Coraggio e lungimiranza politica di Enrico Berlinguer

Berlinguer

RICORDARE

Modernità e visione corretta del futuro. L’11 giugno 1984 moriva Enrico Berlinguer

di Orlando Cervoni
Berlinguer

Berlinguer, è l’uomo che ebbe il coraggio e la lungimiranza politica di andare a Torino, davanti ai cancelli della Fiat a dire quello che non andava.
Agnelli e Romiti dovevano investire in innovazione e non spendere i finanziamenti statali ed i profitti solo per acquistare nuove attività.
Berlinguer diceva già allora che in altre Nazioni si innovava nel campo dell’automobile e che presto saremmo rimasti indietro.
Agnelli e Romiti dicevano che tanto gli Italiani avrebbero, comunque, acquistato Fiat.
A 40 anni di distanza, abbiamo visto come è andata: in Italia, di fatto, dopo che ci siamo svenati per la Fiat, siamo fra gli ultimi produttori di automobili e con stipendi da fame rispetto alle altre Nazioni.

Berlinguer è l’uomo della questione morale e dello sviluppo compatibile, che lui chiamava austerità.
Questione morale che è irrisolta proprio perché sono rimaste inascoltate le sue analisi.
Invito i volenterosi a leggersi il pensiero di Enrico Berlinguer su questi due aspetti.

Enrico Berlinguer è l’uomo della questione democratica: dopo i fatti del Cile del 1973 elabora un percorso politico chiamato Compromesso Storico.
Cosa dice il Compromesso Storico: le forze reazionarie del capitalismo internazionale, come hanno fatto in Cile con un sanguinoso colpo di Stato contro il legittimo governo eletto dal popolo fra comunisti e socialisti, anche in Italia non consentirebbero la legittima esistenza di un governo delle Sinistre.
Allora era necessario un passaggio intermedio di accordo programmatico e governativo fra le forze della Sinistra e del cattolicesimo democratico.
Non una fusione di Partiti, ma una collaborazione di governo. Aldo Moro, stante la grave crisi dei governi centristi, seppe raccogliere questa sfida e dal 1976 al 1978 ci fu in governo con l’appoggio esterno del PCI.
Ma i mattutini colpi di mitra di Via Fani il 16 marzo 1978 con il rapimento di Aldo Moro e la sua crudele uccisione il 9 maggio successivo, decretarono la fine di una visione nuova della politica e del governo. Oggi sappiamo il ruolo degli Usa e dei Servizi deviati in questo affaire.

Enrico Berlinguer è l’uomo dei diritti civili.
Il Partito Comunista Italiano rappresentava la forza di gran lunga maggioritaria fra le forze che approvarono la legge sul divorzio, sulla maternità consapevole, e sul nuovo diritto di famiglia, con la abolizione, fra l’altro, della infame legge sul delitto d’onore. Le donne, finalmente, erano pari.

Enrico Berlinguer è l’uomo che si oppone alla cancellazione della Scala Mobile.
Diceva una cosa molto semplice: i salari e gli stipendi aumentano perché sono aumentati i prodotti. I lavoratori con la scala mobile non si arricchiscono, ma mantengono il livello di vita precedente. Vinsero ancora quelli che fischiavano Berlinguer sulle analisi sulla questione morale e che non capivano la giustezza sullo sviluppo industriale competitivo, innovativo e moderno e si tolse la scala mobile.
Oggi, unica Nazione Europea, in Italia i salari e gli stipendi hanno un potere di acquisto del 3% in meno rispetto a trent’anni fa, mentre in Francia e altre nazioni il potere di acquisto è aumentato del 30%.

Ecco, brevemente e per sommi capitoli, ho voluto tratteggiare i caratteri salienti della politica del Partito Comunista Italiano e del suo Segretario Enrico Berlinguer a 38 anni dalla sua prematura scomparsa.
Modernità e visione corretta del futuro.

Per me restano chiari gli scenari attuali.
So che le cose non sono spesso andate come voleva il PCI ed Enrico Berlinguer.

Continuo a combattere per quelle idee giuste e resto fedele agli ideali della mia gioventù ed agli insegnamenti di Enrico Berlinguer.
Chi considera come illusi i visionari e gli idealisti sappia che la Società sarà di tutti se chi ha le giuste visioni e si nutre di ideali per una vita migliore per tutti, non resterà mai in conflitto con la propria coscienza politica e sociale.

Grazie Enrico.

 

 

 

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