana del personaggio: “storia di una vita spesa nell’impegno sociale e politico al servizio della gente comune”.
I kiwi in Ciociaria arrivarono a Villa S. Stefano
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Villa Santo Stefano su UNOeTRE.it a cura di Augusto Anticoli
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