“Anche a costo di restare in perfetta solitudine”

orda migranti arriva a kos 350 260

orda migranti arriva a kos 350 260di Ivano Alteri – La tentazione, lo confessiamo, è sempre più quella di rispondere in malo modo, di “eliminare”, di “bannare”, di prendere di petto chiunque si azzardi a proferire una sola parola contro questo o quello per il colore della sua pelle, per la sua nazionalità, per la sua etnia, per la sua religione, per i suoi orientamenti sessuali… “Non se ne può più” di sentire e leggere scempiaggini di ogni genere, spesso nascoste dietro la vigliaccheria dell’anonimato, da parte di persone che, pur ben dotate d’intelletto, sembrano rinunciare a tale facoltà, per lasciarsi andare in deliri da tso (trattamento sanitario obbligatorio – ndr).

Il sentirci circondati, assediati, dalle orde di concittadini, anche amici virtuali e reali, che una volta tanto trovano modo di unirsi non per difendere i diritti propri, come sarebbe loro dovere, ma per calpestare gli altrui, di coloro che li hanno sostituiti nella posizione di “ultimi”, ci suscita una grande pena, un’amarezza che ammorba l’esistenza, una rabbia che minaccia di sfuggirci di mano.

Noi sappiamo che i migranti non sarebbero un problema in sé: in Italia ne abbiamo due (!) ogni mille abitanti. Ma tutto quel che gira intorno ai migranti, prima, durante e dopo la loro diaspora, è un problema eccome! Dover scappare dalla propria terra perché scacciati da un feroce e secolare nemico, è un problema; doversi addentrare nel deserto, affidarsi a criminali, rischiare la pelle in mare, essere torturati, derubati, stuprati, è un problema; essere “accolti” da gente senza scrupoli in combutta con una politica cialtrona, è un problema; sentirsi insultare da chiunque come se si fosse la feccia della terra, essere confusi intenzionalmente coi terroristi, è un grosso problema.

Forse basterebbe far notare che noi, pur essendo cittadini bistrattati, sottopagati, precarizzati, disoccupati, emarginati, condannati ad una vita minore, spesso miserabile, siamo ancora qui, abbarbicati alle nostre terre, per quanto ci facciano soffrire così tanto, e tanto disperare per i nostri figli e nipoti. Ma allora, se le nostre condizioni di vita, per quanto a volte poste ai margini della civiltà, non sono sufficienti a strapparci dalla nostra terra per recarci altrove, quali saranno mai quelle che, invece, costringono a strappare radici e a lasciar tutto? Perché non siamo anche noi in marcia, in cerca di buona vita? Perché non rischiamo la morte per andarcene via da qui?…

Ma mentre scriviamo, e ci accingeremmo ad elencare e articolare di seguito le ragioni ulteriori a difesa dei migranti e contro i razzisti, ci rendiamo conto, con un certo scoramento, che nessuna ragione sarà sufficiente a scardinare quegli impulsi che fanno di una persona qualunque un razzista e xenofobo. Non sono le ragioni che la rendono tale. Non serve ricordare che se noi non fossimo andati a casa loro per oltre mezzo millennio, a calpestarli, depredarli, saccheggiarli, stuprarli, schiavizzarli, deprivarli di ogni cosa, compresa la dignità, ora loro non verrebbero a casa nostra. Non serve.

Non abbiamo alcuna speranza di convincerli con i nostri ragionamenti. Però ad una domanda dovrebbero rispondere, e con chiarezza, poiché riguarda tutti e attiene alla politica: davvero pensano sia possibile alzare un muro intorno all’intero Occidente e tenere fuori cinque-sei miliardi di persone in cerca di vita? Davvero ritengono di essere, loro, quelli che praticano un sano realismo politico? Ma sono proprio sicuri? A noi, piuttosto, pare che i soli che ragionino con realismo politico siano esattamente coloro che s’interrogano sulle ragioni profonde del fenomeno, sulle responsabilità e sui responsabili di quella disperazione; perché solo da loro potrà arrivare una qualche soluzione a quel problema. Altro che buonisti! I soli davvero realisti sono coloro che, accerchiati da esagitati con gli occhi iniettati di sangue, resistono e resisteranno all’assedio dei malvagi, e dei loro complici più o meno consapevoli, pur senza cedere a quella terribile e persistente tentazione.

Anche a costo di restare in perfetta solitudine.

Frosinone 20 agosto 2017

 
Vuoi dire la tua su UNOeTRE.it? Clicca qui

 

La riproduzione di quest’articolo che hai letto è autorizzata a condizione che siano citati la fonte www.unoetre.it e l’autore. E’ vietato il “copia e incolla” del solo testo sui socialnetwork perchè questo metodo priva l’articolo del suo specifico contesto grafico menomando gravemente l’insieme della pubblicazione. L’utilizzo sui socialnetwork può avvenire soltanto utilizzando il link originale di questo specifico articolo presente nella barra degli indirizzi del browser e originato da https://www.unoetre.it

Creative Commons License
UNOeTRE.it by giornale online is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License.

Sostieni il nostro lavoro

UNOeTRE.it è un giornale online con una redazione di volontari. Qualsiasi donazione tu possa fare, fra quelle che qui sotto proponiamo, rappresenta un contributo prezioso per il nostro lavoro. Si prega di notare che per assicurare la nostra indipendenza, per parlare liberamente di argomenti politici, i contributi che ci invierete non sono deducibili dalle tasse. Per dare il tuo sostegno tramite il sito, clicca qui sotto sul bottone Paga Adesso. Il tuo contributo ci perverrà sicuro utilizzando PayPal oppure la tua carta di credito. Grazie

Sostieni UNOeTRE.it

Grazie per aver letto questo post, se ti fa piacere iscriviti alla newsletter di UNOeTRE.it!

Ivano Alteri

ByIvano Alteri

Ivano Alteri: Libero professionista di Frosinone, esperto in problemi del lavoro, ha collaborato prima con edicolaciociara.it sul cui sito ha pubblicato interventi relativi al mondo del lavoro e alla politica più in generale. Ha collaborato alla ricerca sugli infortuni sul lavoro svolta dall'associazione Argo per conto della Provincia di Roma, poi pubblicata dalla stessa. Dalla nascita di unoetre.it è membro della sua Redazione

Privacy Policy Cookie Policy Privacy Policy Cookie Policy



Verificato da MonsterInsights